In vista delle prossime elezioni comunali previste anche a Matera ecco alcune riflessioni di Pierluigi Diso.
Le elezioni amministrative di maggio hanno già sollecitato a destra, nella società civile con le liste civiche, ma soprattutto a sinistra serie riflessioni in ordine alle più urgenti ed importanti riforme da porre in cantiere per dare una scossa strutturale ad una città intorpidita da anni di inerzie amministrative e che grazie alla nomina di ottobre scorso adesso sogna. La cittadinanza non è però pronta e nemmeno competitiva per reagire alle epocali sfide che l’attendono nei prossimi anni. La riforma delle riforme riguarda innanzitutto il quotidiano viver civile, economico, sociale e cioè la, politica cittadina e l’amministrazione di Matera. Anche questa volta sono tante le scelte di campo: le civiche che non rispondo ad alcuna logica di partito, ma che si pongono come corpo trainante e dirompente proprio nella logica politica che ha fallito ancora una volta ed a nulla valgono ancora gli slogan che siamo riusciti a diventare capitale europea della cultura. Attenzione, ciò non è un vanto dell’amministrazione comunale, ma è stato l’ennesimo riscatto della città di Matera. Anche i modi attraverso i quali il confronto politico si va sempre più proponendo in città inducono ad un’amara riflessione, tanto che anche i politologi più esperti oggi a Matera si arrenderebbero dinanzi al consumo di parole già iniziato per propagandare la politica cittadina. Matera 2019 può invece essere vista come un nuovo inizio per cui è necessario elaborare linee e contenuti nuovi di una politica cittadina? Sarà possibile formare per tempo delle coscienze? Ci sarà un’etica? L’Etica pubblica non può certo essere un’ipocrita ostentazione di virtù, ma deve avere le sue fondamenta su un etica privata, su una morale. Il protagonismo autentico della società civile non può che nascere da una piena consapevolezza morale e da una piena assunzione di responsabilità della società e delle sue espressioni più accese verso i temi più cari e vicini ai cittadini, che pertanto possano riconoscerla e valorizzarla. Tutto ciò non nasce perché la natura lo vuole. E’ un percorso che nasce da una radicale promozione civile e dalla formazione delle coscienze. Perciò l’etica non è nemmeno lo scudo dietro al quale nascondersi, ma è la proiezione di una forte e diffusa moralità civile, che adesso scarseggia tanto. Questo è l’unica medicina per il male del trasformismo politico; solo una robustezza d’animo con cui vivere la politica può portare l’eletto ad adoperarsi per il bene della polis. D’altronde il potere logora, se veramente esercitato nell’interesse della gente. Ecco che la città chiede, alle soglie delle prossime consultazioni amministrative, almeno una governance di qualità, trasparente e disinteressata, ma con una grande passione civile. “La politica torni a fare il suo mestiere definendo programmi per i quali vale la pena lottare. Purché essa si ponga come una delle forme più alte di libertà e di solidarietà in un mondo costruito più sull’apparire che sull’essere (Stefano Rodotà)”.
Pierluigi Diso
Scusate ma psso sapere chi é costui??? Scrive per conto di chi ?? Come libero cittadino ? Come presidente di cosa? Come amico di chi??? Bohhhhhh …se fosse solo la sua opinione di un semplice e livero cittadino allora diró ai miei amici di scrivere e il sig.capolupo ci deve pubblicare…. Giusto??
Ma una cosa non capisco: la logica politica che ha fallitoncora una volta!! Cosa ha fallito ??? Perche non dice a cosa si riferisce??? E poi :siamo divemtati capitale della cultura grazie a chi?? Alla citta e basta?? Se fosse stato così perche abbiamo messo lì i vari verri ecc?? Magari solo il deruggeri ci sarebbe riuscito magari con quello delle tv un uomo tosto che sa stare da una parte e anche dall’altra !!!! Sciat’vinn!!!!