Elezioni Comunali Matera 2020, PD Matera risponde a Trombetta e chiede un voto utile per il Partito Democratico. Di seguito la nota integrale.
Spiace che Nico Trombetta abbia deciso di impostare la sua campagna elettorale contro il PD. Avremmo voluto Nico insieme a noi anche perché da un politico di lungo corso che grazie al Partito Democratico ha potuto rivestire ruoli di prestigio e di grande visibilità mai ci saremmo aspettati che il ragionamento politico fosse soppiantato da rancori personali.
È chiaro che Nico non ha nessuna possibilità di arrivare al ballottaggio e solo con il voto al centrosinistra sarà possibile battere le destre. Ogni voto alle liste personali, compresa quella di Trombetta, è un voto che indirettamente avvantaggia la Lega ed i suoi alleati.
Noi continueremo la campagna elettorale senza farci trascinare nella rissa, spiegando le ragioni politiche e programmatiche per cui è importante per i materani sostenere il Partito Democratico ed il candidato Sindaco Giovanni Schiuma.
Di seguito la replica del candidato sindaco della lista Liberi, Nicola Trombetta
Apprendo dalla stampa che la mia scelta politica di dare corpo alla lista Liberi sia stata letta come frutto di un “rancore personale”. Voglio dire che la mia cultura di cattolico non è compatibile con il sentimento del rancore. Nella mia vita pubblica ho sempre espresso valutazioni politiche.
Io, da sempre, ho rappresentato valori che si collocano in un’area che è quella dei cattolici democratici. Non rinnego nulla della mia esperienza politica; ho militato sempre in formazioni che accettavano la pluralità, ma nel Pd di Matera qualcosa si è rotto: si è perso ininterrottamente dal 2007 (con poche eccezioni). Sono andati via quadri dirigenti, parlamentari e consiglieri regionali, e gli stessi partiti del centrosinistra, e penso ai socialisti, ai verdi, senza i quali non riesco a capire come si possa parlare di centrosinistra. E questo a testimonianza che la mia posizione rappresenta quella della gente, che da tempo il Pd di Matera, con questa segretario, non ha più saputo o voluto intercettare.
Inoltre, spiace, ma qui si rende nuovamente il livello della discussione che è possibile fare, che un attestato di chiarezza, come quello da me fatto durante la campagna elettorale, dove ho chiarito che il consenso elettorale che maturerò non è assommabile a quello dell’attuale Pd, venga visto come un atto di insubordinazione. Fortunatamente siamo ancora in una democrazia, dove l’utilità del voto lo decidono i cittadini liberi.