Domenica 6 aprile 2025 si terranno le Primarie dei Giovani per Matera per scegliere il candidato sindaco di una coalizione che parteciperà alle prossime elezioni comunali.
All’incontro che si è svolto questa sera in Vico II La Martella i 5 candidati alle primarie hanno firmato un patto per formare una coalizione in vista delle prossime elezioni comunali.
Hanno sottoscritto il patto il consigliere regionale del PD Roberto Cifarelli, Nicola Casino, già consigliere comunale di Forza Italia e promotore della lista civica Matera 2030, il presidente dell’associazione Amici del borgo del borgo La Martella, Paolo Grieco, Cinzia Scarciolla, già consigliera comunale (assente questa sera per motivi personali e rappresentata da Caterina Scarciolla) e Adriana Violetto, già consigliera comunale.
Giorno e luogo delle primarie del 6 aprile sarà comunicato nella serata di martedì 25 marzo 2025.
Michele Capolupo
STORIA DEL PERCORSO, VALORI E LINEE PROGRAMMATICHE SVILUPPATE DURANTE L’EVENTO “MATERA OPEN CITY – HACKATHON CITTADINO DEL 23/03/25” e DURANTE IL PROCESSO AVVIATO DAI 100 GIOVANI.
Questo processo inizia il giorno 17 febbraio 2025 con la richiesta di 100 giovani al centrosinistra per scegliere insieme il candidato o la candidata e favorire processi di democrazia partecipata. Un primo
piccolo passo che abbiamo pensato potesse permettere un riavvicinamento della cittadinanza ai temi della “cura” della città e della comunità che la abita, auspicando ad un ritorno della politica che non si chiude nelle stanza del potere, ma che si apre alla città, ascolta le persone, costruisce scelte condivise. La petizione ha raccolto 354 sostenitori e sostenitrici.
In seguito a questo, il 28 febbraio 2025, constatando un interesse vivo e interessato della città a questa tematica, abbiamo scritto a più mani una lettera appello, in cui abbiamo “rivendicato” il ruolo di
costruttori del “futuro” di questa città, mettendo al servizio il nostro entusiasmo, la nostra energia, le nostre competenze. Abbiamo richiesto la strutturazione di percorsi di co-partecipazione che
diventino stabili e incisivi nel confronto con la città, ampliando la visione del lavoro politico-sociale a favore di ambiti dimenticati, facilitare l’inserimento lavorativo con il coinvolgimento delle realtà locali, promuovere uno sviluppo economico e professionale inclusivo, migliorare l’accesso alle soluzioni abitative per gli under40, potenziare la mobilità inclusiva, valorizzare il patrimonio artistico/culturale e favorire l’integrazione sociale attraverso un
confronto quotidiano.
Questa lettera, scritta anche evidenziando i temi che più ci sembrano urgenti a livello cittadino, è stata il risultato di un immobilismo che, a livello di centrosinistra, ci è sembrato preoccupante nei confronti della discussione che, anzichè vertere sui temi riguardanti il futuro e il presente di Matera, stava continuando a trattare su veti, nomi e mantenimenti di equilibri politici.
Questa lettera ha comunque prodotto dei risultati, portandoci ad interloquire con alcune forze partitiche e civiche cittadine che ci hanno voluto incontrare: Volt e Democrazia Materana, Alleanza verdi-sinistra, per Matera Capitale, PD, Matera Civica.
Nonostante qualcuno si sia dichiarato anche pubblicamente dalla nostra parte, nessuno ha voluto accompagnarci concretamente in questo percorso, strutturando con noi e per noi le Elezioni Primarie Aperte di centrosinistra.
Il 10 marzo 2025, a seguito di un’animata riunione nel nostro luogo di riferimento, abbiamo pubblicamente dichiarato di voler realizzare noi le elezioni primarie (“Nei sentieri non si torna indietro”). Questo
è accaduto come una conseguenza inevitabile, accorgendoci che, le forze a cui noi ci siamo esplicitamente riferiti, e che credevamo potessero rappresentare quei valori in cui crediamo e che ci rappresentano, nei fatti, hanno scelto di rimanere ancorati alle vecchie logiche che ben si distaccano dai valori che dicono di rappresentare. L’obiettivo dell’azione non è nel risultato, ma nel processo, realizzato con alla base tutti i valori che rappresentano le
nostre persone e quelli appartenenti alle forze a cui ci siamo sempre rivolti: giustizia sociale, democrazia, progressismo,partecipazione attiva, costruzione del Bene Comune e dello Stato Sociale, l’uguaglianza sociale e l’egualitarismo, la solidarietà e la difesa dei diritti civili e umani e il rifiuto categorico di ogni forma di
sovranismo, conservatorismo e populismo.
Abbiamo ritenuto che l’unica risposta al “non fare” fosse il “fare”, volendo essere parte attiva di quei processi di confronto e responsabilizzazione che negli ultimi anni sono mancati, portando ad un effettivo disinteresse verso l’azione politica partecipativa.
