Elezioni Comunali Cappiello (Lega): “Nei Comuni lucani al voto nessun Sindaco alla Lega, il commissario LIUNI è stato abbandonato, ora si dimetta oppure riveda le sue scelte”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Se da un lato Salvini continua a crescere in Europa facendo della Lega il primo partito in molte Regioni italiane ed in diversi capoluoghi di provincia, dall’altro i rappresentanti leghisti lucani fanno decisamente “flop”.
In Basilicata, la Lega con ben 55.453 (il 23%) voti resta il secondo partito grazie a Salvini che conquista ben oltre i 16.484 voti. Lui però, perché i suoi rappresentanti locali non superano le 6.000 preferenze (il 2,3%) e, nei Comuni al voto, non riescono ad eleggere nemmeno un Sindaco leghista nella Regione “dai cinque fiumi”.
È quanto afferma Antonio Cappiello, fondatore della Lega Salvini in Basillicata che prosegue: “Il trend nazionale cresce, tranne in Basilicata dove , pur crescendo in percentuale, il Partito Lega Salvini Basilicata aggrappa la tenuta del Partito ed il voto europeo lucano al solo nome di Salvini.
Questo denota la voglia dei Lucani di inseguire l’ideologia leghista come alle regionali, ma senza una guida sicura. Forse è perché i lucani hanno perso la speranza, non trovano motivazioni in chi oggi lo rappresenta “a distanza” da Novara oppure è la logica conseguenza delle divisioni e delle delegittimazioni di chi, come me, ha creato il partito in Basilicata.
La mia campagna elettorale, assieme al gruppo storico della Lega, è stata sul nome di Salvini e, solo gli ultimi due giorni, ho voluto aiutare due nomi storici della Lega, Grant e Vuolo, contribuendo alla loro elezione al Parlamento Europeo, a dimostrazione di uno spirito leghista indissolubile.
Il segretario regionale Liuni, autoproclamatosi dal Nord della sua Novara, si è isolato, portando il Partito ad una sonora sconfitta nei Comuni, anche lì dove ci sono rappresentanti autorevoli eletti della Lega Salvini Basilicata. Dal Potentino al Materano, partendo dal Comune di Tolve, dell’unico Senatore della Lega, dove il partito prende solo 520 preferenze e il pugliese Andrea Caroppo (fondatore di Sud in Testa, partito che ha traghettato nella lega il senatore Pasquale Pepe) prende zero (0) voti fino a raggiungere il comune di Scanzano jonico, dell’unico consigliere regionale della Lega, dove il partito addirittura dimezza i voti, dai 1638 regionali ai 671 delle europee, con risultati deludenti per i candidati dove il massimo consenso raggiunto è di soli 110 preferenze per la Calderano, risultata poi non eletta.
Nei 54 Comuni andati al voto, resiste solo il capoluogo di regione Potenza che va al ballottaggio con un candidato Sindaco leghista a cui va il mio forte in bocca al lupo.
Negli altri Comuni, purtroppo, devo registrare come la Lega Salvini Basilicata risulta non pervenuta.
Per non parlare poi del materano, dimenticato dalle recenti scelte regionali, che ha rimandato all’opposizione tutti i candidati del centrodestra con sconfitte percentuali sonore e consensi al disotto del 30%, a dimostrazione degli errori commessi e delle divisioni create all’interno del Partito.
Dopo la campagna elettorale delle Regionali, il Commissario Marzio Liuni è risultato essere totalmente assente tra coloro i quali, da numerosi anni, hanno contribuito a far crescere il partito, incluso il sottoscritto.
I dati parlano chiaro, nessuna riunione è stata fatta con i candidati consiglieri dopo le elezioni, non sono state messe in campo politiche tese alla divulgazione dei programmi europei e, a dire il vero, neanche di ciò che dovrebbe fare il partito in regione.
Il suo non si è dimostrato un atteggiamento “partecipativo” bensì oligarchico.
Pertanto auspico alla luce dell’attuale insuccesso, che il Commissario novarese Liuni riveda le sue posizioni oppure, nell’interesse del Partito, si dimetta dal suo incarico. Al Partito ed a Salvini, se hanno a cuore la Basilicata, l’invito è quello di placare la “debacle” che la Lega in Basilicata ha avviato.
Che cosa bizzarra, la lega rappresentata da un politico del nord. Eppure è un partito con evidenti caratteristiche meridionaliste cresciuta grazie al massimo rispetto del popolo del sud. Che strano.