Domenico Gallipoli attraverso una storia fantastica prova a tracciare il quadro della situazione politica che riguarda l’attuale amministrazione comunale guidata dal sindaco di Matera Raffaello D Ruggieri. Di seguito la nota inviata alla nostra redazione.
Domenico Gallipoli: il ritorno di Mister Stackewtch a Rocks City
Mister Stackewtch torna a Rocks City dopo aver collezionato cinquant’anni di lavoro come cameriere in un bar di Nuova York, un bar puzzolente di periferia frequentato da ubriaconi, sfaccendati e prostitute. Pur stringendo i pugni e… le narici, era riuscito a sistemare per bene i suoi figli, Ma, quando avrebbe dovuto vivere in tranquillità i restanti anni della sua vita, era venuta meno la moglie Broonell. Solo e sempre più assalito dalla nostalgia, decide di tornare a vivere a Rocks City. Non può fare a meno un giorno di recarsi nel Central Park della città, dove da giovane era solito incontrare i suoi amici. “Chissà se qualcuno mi riconoscerà?” pensa tra sé. Emozionato si avvia e raggiunge il Central Park, invaso dalle voci dei bambini che si rincorrono, affollato di mamme chiacchierine e dalle labbra unte di gelato acquistato nei pressi, di nonni che sbirciano giovani badanti nella vana rincorsa di una giovinezza lontana. Si siede su una panchina ed osserva il tutto, frastornato da voci e colori che compongono uno spettacolo antico ma nuovo nelle sensazioni che gli offrono. Un anziano, forse perché non ha trovato posto altrove, o perché ha visto in Stackewtch un volto rassicurante, chiede di potersi sedere. Con grande stupore, che mette a repentaglio il suo cuore barcollante, Stackewtch scopre di trovarsi di fronte al suo amico d’infanzia Frank Holiday. Abbracci e lacrime coronano l’incontro; ognuno parla della propria vita ed, inevitabilmente, dei propri malanni. Esauriti gli argomenti …biografici, Stackewtch esprime al suo vecchio amico le impressioni che ha ricevuto tornando nella città natale dopo cinquant’anni: tanti store di food, pizzerie, focaccerie, spaghetterie, birrerie, ristoranti, tavole calde, bar, gelaterie; frotte di turisti sciamanti dalla Central Station e parlanti varie lingue, incolonnati, per lo più i tedeschi, e destinati ad entrare nelle bocche di locali fumanti e dai profumi inebrianti di orecchiette al ragù o con rape, cutturiedd, cruschi e … può bastare. “Ma solo a mangiare pensate?”, gli verrebbe da chiedere. Stackewtch rivela al suo amico di aver notato prezzi più alti di quelli a cui era abituato a Nuova York. Frank gli risponde:” Da quando Rock City ha ottenuto la nomina a Città della Cultura, tutto sembra impazzito: una frenesia ha messo in moto tante iniziative, in buona parte assunte da cittadini ed imprese della vicina contea dello sceriffo Emily. Da quelle parti, si sa, hanno lo spirito di iniziativa nel sangue; i nostri spesso stanno a guardare ed invidiano, peggio criticano, chi ci sa fare. Quelli da tempo, appena avvertito il vento favorevole, hanno acquistato locali a prezzi che ora sono inavvicinabili. E’ tutto un fiorire di iniziative disordinate, scollegate. L’unica cosa che abbonda qui è l’immondizia: ne trovi quanta ne vuoi, quando la vuoi, anche grazie alla maleducazione di buona parte di noi.” “Come sei catastrofico!” dice sconsolato Stackewtch a Frank, “ma … non è cambiato il Sindaco? Che fa la nuova Amministrazione?”.”Non mi ci far parlare, caro Stack!. Hanno tolto di mezzo Sal Toduke, quello che aveva portato Rocks City alla vittoria, anche con il cambio di giubba di alcuni della sua parte, forse indirizzati da fuori, dicono; hanno partecipato alla manovra quelli della Star, di Big Nick, di Trade Room, di Save The Music e altri, insomma un’ammucchiata a trecentosessanta gradi, nascosti dietro il mantello del principe della Cultura Mondiale Ralph O’Rooggy. Non ci dimentichiamo poi di Save The North, sceso qui non per rifare la guerra tra nordisti e sudisti, ma per ottenere con l’astuzia, con lo sfruttamento del malcontento e con l’utilizzazione di personale in cerca di un ruolo politico, ciò che i nordisti hanno perso con la guerra più di cent’anni fa.. Finita la festa e scioltasi la neve, sono emersi i problemi, le gelosie, le contraddizioni, i mal di pancia interni (non si fa un catch!), i passaggi da una parte all’altra, le dimissioni ….insomma il Mayor Ralph è come prigioniero in casa, tirato da più parti ed incapace di muoversi, salvo andare in giro come la statua di se stesso che si compiace del suo parlare e sembra voglia dire ai circostanti “Oh come son bravo, oh come son bravo! Look at me, people!”. Insomma … si litiga solo e non si fa niente!”. Stackewtch, sempre più rattristato, alla fine non può fare a meno di esclamare “Sai che ti dico?. Ero venuto qui con tanto desiderio di restarci, ma…quasi quasi me ne torno a Nuova York dal mio amico De Blasio, il Mayor nostro compaesano; si sta meglio lì”. Salutato l’amico, Stackewtch col capo chino fa ritorno a casa in preda a tristi pensieri.
Domenico Gallipoli