Dopo due iniziative rivoluzionarie, il Bando contributi “Prima Casa” del 2022, con una dotazione finanziaria di 15 mln di euro, e il Regolamento “Prima Casa”, con risorse per 2 mln di euro, sempre nel 2022, nell’ultimo ciclo programmatorio avevamo finalmente riportato i cittadini al centro della strategia regionale per le politiche abitative. La risposta dei cittadini al Bando Prima è stata infatti un successo, con più di duemila domande pervenute, circa 500 già finanziate e ancora molte da ammettere al contributo con i prossimi eventuali scorrimenti.
La Giunta ha invece fatto un passo indietro rinnegando il secondo strumento, dal quale sono state sottratte parte delle risorse già stanziate, per lo scorrimento di una graduatoria di ben 13 anni fa a vantaggio del sistema delle cooperative edilizie.
Le famiglie e le giovani coppie lucane non hanno bisogno di diaframmi che si interpongano tra il diritto a costruirsi il futuro in una casa di proprietà e la scelta, libera e consapevole, di acquistarla secondo le loro effettive esigenze. Lo spirito del Bando Prima Casa, ma anche del regolamento Prima casa, è infatti quello di sostenere direttamente, senza intermediazioni, la crescente domanda abitativa del territorio e rilanciare la ripresa economica di tutto il settore, nell’attuale situazione storica ormai molto differente da quella di due lustri fa.
Invece, lo scorrimento di una graduatoria ultradecennale, ormai appartenente ad una fase superata, risponde a interessi di altra natura che nulla hanno a che vedere con le attuali necessità sociali ed economiche dei lucani. Dopo due crisi eccezionali, quella epidemica e quella internazionale, che hanno profondamente mutato la geografia economico-sociale del territorio – tanto che per dare slancio a quei cantieri che rischiavano di rimanere ingessati dalle dinamiche di mercato abbiamo provveduto ad aggiornare in tre occasioni il prezzario regionale, da ultimo a marzo scorso- non si comprende il senso di quest’ultimo provvedimento, a meno che non serva a saldare vecchi conti in sospeso che, dunque, sono stati anteposti ai reali bisogni dei lucani, ancora solo parzialmente soddisfatti.
Rammentiamo che con il Bando prima casa abbiamo dato alle famiglie lucane un contributo a fondo perduto prediligendo l’acquisto di alloggi nei centri storici e nelle aree soggette a piani di recupero urbano, anche da ristrutturare, con l’intento sia di salvaguardare il patrimonio edilizio esistente sia di favorire il ripopolamento del territorio, essendo il bando rivolto anche ai non residenti che si sarebbero impegnati a trasferirsi in Basilicata. A questo strumento era affiancata l’iniziativa messa in campo con Sviluppo Basilicata e con gli istituti di credito, per sostenere l’acquisto della prima abitazione mediante garanzia sui mutui da parte della Regione e l’abbattimento degli interessi, di cui al Regolamento recante Misure di sostegno per l’acquisto e la ristrutturazione della prima casa di proprietà. Quest’ultimo strumento è stato depotenziato (dopo una votazione in Consiglio regionale che non ho condiviso) e svuotato in ossequio a logiche che contrastano con le prerogative e le rivendicazioni delle famiglie e delle giovani coppie lucane.
Occorre dare slancio alle forze del libero mercato e all’edilizia di qualità, come previsto dalle norme comunitarie, per sostenere il tessuto produttivo e consentire ai cittadini di accedere ad abitazioni sempre più efficienti e sostenibili.
Mar 15