“Siamo alla telenovela argentina tutta sentimenti e fiction pur di catturare il voto delle donne”. E’ il commento di Maria Notargiacomo che a nome di Federcasalinghe annuncia che l’accordo nazionale raggiunto dalla presidente nazionale Federica Rossi Gasparrini con il Pd, in Basilicata è esteso anche al Centro Democratico dove capolista alla Camera è Vilma Mazzocco.
Il “corteggiamento” al voto delle donne è diventato grottesco: il Pdl ha fatto un manifesto utilizzando modelle che compaiono su cataloghi di pubblicità e pertanto sono pagate; Monti parla di riscossa femminile e scopre alla vigilia del voto – aggiunge – che la situazione della donna è inaccettabile non solo nella conciliazione di lavoro e famiglia, ma anche della “mentalità” che è “da cambiare a cominciare dai vertici” ma più in generale “nella cultura” e nella mentalità degli uomini. Il generico appello delle donne Pdl (“le madri, le sorelle, le mogli e le figlie degli italiani”) arriva ampiamente fuori tempo massimo: la “richiesta di rispetto” che le firmatarie dell’appello rivendicano, come se la materia fosse da sempre una priorità indispensabile del loro partito, stride rumorosamente contro i comportamenti politici e parlamentari del Pdl ed in primo luogo dell’inventore delle “serate galanti-Bunga bunga”.
Noi abbiamo deciso di sostenere il Centro Democratico dopo un incontro con Nicola Benedetto, capolista al Senato, che a differenza di “parole”, spot e propaganda, ha sottoscritto la nostra piattaforma politica: Lavoro ed occupazione anche per i figli; Sicurezza dei luoghi di lavoro, comprese le abitazioni; Possibilità di potersi creare una pensione certa; Formazione continua e laddove possibile, personalizzata; Diritto alla maternità ed alla cura dei figli.
Nell’incontro – è riferito nella nota – è stato possibile registrare un’ampia convergenza sulle politiche di conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa, nonché sulla centralità di una inversione di rotta rispetto all’eccessivo carico di cura che grava le famiglie italiane ed in particolare le donne, escludendole dalla vita attiva e dal rientro al lavoro oltre che negando un giusto riconoscimento al lavoro svolto all’interno del nucleo familiare. È particolarmente sentita l’esigenza di un rilancio dei servizi di welfare anche innovando rispetto alle esperienze pregresse e la necessità di una piena valorizzazione delle competenze e dei saperi delle donne.
GIOVANI DC: “LA POLITICA NON E’ UNA COSA PER VECCHI”
Le ultime ore di dibattito elettorale con i giovani sono concentrate su un dato: l’offerta politica attuale convince solo il 41% dei giovani. Ad affermarlo è una recente indagine dell’Istituto Toniolo (istituto che opera nel mondo dell’associazionismo cattolico), che mette in luce un sempre maggiore distacco da parte dei ragazzi dai partiti. Da giorni, le formazioni politiche stanno intensificando i messaggi elettorali rivolti in particolare a chi vota per la prima volta. Noi per tentare di convincere i giovani a non rinunciare al voto e, contemporaneamente, a non sprecarlo con la protesta abbiamo coniato uno slogan: “la politica non è una cosa per vecchi”. I ragazzi, con l’aiuto di esperti e testimonianze, hanno avuto l’opportunità attraverso incontri di comprendere meglio i tanti aspetti legati all’agire politico, e di confrontare l’attuale realtà con i principi che caratterizzano l’impegno civico di un cristiano. Tale esperienza ha messo radici e i giovanissimi hanno accolto volentieri l’invito a proseguire, partecipando ad altri momenti post-elettorali.
I giovani dunque rifiutano di farsi incasellare nelle tradizionali categorie della politica forse per manifestare un disagio che, né i leader politici, né le loro parole, riescono più ad intercettare. Non di meno hanno ben chiare quali dovrebbero essere le priorità della politica: favorire la crescita e l’innovazione dell’Italia ma anche promuovere equità, meritocrazia, legalità e giustizia sociale in un Paese troppo segnato dalle disuguaglianze e nella nostra regione dall’affievolimento della speranza di fjuturo.
Una riflessione ulteriore che affidiamo ai giovani lucani: attenzione a non cadere nella “trappola” demagogico-populista di Grillo e del suo Movimento che, tra l’altro, non va sottovalutato, ha scarsi elementi di democrazia e anche per i giovani non va oltre la protesta e la rabbia. Per costruire il futuro delle giovani generazioni è indispensabile un voto responsabile che contribuisca a creare opportunità ai giovani in tutti i campi di vita. Ed è questo uno dei motivi principali che a Pomarico ci hanno visti siglare un patto di consultazione con Nicola Benedetto (Cd) senza affidargli alcuna delega in bianco ma chiedendogli un impegno da rendicontare periodicamente con incontri diretti e via web. Dunque qualcosa di più e di innovativo del solito patto di fiducia perché la fiducia va rinsaldata nel tempo con i fatti. In sintesi: è necessario promuovere un modello di partecipazione e cittadinanza attiva che vigili sul territorio e smuova le coscienze civiche, indicando alle istituzioni strade alternative di sviluppo. Crediamo che attraverso la rete, il civismo, il protagonismo giovanile, così come ha sottoscritto l’impegno Nicola Benedetto, possano risvegliarsi tra le giovani generazioni lucane anche dopo il voto.
Domenico Martino, responsabile Giovani DC-Libertas Basilicata
Ahahahah questo è ridicolo! Ma per favore, un’altra di quelle note volute da Benedetto. Anche io sarei in grado di promettere posti di lavoro ai giovani e riempirmi la bocca col welfare, ma come si mettono in atto queste grandi politiche? Con quali soldi? Spiegatemelo!
Ed infatti caro Sig.Roberto anche gli elettori hanno preso coscienza del velleitario “Risolutore” Benedetto,che inconsapevolmente non ha fatto altro che contribuire a sue spese alla maggioranza della coalizione,rimanendo con l’amaro in bocca ed un sogno da dimenticare in un cassetto.