La professionista materana Brunella Carriero ha inviato una lettera aperta alla comunità materana, ai movimenti e gruppi politici e ai partiti in vista delle prossime elezioni comunali di Matera. Di seguito la nota integrale.
Carissimi è una grande soddisfazione per me vedere e sentire il mio nome così frequentemente associato al futuro della mia città. Negarlo sarebbe falsità. E dopo aver ricevuto tanto dalla vita, mi piace pensare di poter “dare” e proporre qualcosa di veramente nuovo alla mia comunità, alle persone di cui mi sento parte.
Il lungo tempo della pandemia ci spinge ancor più a ripensare e a ripensarci fuori da quegli schemi che forse ci sono serviti nel passato, ma che oggi rischiano di tenerci lontani dalle scelte che contano davvero.
La recente storia politica locale mette ogni giorno sotto gli occhi di tutti tanti episodi di ingovernabilità.
Le ricette del passato non funzionano più.
Credo fermamente nel confronto delle diverse posizioni politiche, delle idee diverse. Ritengo però che questo confronto per essere costruttivo debba portare a risultati concreti in tempi ragionevoli e soprattutto debba svolgersi in modo trasparente, in modo che nessuno dubiti della sua piena legalità e correttezza.
Non metto in discussione il ruolo dei partiti. Anzi, lo rispetto e lo ritengo parte essenziale della nostra democrazia costituzionale. Ma, vista la crisi nella quale si dibattono, credo possa servire cercare la guida della città tra gli esponenti della società civile, tra le persone libere dal vincolo delle appartenenze alle vecchie logiche, tra chi possa raccogliere un largo consenso e il rispetto generale della nostra comunità, o comunque possa essere accettato anche da chi avrà votato in modo diverso..
Riflettiamo sulla legge elettorale.
Quella per il Sindaco è una delle poche riforme elettorali che regge da quasi trent’anni. La legge volle che il Sindaco venisse scelto direttamente dai cittadini. Che le scelte dei partiti fossero esposte al giudizio degli elettori e che il sindaco non nascesse da trattative nel consiglio comunale ma direttamente dagli elettori.
Ma troppo spesso ancora la selezione dei candidati avviene in e da gruppi ristretti di persone che hanno in mano simboli di partiti sempre meno partecipati e sempre meno democratici al proprio interno.
E se il candidato è espressione di una genuina iniziativa autonoma di gruppi di cittadini inizia un difficile percorso fatto di mediazioni e pressioni con quelli che sostengono di saperne di più solo perché c’erano da prima.
Per dare al Sindaco la legittimazione necessaria per fare scelte importanti (quelle che ha difronte Matera!) la selezione del candidato deve essere fatta “con” la città “sentendo il polso” della città non in piccoli gruppi ristretti anche se si fregiano del marchio dei partiti. Deve essere fatta in modo trasparente cercando ostinatamente il rapporto con i cittadini non nascondendosi. Solo così potrà emergere un soggetto riconosciuto al di sopra delle parti, considerato una garanzia per tutti, capace di raccogliere la fiducia dei più e il rispetto di tutti.
In ogni città ci sono persone con questi requisiti ma si tengono ai margini per la preoccupazione di entrare in un gioco defatigante di pressioni da parte dei partiti che spesso non fanno cosa fare ma sanno come non far fare.
Riconoscere la necessità di reclutare dalla società civile persone disposte a mettere le proprie capacità a servizio della città perché i meccanismi di selezione interni ai partiti non sono più in grado di farlo potrebbe rilanciare la credibilità dei partiti molto più delle loro estenuanti trattative riservate che diventano in poche ore retroscena della stampa e pettegolezzo.
La riforma che ha portato all’elezione diretta del Sindaco intendeva attuare un progetto politico caratterizzato dalla legittimazione attiva dei cittadini e dalla legittimazione reciproca dei competitori.
Separando poi la scelta del sindaco da quella dei partiti e dei consiglieri comunali la legge voleva spingere alla selezione di personalità capaci di rappresentare tutta la città piuttosto che la sola parte politica (o fazione) che lo ha candidato.
E le liste dei partiti e dei gruppi politici, anche quelli storicamente avversari, pur nel rispetto delle differenze ideologiche, ben possono collegarsi ad un unico candidato Sindaco, al quale riconoscere imparzialità e ruolo di garante delle regole del gioco.
Quello che è impensabile su scala nazionale, può realizzarsi per il governo comunale.
Consentiamo che “l’arbitro” prescelto dal sentire comune torni a far amare il gioco!
Ristabiliamo il legame istituzioni e cittadini, tra regole e comportamenti. Non consentiamo che l’azione del consiglio diventi sempre più lontana dai problemi della città e sempre più ostruzionistica.
Occorrono segnali di coesione. Urge un patto preliminare di metodo. Un passo indietro dei partiti per far fare un passo avanti a nuove energie. E, ne sono convinta, questo servirà alla città e ma darà anche nuova autorevolezza ai partiti.
Solo così Matera potrà difendere ed esaltare il un ruolo internazionale che ha raggiunto.
Matera è un modello di un Mezzogiorno vincente.
Matera potrà essere la evidenza concreta di cittadini che si riappropriano della politica e di partiti e di gruppi politici che si riconnettono con le persone.
Manco se mi spezzano entrambe le mani!