Affluenza da leader politico questa sera in piazza Vittorio Veneto per il giornalista materano Pasquale Doria, candidato sindaco sostenuto dalle liste civiche Matera Civica e Matera Libera.
Pasquale Doria ci racconta le sue sensazioni e ripercorre alcuni contenuti del suo discorso nell’intervista rilasciata per SassiLive: “L’emozione è durata solo un attimo, poi ha prevalso l’esperienza del cronista abituato a stare in pubblico. Non nego che la stanchezza questa sera si è fatta sentire perchè siamo arrivati agli sgoccioli dopo aver girato in lungo e in largo dalla mattina alla sera ma sul palco l’adrelina fa superare tutto. Uno dei nostri obiettivi principali è la partecipazione, spesso negata ai cittadini, che si può ottenere concretamente con l’attuazione del bilancio partecipato, che vale in tutta Europa e lentamente anche gli italiani cominciano a capire che il cittadino per avvicinarsi al palazzo ha bisogno di questi strumenti. E’ il cittadino che deve dire di che cosa ha bisogno. Il bilancio partecipato è il 3% del bilancio preventivo. L’esperimento può partire con i comitati di quartieri che sono stati fatti fuori colpevolmente da una giunta di centro sinistra. E a me duole molto questo, perchè i comitati di quartiere non sono una invenzione del centrodestra ma una convinzione seria, radicata e fondata della migliore sinistra e ho un’impressione che siano stati cancellati per non far crescere il cittadino che il giorno dopo poteva entrare a far parte del consesso politico-cittadino. In questo modo si è ottenuto il livellamento verso il basso, verso la mediocrità, che noi stiamo vivendo e abbiamo vissuto, anche a causa della chiusura dei comitati di quartiere. Ricordo anche che è stato chiuso l’ufficio Sassi mentre l’ufficio Turismo lavora con un solo dipendente. Come fa un solo dipendente ad occuparsi di tutte le attività del turismo della città di Matera? Il bilancio partecipato consente di ascoltare le esigenze dei comitati dei quartiere che bisogna ripristinare. Oggi ho parlato di cultura e dei presidi di cultura di altissima qualità. Pochi lo sanno, la biblioteca di Matera ha 350 mila volumi, è una delle più grandi del Mezzogiorno e come sapete a questa biblioteca ho dedicato anche una pubblicazione. Molti fanno risalire le prime testimonianze della storia di Matera a 8 mila anni fa ed invece ricordo che nel Museo Ridola c’è uno strumento che risale a 450 mila anni fa con cui un uomo ha ucciso un elefante. Sono i primi capitoli della storia che sono stati scritti qui e molte di queste vicende sono state scritte dal direttore del Museo Ridola, Gino Loporto li ha scritti nei documenti che si trovano nella biblioteca Stigliani. Questa è ricchezza, altrove la fanno fruttare, noi non sappiamo nemmeno che esiste. L’Archivio di Stato è stato decentrato nell’ex Provveditorato in via Montescaglioso, in quel sito perde il suo senso. L’Archivio deve stare al centro della città perchè in questo modo si favorisce la fruizione di tutti. Ricordo che il Provveditorato è stato già incendiato una volta, erano carte di burocrazia, eppure la perdita c’è stata ma se succede una cosa del genere Matera perderebbe un patrimonio immenso, basta citare due archivi dei tanti presenti all’interno dell’Archivio di Stato: l’Archivio Mazzarone che contiene tutti i documenti di Rocco Scotellaro e tutta la vicenda delle lotte contadine della Basilicata e l’Archivio Gattini che è un tesoro che ci racconta tutta la nostra storia. E’ stato aperto da poco e la storia di Matera è scritta tutta lì, quelle sono le radici e quelle dobbiamo preservare. Perchè ripeto, una comunità senza radici è come un albero in balia del vento ed è quello che è successo. Basta vedere l’ultima Amministrazione Comunale: quanti assessori sono cambiati, perchè non c’era un nucleo di pensiero forte intorno al quale misurarsi. Quando le esperienze finiscono ed è finita dopo due anni, si dà la parola agli elettori, quella è la democrazia. In città abbiamo vissuto una sospensione dell’agibilità politica, per due anni e mezzo e hanno avuto pure i 6 mesi supplementari per il Covid. E quello che dobbiamo fare subito immediatamente, a prescindere da dove andremo a finire, perchè siamo al primo turno, è ristabilire le regole che sono scritte anche nel regolamento comunale, solitamente ignorate”.
Michele Capolupo
La fotogallery del comizio di Pasquale Doria (Foto www.SassiLive.it)
C’era più gente ieri che al comizio di Salvini. Ero li in entrambe le circostanze.