Con 5921 voti, pari al 63,27% Viviana Verri del Movimento 5 Stelle è il nuovo sindaco di Pisticci. Verri ha superato nettamente il sindaco uscente Vito Anio Di Trani, che ha ottenuto 3437 preferenze, pari al 36,73%. 78 le schede bianche, 241 le schede nulle.
Con 5367 voti, pari al 57,10% il sindaco uscente Livio Valvano, esponente del PSI sostenuto da una coalizione di centrosinistra, è stato eletto sindaco di Melfi. Valvano ha superato Alfonso Ernesto Navazio, esponente di centro-destra, che ha ottenuto 4032 voti, pari al 42,90%. 64 le schede bianche, 229 le schede nulle.
Alle ore 12 a Pisticci l’affluenza registrata alle urne risulta pari al 15,58%, in calo rispetto alla stessa ora del primo turno quando aveva votato il 17,18% dei cittadini.
Alle ore 19 a Pisticci l’affluenza registrata alle urne è del 42,18%, in calo rispetto alla stessa ora del primo turno quando era stata del 45,98%.
Alle ore 23 a Pisticci l’affluenza registrata alle urne è del 63,43%, in calo rispetto alla stessa ora del primo turno quando era stata del 69,28%. Per il ballottaggio si sono recati ai seggi 9677 cittadini.
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Nicola Benedetto, consigliere regionale: “Anche la basilicata sta cambiando, ne prenda atto innanzitutto il PD”.
Questa volta il messaggio degli elettori non si presta ai soliti giochi di interpretazione nei quali tutti hanno vinto e nessuno ha perso. E’ un messaggio inequivocabile che non si limita ai risultati di Roma, Torino come di altre medie e grandi città, perchè anche la Basilicata sta cambiando ed è bene che il Pd lucano apra gli occhi e se ne renda conto. Gli elettori della nostra regione – è accaduto a Pisticci – tra vecchia e nuova proposta politica scelgono la nuova pur mettendo in conto qualche rischio per fattori di inesperienza amministrativa. E attenzione a liquidare, frettolosamente e magari come scorciatoia di giustificazione, la lezione del voto con atteggiamento di antipolitica e di protesta. E’ una lezione più complessa da interpretare e che, per quanto mi riguarda, non mi coglie di sorpresa. Già due anni fa a Bernalda la lista civica che ha vinto le elezioni comunali ha dimostrato che i vecchi recinti di coalizione non hanno più motivo di esistere, che non si possono più fare liste e alleanze nelle stanze dei partiti e che soprattutto il tradizionale centrosinistra non ha più appeal. Da questa verità politica, confermata solennemente in questa tornata elettorale, si può ripartire per dare risposte di governabilità locale e regionale all’altezza dei bisogni dei cittadini e delle esigenze dei territori. Se si vuole realmente avviare un processo di modernità, senza cedere nulla alla vera antipolitica (non contro i consensi che i cittadini hanno liberamente dato ai candidati sindaci) come alla protesta populistica e soprattutto far tornare gli elettori alle urna recuperando fiducia nelle istituzioni, la strada da imboccare è quella di farsi aiutare dal civismo, dall’impegno e dalla partecipazione dei cittadini. Allargare la responsabilità di governo e contare sulle esperienze professionali maturate sul territorio e a contatto con le popolazioni oltre che sulla volontà di servizio sono le soluzioni più efficaci in alternativa all’attesa di una nuova sconfitta elettorale magari già con il referendum costituzionale del prossimo autunno. Ed è proprio quello che ha bisogno la Città di Matera nella fase delicatissima di rilancio dell’azione amministrativa verso il 2019 per non disperdere il patrimonio di cambiamento e discontinuità con il passato e nella consapevolezza di poter contare su energie ideali e civili in grado di vincere la sfida della Capitale Europea della Cultura.
