Doppia preferenza di genere nella legge elettorale regionale, Maria Anna Fanelli, Consigliera Nazionale e Presidente A.N.D.E. Potenza, Referente Stati Generali delle Donne della Basilicata: “La Basilicata è avanti e non indietro”. Di seguito la nota integrale.
Questa volta la Regione Basilicata è “avanti” e “non indietro”. Infatti la Legge che comporta la doppia preferenza di genere, e cioè il voto in contemporanea ad un uomo ed una donna, è nella nostra regione una realtà dal 2018, grazie all’impegno, oltre che delle Istituzioni, anche dell’ANDE, delle Associazioni femminili e degli Organismi di Parità.
Ben diversamente le cose sono andate in altre sei Regioni, che sono inadempienti. Pertanto, oggi il Consiglio dei Ministri ha imposto la Legge sulla Doppia Preferenza di Genere a quelle regioni, che non hanno adeguato le loro leggi regionali elettorali alla norma nazionale, che sono oltre a Puglia e Liguria, in cui si voterà a settembre, anche Piemonte, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta e la Provincia autonoma di Bolzano, le quali dovranno provvedere a modificare ed adeguare alla doppia preferenza di genere la propria Legge elettorale regionale.
L’ANDE di Potenza esprime grande soddisfazione per questo intervento del Consiglio dei Ministri e ricorda che in Basilicata la Democrazia Paritaria è garantita da importanti aspetti legislativi che contrastano la sotto-rappresentanza delle donne.
Lo Statuto regionale, infatti, nel 2016 ha recepito l’articolo 117 della costituzione, la modifica dell’articolo 51, la legge 215 del 2012 ed anche la legge nazionale per l’equilibrio della rappresentanza di genere in applicazione dell’art 1, comma 137 della legge Del Rio del 7 aprile 2014, n. 56, Statuto regionale che vuole sostenere la parità di genere nella vita politico istituzionale lucana. La Legge elettorale regionale n. 20 del 20 agosto 2018 prevede, anzi, istituisce, proprio nel rispetto dell’articolo 6 dello Statuto regionale, la doppia preferenza di genere, che consente alle elettrici e agli elettori di scrivere accanto al simbolo di una lista, due nomi di candidati consiglieri regionali a cui esprimere la propria preferenza.
La Legge elettorale lucana impone che i due candidati, però, devono essere di sesso diverso (uno maschio e uno femmina) altrimenti la seconda preferenza viene annullata.
L’ANDE di Potenza per questa battaglia si è spesa con tenacia ed impegno di anni nel rispetto dell’uguaglianza politica istituzionale dei sessi. E cosi abbiamo avuto con le ultime elezioni regionali due donne elette, Donatella Merra, Gerardina Sileo, a cui si è aggiunta proprio in questi ultimi giorni Carmela Carlucci, alla quale porgiamo i nostri più vivi auguri di buon lavoro.
Un grande risultato se si pensa che nella precedente legislatura si aveva un consiglio regionale tutto al maschile; certo con le ultime elezioni, pur non avendo raggiunto la parità nel Consiglio Regionale, abbiamo fatto un grosso passo avanti. Il fatto è che il problema non è solo di carattere normativo legislativo, ma di mentalità e di consuetudini di vita pratica e quotidiana, che ben venga quindi l’educazione alle pari opportunità e alla parità nelle famiglie e nelle scuole, da favorire anche attraverso la nuova Legge sull’Educazione Civica, oramai obbligatoria nelle nostre scuole.
Naturalmente la Sezione ANDE di Potenza d’intesa con la Sezione ANDE di Matera Presidente Caterina Rotondaro ed anche con gli Stati Generali delle Donne della Basilicata, Referente Nazionale Isa Maggi, aderisce alla richiesta delle Sezioni ANDE di Palermo, Marsala ed Agrigento, perché al più presto venga introdotta la Doppia Preferenza di genere nella Legge Elettorale regionale della Sicilia, in quanto la Doppia Preferenza, per come scrive Paola Catania Presidente dell’ANDE di Palermo, è un passo di civiltà giuridica indispensabile per riequilibrare la partecipazione di genere al Parlamento regionale.
È proprio e solo la doppia preferenza di genere, che garantisce la “strada” per l’attuazione dell’obiettivo 5, traguardo 5 dell’Agenda ONU 2030, che recita, per come ricorda sempre Paola Catania, “garantire piena ed effettiva partecipazione femminile e pari opportunità di leadership ad ogni livello decisionale in ambito politico, economico e della vita pubblica”, strada che diventerebbe, così, meno lunga.