Enzo Acito, già consigliere regionale, dopo aver annunciato l’uscita da Azione, in una contesta le regole delle primarie organizzate al gruppo Giovani per Matera. Di seguito la nota integrale.
La mia esperienza politica in Azione termina qui. Non ho condiviso la partecipazione di Azione alle primarie per le amministrative di Matera. Ho grande rispetto dei giovani che le hanno convocate, che hanno invocato la partecipazione democratica, esaltando sentimenti di purezza e del bisogno di politica non compromessa dai poteri forti; ma il loro impegno civico merita uno sguardo oltre la facciata di perbenismo e di pulizia che le primarie innescano nell’immaginario collettivo. Primarie allargate, cioè non solo di coalizione, ma di tutto l’arco costituzionale. Ho dubbi sulla trasparenza e l’efficacia delle primarie. Se le primarie saranno gestite su piattaforme on line, chi controlla la trasparenza degli esiti, chi garantisce la corretta procedura secondo la volontà dei giovani che le hanno proposte? Chi controlla il controllore? Se invece le primarie saranno gestite in modo tradizionale, in presenza, chi può garantire l’assenza di voti “pilotati” al di fuori dello spazio dedicato al seggio elettorale. Ecco perché sono contro le primarie, non le riconosco come metodo trasparente. Nel post sessantotto lo slogan ricorrente era: “la fantasia al potere”, ma sembra che ora a Matera si voglia emulare quella stagione straordinaria della politica con l’esperimento delle primarie dal Pd (oppure ex Pd non è ancora chiaro) a Forza Italia (oppure ex FI, idem come sopra), passando per il centro, rappresentata da Azione. Altro elemento della “fantasia al potere” di queste primarie allargate a tutto l’ arco costituzionale (dal Pd a Forza Italia) è nella connotazione ideologica dell’ elettore che voterà per le primarie; pur se il muro di Berlino ha depotenziato gli schemi ideologici, sembra veramente la materializzazione della ” fantasia al potere” immaginare che un elettore storicamente di Forza Italia possa dare la preferenza, in sede di votazione ufficiale, al candidato scelto con le primarie proveniente dal Pd, e viceversa. Insomma il rischio che le primarie siano solo una operazione che tende a costruire una azione di marketing politico per dare un vantaggio iniziale di semplice comunicazione nella vera campagna elettorale, come fosse una medaglia sul petto del vincitore, una sorta di promozione preventiva per colpire la parte distratta dell’elettorato. Dulcis in fundo: la successiva difficile governabilità per una coalizione che si presenta già potenzialmente litigiosa, per eredità ideologica e di visione, che raccoglie candidati da sinistra a destra e che dovrà poi ripiegarsi a risolvere i problemi della città e non degli equilibri instabili che queste primarie anomale avranno partorito. Il partito “Azione” aderisce a queste primarie che non presentano alcuna garanzia di trasparenza; non ho condiviso questa scelta, per cui lascio Azione, lascio una forza di governo regionale per rispetto della mia coscienza, ma anche per lanciare un messaggio di allerta ai ragazzi che sicuramente chiedono primarie pulite e che, a loro insaputa, lontano dalle urne e dai loro occhi, potrebbero essere inquinate. Chissà! Probabilmente Berlinguer e Berlusconi si stanno rigirando nella tomba, in buona compagnia con De Gasperi.