Quanto al risultato di Pisticci il Pd ha un motivo in più per riflettere e fare autocritica: avevo messo in guardia i gruppi dirigenti regionali e locali sulle conseguenze di scelte autoritarie, come quella dell’autocandidatura del sindaco della lista ufficiale di partito senza alcuna preventiva consultazione con gli alleati, e di divisione dell’elettorato moderato e di centro.
Ballottaggi Comuni lucani, nota dei segretari provinciali Macchia e Stella Brienza, dei segretari cittadini di Potenza e Matera, Candia e Vizziello, del dirigente nazionale Scaglione e dei componenti lucani dell’assemblea nazionale
I risultati lucani, in fondo, sono speculari di quelli italiani e il loro significato lo sono ancor di più.
Una crisi di sistema che parte da quella identitaria di chi, come il maggior partito della coalizione del Centrosinistra, il Pd, dovrebbe essere collante e riferimento per una comunità e lavorare ai suoi problemi, più che a quelli dei suoi leader o presunti tali.
Il dato di Melfi, in fondo, è la lezione per il centrosinistra proprio per il
valore dell’unità identitaria che ha saputo imporre. Il partito unico non funziona. Come è una lezione per i personalismi che si sono contrapposti a quel modello uscendone sonoramente battuti.
Come non funziona un governo regionale tecnicista e poco disposto al confronto con la gente, non funziona un partito che perde le elezioni a Potenza, per colpa sua e dei suoi leader e cerca vie di traverso per andare al governo e ora si prepara ad imporre nuovi inserimenti
correntizi in Giunta; non funziona quando, come a Matera, lascia in libera uscita i suoi esponenti che conducono alla vittoria un personaggio del tempo che fu ed ora ne pagano le conseguenze.
Non funziona, quando organizza le bande per votare “contro” e non a “favore” di qualcuno (caso Pisticci per esempio) dando fiato al qualunquismo imperante che si alligna anche nelle file del Centrosinistra e con lo sconfitto al ballottaggio che andrà in soccorso del Sindaco di 5Stelle, proprio per non darla vita ai suoi competitor interni.
La voglia di cambiamento e di reale risposta ai bisogni della gente, sta anche in questo e il Centro Democratico, facendo proprie le considerazioni del partito a livello nazionale e andando oltre letture superficiali, parziali e sin troppo autoreferenziali, proverà a
rappresentare questo stato d’animo senza trasformismi e dichiarandosi pronti a lavorare per costruire anche nella nostra regione, l’area moderata e centrista del Centrosinistra.
Da qui l’invito al Segretario Nazionale Bruno Tabacci ed alla Direzione Nazionale del partito ad assumere le conseguenti decisioni politiche che facciano chiarezza di posizionamenti e strategie.
Nel fare gli auguri a tutti i candidati del primo e secondo turno, un riconoscimento va agli eletti di Centro Democratico nei comuni lucani per il loro impegno ed in particolare a Rossella Gifuni che presiederà il Consiglio Comunale di Trecchina.
Pietro Sanchirico, coordinatore Italia Unica per la Basilicata, su risultati ballottaggi a Pisticci e Melfi.
