In vista delle prossime elezioni comunali Pinuccio Rinaldi esprime alcune riflessioni dopo la presentazione dei candidati sindaco. Di seguito la nota integrale.
La politica al pari di tutte le altre attività umane è assoggettata alle dinamiche e alle logiche dei tempi.
Sino al 1994 la politica, come associazione tra persone accomunate da una medesima identità e visione, era strutturata in partiti che avevano un loro simbolo DC-PCI-MSI-PLI, ed in esso le varie comunità si riconoscevano come gruppi.
Il 26 gennaio del 1994 con l’ingresso in politica di Berlusconi, si realizzò un evento che cambiò radicalmente il concetto di partito politico, infatti, si passò dal concetto di gruppo al concetto di singolo e a questa mutazione non mancarono critiche, si disse che era un partito personale, un partito azienda ecc.ecc.
Nel tempo a seguire quello che era un’assoluta novità divenne regolarità, tanto che la quasi totalità dei vecchi simboli fu sostituita con simboli riportanti l’identità del singolo individuo, il leader.
Questa mutazione, frutto del tempo della comunicazione in tempo reale ha generato anche in politica l’esigenza di avere l’immediatezza del contatto e del riconoscimento diretto delle responsabilità. Le comunità politiche si rivedono nel singolo e non più nelle strutture gerarchiche (vedasi l’affermazione dell’elezione diretta del sindaco).
Da questa necessità credo discenda la condizione del proliferarsi delle liste civiche, il cui principale attrattore è la figura del sindaco.
Il riferimento al passato è stato necessario per capire il presente.
Le future elezioni amministrative di Bernalda sembrano confermare quanto detto prima. Esse si presentano più come un referendum sulla persona del sindaco, che non come una tradizionale competizione elettorale, basata sulle contestazioni delle cose non fatte o fatte male e sull’incapacità di intercettare i bisogni della comunità.
Questa considerazione è possibile se guardiamo la composizione delle liste che sono state presentate.
In entrambe, ed in misura diversa, non manca la presenza di persone già elette nella precedente amministrazione, che qui giova ricordare, caduta per ragioni d’identità politica.
Questa particolare condizione, comune ad entrambe le liste, produce l’effetto di eliminare dalla campagna elettorale, il tema dell’incapacità di visione e il tema delle mancate realizzazioni, (altrimenti si certificherebbe il proprio fallimento) relegando l’intera competizione a contestazioni di altro genere.
Questo diverso genere di contestazione non può che ruotare sulla figura del sindaco con la sua identità politica e le sue caratteristiche personali, trasformando di fatto la campagna elettorale in un referendum sulla persona.
giovedì 9 settembre 2021
Pinuccio Rinaldi