Il giorno 15 marzo e poi il 18 marzo in conferenza stampa, annunciavamo la data delle nostre primarie “Open City” a cui potevano partecipare qualsiasi cittadino o cittadina che si fosse riconosciuta nei nostri stessi valori e in quello che crediamo sia necessario attuare subito per lanciare Matera in un processo partecipativo che la porti a diventare e a percorrere, davvero, una nuova vita futura.
Per noi sono e restano fondamentali i contenuti, le priorità e la volontà di restituire ai materani e alle materane il diritto di essere protagonisti nelle decisioni che li riguardano.
Il nostro processo, in cui voi vi siete riconosciuti, è proseguito con l’Hackathon aperto alla città, in cui, con un metodo nuovo, abbiamo elaborato quelle che per noi e per la comunità è una nuova Visione di città.
Quando abbiamo lanciato la prima raccolta firme non avremmo mai pensato di arrivare ad avere tutte queste persone che oggi erano con noi, non ad ascoltare, ma a partecipare in maniera attiva e propositiva.
Volevamo dimostrare che esiste un tema generazionale e che esiste una città diversa da quella che si nasconde sui tavoli. Non abbiamo seguito strategie navigate o ascoltato campane ma abbiamo cercato chiunque abbia mostrato interesse e supporto verso la nostra richiesta che, poi, è diventata azione: davanti a generiche dimostrazione di supporto abbiamo provato a muovere qualcosa e spostare equilibri sonnolenti.
Ci è sembrato che la nostra richiesta abbia sorpreso molti, creando inedite forme di interesse e curiosità verso questi “giovani”: vogliamo continuare a dimostrare la necessità di questo processo, nonostante eventuali rischi di strumentalizzazioni a volte anche dovute alla nostra mancata strutturazione.
Quello che ci unisce deriva dai temi e valori per noi imprescindibili della città e della gestione amministrativa: equità, accessibilità, dati aperti e fruibili, riuso dei beni immobili, accoglienza e politiche di integrazione, sostenibilità e internazionalizzazione. E apertura verso l’esterno.
E in ultimo, ma non meno importante, il tema dell”ascolto attivo, strumento primario in un processo di “cura” di una comunità. Se abbiamo fatto questo è perché viviamo la città, in ogni forma e contenuto. La viviamo in maniera attiva. La amiamo questa città, e sappiamo ascoltarla. Sappiamo ascoltare i tanti nostri coetanei fuorisede, così come sappiamo ascoltare i tanti giovani di questa città (e sono tanti) che credono che nulla possa davvero cambiare.
Ascoltiamo i nostri genitori che vorrebbero per noi un futuro diverso e migliore e spendibile qui. Ascoltiamo i cittadini e le cittadine, stanche, tante volte presi in giro e sempre troppo ignorati.
Proprio per questo vi annunciamo che, chi vorrà ufficializzare la propria candidatura alle “primarie” OPEN CITY del 6 aprile dovrà sottoscrivere con noi e con la città un patto basato su valori, linee programmatiche e garanzie affinchè tutto questo processo venga portato avanti in maniera strutturata e generando risultati concreti.
Le primarie sono uno strumento democratico per scegliere un/a candidato/a che possa guidare una coalizione sulla base del voto di cittadini/e che si riconoscono in una proposta comune. Pertanto, coloro che decidano di partecipare a queste primarie “OPEN CITY” devono, oltre a condividere i valori del nostro appello, confermare di
aver stabilito un patto di coalizione tra di loro. In modo trasparente e coerente con il percorso condotto fino qui e che dovrà seguire le primarie. A queste primarie dovrà pertanto seguire la formulazione di un patto di coalizione e di programma, che auspichiamo prenda in considerazione le idee generate durante l’hackhaton.
VALORI
Come candidato o candidata sindaco, partecipante alle primarie “OPEN CITY” che si terranno il giorno 6 aprile 2025, credo fermamente e mi impegno, nelle mie azioni quotidiane da cittadino o cittadina, per perseguire e mettere in pratica i valori condivisi all’interno di questo documento e quello in cui credo: credo nel valore fondamentale della democrazia, della giustizia sociale,del progresso e dell’innovazione, della partecipazione attiva, della
costruzione del Bene Comune e dello Stato Sociale, dell’uguaglianza sociale e l’egualitarismo, della solidarietà, della
difesa dei diritti civili e umani, della condivisione e del dialogo, dell’orizzontalità sociale, del valore dell’ascolto attivo come base di processi e azioni di “cura”, della pace e dell’anti-militarismo, della partecipazione attiva, dei diritti dei lavoratori e della salvaguardia ambientale e il rifiuto categorico e alla radice di ogni forma di sovranismo, populismo, autoritarismo, dell’ingiustizia sociale, del conservatorismo e del rifiuto dell’innovazione, dell’individualismo
estremo e dell’abbandono dello Stato Sociale, della disuguaglianza sociale e della gerarchia rigida, dell’egoismo, dell’isolamento e del silenzio, della verticalità sociale, del disinteresse e del rifiuto dell’ascolto come base di processi e azioni, dell’apatia politica, della negazione dei diritti dei lavoratori e della distruzione ambientale. Mi impegno, tra le altre cose, ad attuare una politica in discontinuità con quanto successo fino ad ora, una politica attenta ai più giovani,
e alle esigenze che le generazioni future manifesteranno. Nello specifico mi impegno a fornire il massimo impegno in ambiti come la sanità, il welfare culturale e l’accesso alle risorse, battendomi, se necessario, per promuovere la reale collaborazione tra le istituzioni e mi batterò qualora le politiche messe in campo dagli altri enti
siano controproducenti e dannose per la città.