“Non mi pare che nel Pd lucano, a differenza di Renzi, ci sia qualcuno che abbia ammesso la sconfitta elettorale senza ricorrere a banali giustificazioni. C’è chi si consola con il risultato di Melfi dove è scesa in campo la “corazzata Potemkin” e chi invece non si rassegna all’insuccesso del referendum anti-trivelle, al suo nuovo conseguente ruolo da soldato semplice e non si sottrae al solito e rituale livore antirenziano. Eppure l’ex presidente del Consiglio Regionale dovrebbe farsene una ragione e impegnare tempo ed energie in maniera più produttiva. Per non parlare del centrodestra dove regna il silenzio assoluto come se non si fosse votato anche in Basilicata ma in Guinea Bissau. Per chi come noi ha la missione di alimentare una nuova stagione civica attraverso la proposta racchiusa nel “Manifesto delle 100 città” con il quale proponiamo un nuovo civismo che metta al centro non gli interessi di casta o di partito, ma quelli dei nostri concittadini, l’interpretazione del voto è più semplice di quanto si pensi. La “corazzata Potemkin” può vincere a mani basse dove non trova sacche di resistenza anti-bolscevica ma nel resto della regione è votata all’insuccesso. E se non si vuole consegnare ai Cinque Stelle altri Municipi dopo quello di Pisticci e all’antipolitica il destino delle nostre comunità si deve avere il coraggio di praticare un cambiamento reale da non confondere con il cambiamento virtuale, magari da praticare sul web. C’è fame di buona politica e la politica è condivisione di idee e progetti con la collettività e nell’interesse della collettività. A Matera, proprio un anno fa, è avvenuto un cambiamento politico semplicemente impensabile: il Pd partito-regione, come lo chiamiamo in Basilicata per esprimere tutto il “groviglio di potere” consolidato negli anni e più di recente interpretato da renziani della prima, della seconda e dell’ultima ora, è all’opposizione. L’elezione a sindaco di Raffaello De Ruggieri è avvenuta oltre il sostegno rilevante di un ampio fronte di partiti, movimenti, liste civiche di centrodestra, come volontà popolare di autentico cambiamento. Dunque si è dimostrato che è possibile sconfiggere il “partito-regione” a condizione che si mobilitino le migliori energie del civismo democratico, energie di liberi professionisti, lavoratori autonomi e dipendenti, donne e giovani. Matera, nonostante la fase non brillante che attraversa adesso il dibattito politico in vista del rimpasto o di nuova giunta, continua a rappresentare un laboratorio della politica del riscatto del Sud attraverso il nuovo protagonismo civico, liberal-democratico e popolare. Altra condizione per imboccare il cambiamento è liquidare, prima possibile, la giunta regionale dei tecnici extraregionali che ha provocato e continua a provocare, prima di tutto, una più forte distanza tra la nostra gente, i nostri territori e la Regione e riconsegnare alla politica la responsabilità di governo”.
Ballottaggio Comuni Lucani, Angela Blasi presidente della Commissione regionale Pari Opportunità: “serve u’analisi senza pregiudizi su elezioni”
La presidente della Crpo dopo l’elezione delle sindache: “Il tempo aiuterà a fare le giuste valutazioni politiche. Al momento le valutazioni si fermano ad un risultato oggettivo che non può essere sminuito nemmeno da un uso scorretto del linguaggio”
“L’elezione di una sindaca in una grande città fa ancora troppo scalpore, forse perché non siamo abituati ed abituate. Oggi però è realtà e, oltre a creare scalpore, spero faccia ricredere molti sull’apporto fondamentale delle donne in politica”. E’ quanto affermato dalla presidente della Commissione regionale Pari Opportunità, Angela Blasi, dopo i risultati dei ballottaggi per le elezioni amministrative.
“Vedremo cosa queste donne elette sapranno fare, non dimostrare. Vedremo – sostiene Angela Blasi – se finalmente, oltre ad apprezzare l’abbigliamento ed il magnifico rapporto con il marito o il compagno di turno, i giornali parleranno delle iniziative e della buona o cattiva politica che sia. Le prime pagine di oggi non sono soddisfacenti. I risultati clamorosi vengono presentati da titoli discutibili: sindache che diventano sindaci, lettere di mariti che incoraggiano e si commuovono per le loro mogli elette, vignette troppo rosa, tutti elementi che finiscono per nascondere il vero risultato, l’elezione di donne”.
“Abbiamo bisogno di riflessioni serie. Il cambiamento vuol dire anche questo. Occorre partire – sostiene la Presidente della Crpo – da presupposti differenti: sono sindache, non donne sindaco e le parole hanno un peso notevole in queste accezioni. Anche le manifestazioni di soddisfazione da parte di molte e di molti per questi risultati come prova delle inutilità delle quote di genere sono chiaramente fuorvianti se applicate in un contesto di carica apicale e non collegiale”.
