Editoria, sottosegretario Moles: “Buon giornalismo antitodo più potente contro disinformazione. Nuove strategie e innovazione per affrontare la crisi. La questione del finanziamento dell’informazione è centrale”.
‘Tutti noi abbiamo il dovere di fare del nostro meglio, mettendo in campo tutte le azioni e gli strumenti necessari affinchè sia assicurato il diritto ad una corretta informazione, e su questo il giornalista assume un ruolo ancora più importante, delicato e di grandissima responsabilità, perchè èil solo in grado di fornire una informazione di qualità, chiara, basata sulla verifica delle fonti. Il giornalista svolge una attività di mediazione fondamentale ed insostituibile e quindi il buon giornalista + l’antidoto piu’ potente contro la disinformazione’. Lo ha detto Giuseppe Moles, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, intervenendo al convegno ‘Giornalismo, verità e ordinamento professionale’, organizzato dalla Fondazione di studi sul giornalismo italiano ‘Paolo Murialdi’, presso la sede della Fnsi.
‘Personalmente sono convinto – ha aggiunto – che ci sia ancora un ruolo fondamentale da svolgere per le testate
giornalistiche. Se è in crisi il modello di sostenibilità economica dei giornali allora devono essere ridefiniti il
prodotto giornalistico e l’organizzazione del lavoro necessaria per crearlo, perchè la questione del
finanziamento dell’informazione è centrale. Nell’universo digitale l’informazione viene considerata da molti un
qualcosa a basso o nessun prezzo, mentre invece rimangono altissimi i costi a carico di chi quell’informazione la
realizza ogni giorno, ed ecco che siamo intervenuti con norme che ridistribuiranno le risorse correttamente rispetto agli investimenti per la costruzione dei contenuti. Bisogna pensare di affrontare la crisi con nuove strategie vincenti abbracciando anche l’innovazione, bisogna sperimentare, senza avere paura di fallire, un ripensamento complessivo del giornale, editori e giornalisti sopravvivranno se sapranno produrre il miglior giornalismo possibile. E’ il giornalismo la via d’uscita alla crisi del giornalismo’.
Lo ha detto Giuseppe Moles, sottosegretario all’Editoria, intervenendo al convegno ‘Giornalismo, verità e ordinamento professionale’, organizzato dalla Fondazione di studi sul giornalismo italiano ‘Paolo Murialdi’, presso la sede della Fnsi. ‘Se quindi è necessario – ha aggiunto Moles – pensare di nuovo all’informazione come un servizio ed ai giornalisti come professionisti di qualità che restituiscano prestigio
a questa professione, e di conseguenza facciano riscoprire ai lettori il vero valore del giornalismo, allora e’ doveroso
rinunciare ad ogni resistenza verso le trasformazioni della professione, unendo la deontologia alle nuove tecnologie, ai big-data, alla conoscenza dei social media, all’evoluzione delle nuove terminologie del web. Su questo l’Ordine potrà avere un ruolo fondamentale, soprattutto nella possibilità di formare per offrire nuove opportunità di aggiornamento professionale, perchè la formazione e le competenze richieste oggi non sono solo diverse da ieri ma infinitamente più complicate’.