Pasquale Doria per conto degli Amici della Biblioteca in una nota denuncia che non sono stati ancora erogati i fondi del 2022 per la biblioteca Stigliani di Matera da parte della Regione Basilicata. Di seguito la nota integrale.
Biblioteca provinciale “Tommaso Stigliani” vittima di cattive pratiche, ovvero, mai rimandare a domani quello che puoi fare dopodomani. Il tempo fugge ed è normale, non certo per amor di polemica, ricordare un impegno ufficiale assunto in una lettera resa pubblica dalla Regione Basilicata lo scorso 28 luglio in merito al finanziamento delle spese correnti della Biblioteca. Nella sostanza, si trattava di confermare “quanto già dichiarato dal presidente della Giunta regionale, Vito Bardi, nella relazione conclusiva al Consiglio, in sede di approvazione del bilancio di assestamento relativo alle annualità 2023-2025. In detta occasione, infatti, il Presidente ha assunto un impegno formale concernente l’iscrizione nella prossima Variazione di bilancio della somma di 1,3 milioni di euro”. Si precisava, inoltre, che “la prossima Variazione di bilancio sarà sottoposta all’approvazione della Giunta e del Consiglio tra la fine del mese di settembre e gli inizi di ottobre 2023”.
Sta finendo l’anno, arriva il 2024, e i fondi annunciati finiti chissà dove sono ancora quelli ordinari e mai erogati del 2022. Si è parlato di 1 milione e 300 mila euro, centomila in meno della somma a disposizione negli anni scorsi. Ma adesso, prevale una curiosa e fin troppo nota pratica magica, per fare scomparire le persone e la loro parola data, chiedigli di mantenere le promesse e, d’incanto, le vedrai chissà quando.
Non si vede la ragione, intanto, per cui l’intera popolazione studentesca della provincia debba subire il sortilegio che mutila da tempo la Biblioteca, essendo ridotto l’orario di consultazione del suo straordinario patrimonio solamente alla mattina, dal lunedì al venerdì, e nel pomeriggio martedì e giovedì fino alle 18. Considerato che le lezioni, nelle scuole di qualunque ordine e grado, si svolgono normalmente dalle 8 alle 14, si comprende bene che a farne le spese è prima di tutto il sacrosanto diritto allo studio. Un diritto sostanzialmente indebolito che incoraggia negativamente i nostri giovani, ad andare via dalla propria terra.
Suona alla stregua di un paradosso, inoltre, la mancanza alla “Tommaso Stigliani” di almeno un bibliotecario. Era la fine del 2017 quando è andato in pensione l’ultimo avente i requisiti per svolgere questo fondamentale ruolo. Nel frattempo ha resistito la supplenza di un assistente bibliotecario, a sua volta in pensione dallo scorso 31 dicembre. Oggi, è tutto affidato alla buona volontà di impiegati che fanno del loro meglio per venire incontro a quanti, che non sono comunque pochi, si affidano alla Biblioteca per i loro studi, ricerche e letture.
Normale, dicevamo avanzare qualche interrogativo circa il mancato rispetto degli impegni presi. E’ stato detto anche nei mesi scorsi che, ovviamente, sarà il caso di continuare a porsi domande anche per la ragione che, di solito, non si va molto lontano con risposte che risolvono solo momentaneamente i problemi e men che meno con mancate risposte. Non serve a nulla allontanare il futuro, che tanto i nodi al pettine arrivano lo stesso.