“Il tempo – sottolinea la Presidente – aiuterà a fare le valutazioni politiche; al momento le valutazioni si fermano ad un risultato oggettivo che non può essere sminuito nemmeno da un uso scorretto del linguaggio. In bocca al lupo allora a tutte queste sindache e a tutte le amministratrici che hanno deciso di spendersi in politica, che troveranno il modo di conciliare i loro tempi vita – lavoro e si impegneranno perchè possano riuscirci anche le altre donne. Ed in bocca al lupo a tutte noi che continueremo ad occupare il nostro posto perché ci spetta, non perché ci è concesso”.
Consiglieri regionali Gianni Perrino e Gianni Leggieri (Movimento 5 Stelle): “Pisticci, primo comune lucano a 5 stelle! I Pisticcesi hanno scelto Viviana Verri”. Di seguito la nota integrale.
Sette anni fa, nel 2009, il M5S presentava le sue prime liste civiche muovendo i suoi primi passi nelle paludi della politica italiana. Da allora, tra mille difficoltà e una macchina mediatica del fango costantemente in azione contro attivisti e candidati, il M5S è cresciuto ed è progressivamente entrato in tutti i livelli istituzionali: nei consigli comunali, regionali e in Parlamento. Laddove il M5S è al governo delle città, ha dimostrato di saper amministrare nell’interesse delle comunità e dei cittadini.
I risultati dei ballottaggi di ieri, oltre Roma e Torino, ci hanno regalato il primo comune lucano a 5 stelle: Pisticci! I pisticcesi hanno scelto Viviana Verri come primo cittadino!
Il segnale arrivato da parte dei cittadini di Pisticci è stato chiaro e netto: il 63,27% delle preferenze, pari a 5921 voti su 9677 votanti (percentuale di votanti al ballottaggio del 63,43% rispetto al 69,28% del primo turno), è andato al candidato sindaco del Movimento 5 Stelle che ha battuto in maniera netta il sindaco uscente Vito Di Trani.
A Viviana andrà tutto il sostegno e il supporto di attivisti, cittadini e portavoce del M5S Basilicata. La sfida da affrontare e vincere è davvero difficile e delicata: amministrare il terzo comune della Basilicata per numero di abitanti. Uno dei centri più belli della nostra regione, che ospita nel suo territorio un insediamento produttivo che, così com’è ora, è espressione di un modello di sviluppo superato: lo sanno bene gli abitanti di Pisticci Scalo cosa significa vivere e lavorare in un Sito di Interesse Nazionale (SIN) che da decenni attende la bonifica e la riconversione davvero “green”.
Siamo certi che Viviana sarà all’altezza del mandato conferitole dai pisticcesi: lo ha già ben dimostrato durante questa campagna elettorale tenendo tranquillamente ed elegantemente testa ai meschini colpi bassi e alle solite squallide insinuazioni di certi esponenti della vecchia e decrepita politica locale.
Adesso, attivisti, cittadini e noi portavoce del M5S continueremo a fare gruppo e ad aiutare, in ogni modo, Viviana e la sua squadra a lavorare bene, nell’interesse della comunità e dei cittadini di Pisticci.
Questo è solo l’inizio del cambiamento: con il M5S, i cittadini stanno realizzando quella vera e propria rivoluzione gentile, culturale prima che politica, delle istituzioni. E con le uniche armi (pacifiche e non violente) della coerenza, dell’onestà, della trasparenza e del buon senso. Da semplici cittadini nelle istituzioni, con il M5S vince la politica delle mani pulite!
Mirella Liuzzi, deputata Movimento 5 Stelle: “Brillano le stelle anche in Basilicata, Viviana Verri nuovo sindaco del M5S a Pisticci”.
Le elezioni di ieri segnano una svolta epocale. E’ il cambio di passo del MoVimento 5 Stelle, riconosciuto dai cittadini come una forza di governo affidabile e capace di esprimere candidati validi e competenti. Il M5S ha conquistato 19 Comuni d’Italia in cui era al ballottaggio, tra questi Torino, Roma e il primo Comune della Basilicata nonché il terzo per popolazione, Pisticci. Viviana Verri, il gruppo di attivisti e tutti i cittadini che hanno creduto nel progetto del M5S hanno vinto e proposto un’alternativa valida che i pisticcesi hanno premiato.
Tacciati di inesperienza, incapacità e sola protesta, i candidati del M5S hanno dimostrato che senza soldi si può fare politica, che con il lavoro sul territorio, senza apparentamenti e inciuci di partito è possibile amministrare città importanti come Roma e Torino. I progetti partecipati di persone libere hanno fatto la differenza. In Basilicata lo abbiamo fatto con Viviana Verri, lo faremo con altri tre neo-consiglieri nei comuni di Scanzano Jonico, Montescaglioso e Melfi e continueremo a farlo in tutti gli altri comuni dove il M5S c’è già. Questo è un gran giorno, non solo per il MoVimento, ma soprattutto per i cittadini che hanno reso possibile tutto questo.
Piernicola Pedicini: “Viviana Verri è il primo sindaco lucano del Movimento 5 Stelle. Un risultato storico per la Basilicata. E questo è solo l’inizio”
Il risultato storico raggiunto dal M5s a livello nazionale riguarda anche la Basilicata.
La schiacciante vittoria di Viviana Verri a Pisticci avvia una nuova fase nella nostra regione e dimostra che anche i cittadini lucani sono pronti a recepire le proposte del M5s.
Da oggi cambia tutto e niente sarà più come prima, perché al MoVimento 5 Stelle lucano viene riconosciuta la capacità di governare e di fronteggiare la politica fallimentare dei vecchi partiti.
Viviana Verri è il primo sindaco del M5s della Basilicata e la prima sindaco donna di Pisticci. E’ un risultato straordinario che ha un doppio e importante significato.
Il successo della giovane Viviana Verri e della sua lista mettono in evidenza che con il M5s è possibile far sì che cittadini normali, che non hanno mai fatto politica, possono diventare protagonisti del proprio futuro e delle istituzioni.
Va anche considerato che le campagne elettorali del M5s vengono realizzate a costo zero e solo con il contributo e l’impegno volontario degli attivisti e dei cittadini.
Grazie a Viviana, a tutti i candidati, agli attivisti e ai pisticcesi che hanno reso possibile tutto questo.
Grazie a Gianroberto Casaleggio e a Beppe Grillo che hanno creato il M5s e stanno dando una speranza di futuro e vero cambiamento all’Italia e alla Basilicata.
Ora tocca a noi. Ed è solo l’inizio.
Giuseppe Potenza, Dc-Libertas Basilicata: Anche da pisticci segnale forte e chiaro dal voto dei cattolici. Di seguito la nota integrale.
Il segnale è suonato forte e chiaro non solo a Roma e a Torino (e per aspetti piuttosto anaIoghi a Napoli) ma anche a Pisticci dove il successo schiacciante del M5S ha lo stesso significato. Gli elettori voltano le spalle ai partiti e alla politica che hanno immagini e contenuti tradizionali. Un comportamento seguito anche dai cattolici, quell’elettorato che ai tempi della Dc a Pisticci, la città del prof. Gaetano Michetti democristiano e presidente della Regione, votava alle comunali per oltre il 50% a favore dei candidati cattolico-democratici, con fasi alternate che – va ricordato per la verità storica – hanno visto prevalere i comunisti. E’ giusto pertanto interrogarsi dal versante ideale, culturale, politico e civile, a me più vicino, cosa è accaduto tra i cattolici che hanno votato per il M5S.Intanto, tra le novità di questo turno amministrativo c’è l’eclissi del cattolicesimo politico: non ce ne è traccia, né tra gli eletti né tra gli elettori. Nessun protagonista delle contese amministrative proviene dal mondo cattolico. Né si segnala alcun successo di liste o candidati riconducibili a questo universo un tempo portatore di talenti carismi e voti.Il punto di partenza è che dalle parrocchie ai vertici diocesani, il giudizio sulla classe dirigente locale gira sempre intorno a “sfiducia, delusione, amarezza”.La protesta e l’indifferenza sono gli ingredienti del momento di oggi, del momento contemporaneo. Occorre dare delle risposte. Secondo me i cattolici hanno delle nuove responsabilità proprio per riarticolare un’amicizia sociale, cosa che non hanno messo all’ordine del giorno. Ancora si attardano a fare il tifo per quello o quell’altro, nell’ambito di un bipolarismo che non esiste più. Bisogna rimboccarsi le maniche e ricostruire questi legami.Il bipolarismo tradizionale, in realtà, è esistito soltanto a tratti. Adesso c’è qualcosa di diverso: non a caso il presidente del Consiglio in queste elezioni amministrative non è intervenuto, se non in extremis, a Roma e Milano. Si va verso un referendum costituzionale che vuol essere una sorta di plebiscito, ma il punto vero è ricostruire la relazione. Tuttavia, ricostruire una relazione è una cosa molto difficile: richiede investimenti ed esempi concreti. Ai credenti impegnati nel sociale suggerisco di lavorare sul medio periodo nella società concreta per dare delle prospettive. Il voto di questi giorni, la protesta di cui si capiscono le radici, trasmettono essenzialmente questo messaggio: un bisogno di prospettive. E i cattolici devono tornare ad investire a partire dal dato valoriale: dopo la nottata antipolitica, anti-casta, torneranno i contenuti? Bisogna lavorare per questo. Non è sufficiente proporre ai cittadini un’offerta politica basata esclusivamente sulla governabilità (Renzi), o sulla moralità astratta (grillini). Manca la domanda di fondo: quale idea di città, quale idea di società, quale idea di Italia? Su questo i cittadini dovranno confrontarsi alle politiche. Il Popolo della Famiglia, malgrado il silenzio mediatico di regime, è andato oltre l’1% a livello nazionale (con risultati sorprendenti in alcuni centri). Molto, per un nuovo partito identitario nato da appena 20 giorni (che si è presentato in tutta la Penisola), lasciato solo dalle invidie, dai personalismi, e dal conformismo del politicamente, culturalmente e religiosamente corretto. Poco, per ricostruire un voto cattolico (e non solo). La domanda è: esiste ancora un mondo cattolico unitario? Il lavoro per ricostruire una coscienza pubblica valoriale cattolica, e il primato dei valori non negoziabili (pure in casa cattolica), è appena cominciato. E sarà un lavoro lungo e difficile. Ma è l’unica scommessa da vincere e l’unica novità per le prossime politiche perché nonostante la scaltrezza di un ex pulcino democristiano come Renzi, non è a sinistra che si può radicare il cattolicesimo politico nemmeno nella sua limitata versione sociale. È a destra che si schiudono praterie dove piantare quello che Martinazzoli chiamava ‘il seme del popolarismo’. Finita la Dc si disse che la Chiesa avrebbe allargato la propria influenza ma la Dc veniva votata da un italiano su tre mentre oggi solo un italiano su dieci si professa cattolico consuetamente praticante. La fede indietreggia a fattore puramente privato: non ha più nessun rilievo pubblico. Non orienta il voto, non suggerisce una militanza. Alla lunga non sostiene un modello di società che vada oltre lo stucchevole e poco convinto rifiuto della modernità.
Valvano sindaco di Melfi, nota di Pace (consigliere regionale e Capo gruppo Misto-Popolare)
Il risultato storico raggiunto ieri a livello locale nella competizione amministrativa della città di Melfi, che ha visto vincitore LivioValvano al ballottaggio con Ernesto Navazio riguarda anche la Basilicata. La schiacciante vittoria di Valvano avvia una nuova fase nella nostra regione e dimostra che anche i cittadini lucani sono pronti a recepire le proposte di un area moderata alleata di governo che risulta determinare, in una coalizione credibile il punto e la differenza. E’ questo il commento del consigliere regionale e Capo gruppo Misto-Popolare Aurelio Pace.
Il successo del sindaco Melfitano che ha totalizzato il 57% dei consensimette in evidenza che con l’area moderata /popolare è possibile far sì che tutti i cittadini, allontanati e disillusi dalla politica, possono riguardare con fiducia e rinnovata stima diventando protagonisti del proprio futuro e delle istituzioni.
Conclude Pace Aurelio dichiarando : “Auguri a Livio per la rielezione a Sindaco di Melfi, riconfermato primo cittadino di una cittadina importante per la Basilicata e tutto il Sud Italia, una riconferma per il secondo mandato consecutivo che attesta il fare scrupoloso e competente di programma incentrato su lavoro e crescita ragioni queste eccellenti per guidare la città.
Il bilancio di Realtà Italia Basilicata sulle elezioni amministrative
Lo scenario che ci consegna la recente tornata elettorale in Basilicata evidenzia senza ombra di dubbio la richiesta alla politica di maggiore efficacia, efficienza ed innovazione. In tal senso possono essere letti gli straordinari risultati raggiunti da Angelo Lamboglia su Lauria e dal nostro segretario Regionale Enzo Paolino su Rionero che ha avuto un indiscutibile e straordinario risultato, quale candidato con il più alto numero di preferenze in assoluto.
In merito ai ballottaggi il risultato di Melfi evidenzia che promuovere politiche vicine ai cittadini, vera innovazione per il gruppo dirigente di Realtà Italia di Basilicata, porta risultati gratificanti non solo in termini quantitativi ma soprattutto e di azioni di welfare sostenibili. Anche l’esperienza di Pisticci, che non può essere derubricata a semplice voto di protesta, dimostra che la vicinanza all’elettorato tipica dei movimenti civici piuttosto che la elaborazione teorica di articolate politiche economiche e sociali, risulta essere molto apprezzata. Ed il risultato del voto riprende a pieno gli sforzi del gruppo dirigente regionale di Realtà Italia che sempre più e quotidianamente si impegna nel cercare di intelligere il cambiamento della società Lucana proponendo azioni, attività e proposte di legge che siano di concreto aiuto per i cittadini. Ripartire dai valori solidaristici che hanno contraddistinto Realtà Italia in Basilicata e, continuare nell’azione innovatrice e di comprensione dei bisogni della società, utilizzando i paradigmi del civismo sono i punti di partenza per rilanciare le politiche sociali sul territorio. Tali valori, culture e proposte possono arricchire e rendere ulteriormente comprensibile ed apprezzabile la rivoluzione democratica che si sta cercando di portare avanti nella nostra Regione, in un tempo complicato di crisi e sacrifici. Rappresentando la vicinanza agli amministratori eletti ed in particolare a quelli che si sono formati nei valori di Realtà Italia, si porgono gli auguri di buon lavoro a tutti. È quanto dichiarato dal gruppo regionale di Realtà Italia di Basilicata.
Elezione sindaci a Pisticci e Melfi, nota Adduce (ANCI)
A conclusione dei ballottaggi il Presidente dell’Anci Basilicata, Salvatore Adduce, ha inviato a tutti i sindaci eletti tra il 5 e il 19 giugno gli auguri di buon lavoro a nome dell’Associazione dei Comuni italiani. “L’impegno a cui i cittadini ti hanno chiamato, ha detto Adduce, in un momento particolarmente delicato della vita della nostra regione è al tempo stesso carico di responsabilità e ricco di grandi opportunità. La funzione di primo cittadino è tra le cariche pubbliche la più prossima alle esigenze e ai bisogni dei cittadini ed anche per questo la più onerosa ma al tempo stesso la più gratificante. L’Anci come sempre è pronta ad offrire ogni utile collaborazione per affrontare i difficili passaggi che caratterizzeranno il cammino della tua amministrazione. Nel formularti i migliori auguri di buon lavoro ti prego di estenderli a tutti i consiglieri comunali”