LE LINEE PROGRAMMATICHE
La città inclusiva
Una città inclusiva è una città alla pari, e si propone come un luogo accogliente, sicuro e adatto alle esigenze di ciascuno. Progettare spazi e servizi di qualità può infatti ridurre la marginalizzazione dei
soggetti più fragili: anziani, bambini, migranti, disabili…
-Approccio
Lavorare sulla programmazione di interventi di lunga durata (e non estemporanei) che siano capaci di cambiare il territorio perché guidati da una visione di città più aperta e inclusiva capace di superare le barriere fisiche e invisibili, linguistiche e culturali, generazionali e di genere.
-Fabbrica sociale
Creare un luogo permanente di promozione della partecipazione civica attraverso il pieno coinvolgimento di associazioni e cittadini, a cominciare dall’impegno a trasformare “coraggiosamente” tutti quegli spazi della città non utilizzati in luoghi socio-culturali vissuti da associazioni e cittadini.
-Città child/teen friendly
Studiare l’impatto che altre politiche territoriali (edilizia, ambiente, urbanistica, …) hanno su infanzia e adolescenza e creare un vincolo di fondi per la promozione di interventi rivolti a progettualità orientate alla tutela e alla promozione del benessere dei bambini e dei ragazzi.
-Servizi per la conciliazione
Creare un albo comunale di baby sitter fornendo un servizio di incontro tra domanda e offerta, favorire la creazione di luoghi educativi pensati per i bambini e gli adolescenti, creare servizi (anche turistici) per queste categorie di visitatori.
-Politiche abitative
Promuovere interventi di sostenibilità, accessibilità e nuove strategie studiati “su misura” per le esigenze di giovani, studenti famiglie a basso reddito, stranieri, anziani, …
-Tavoli partecipati
Favorire la nascita di opportunità di co-programmazione e co-progettazione creando nei servizi comunali figure professionali che possano dare vigore a progettazioni nuove che partano dalle reali esigenze del territorio e si avvalgano di questi strumenti in modo virtuoso (attraverso un monitoraggio costante degli esiti di
questi percorsi). Attraverso questi processi di ascolto, collaborazione e partecipazione creare una specifica attenzione alla cura e rigenerazione dei beni comuni sugli esempi virtuosi di altre realtà comunali.
La Biblioteca
inserito all’interno delle linee programmatiche da un gruppo di ragazzi e ragazze u18 Aperta nel 1933, la Biblioteca provinciale di Matera può essere ancora oggi un luogo centrale per le dinamiche sociali e culturali
trasversali di chi vive la città. Aspetti gestionali e amministrativi hanno reso la biblioteca un luogo che presenta diverse barriere all’entrata, depotenziandone l’impatto.
In più riprese la città si è messa in movimento per salvare il futuro di questo luogo di cultura e di aggregazione giovanile ma senza che siano stati messi in moto processi di concreta sostenibilità nel medio e lungo periodo, salvaguardano il ruolo di presidio culturale.
Su questo tema è fondamentale avere ben chiaro il ruolo che il Comune può esercitare verso altri enti gestori, anche per richiedere soluzioni impattanti.
-Biblioteca nazionale
Chiedere di rendere la biblioteca nazionale, andando oltre la gestione provinciale in modo da riuscire ad avere più fondi con i quali poter sviluppare programmazioni di lungo termine;
-Linee tecniche
Prolungare l’orario di apertura, cercando di coprire un range ideale che andrebbe dal lunedì al sabato dalle 08:00 alle 20:00.
-Utilizzo degli spazi
Funzionalizzare gli spazi, creando aule tematiche (dedicate allo studio di lingue, musica, tecnologia ecc) e liberamente accessibili.
-Innovazione digitale
Inserimento di strumenti tecnologici (computer, stampanti, caricatori ecc) di pronto facile accesso per chiunque frequenti i luoghi della biblioteca.
-Volontariato
spazio di supporto allo studio con dei volontari (che possono essere anche ragazzi del triennio delle superiori, utilizzando accordi con ore di PCTO).
-Risorse economiche aggiuntive
Organizzare momenti che possono portare a raccolte fondi strutturate da destinare a processi di riqualificazione
Talenti in movimento
linea programmata con i giovani materani e materane fuorisede
Connettere chi decide di lasciare la città con chi rimane, aprendo possibilità di ritorno e iniziative che possano mettere a valore le competenze maturate nei percorsi fuorisede. Valorizzare le competenze di chi resta e di chi ritorna creando spazi di collaborazione.
Definire gli ambiti di sviluppo della città per renderla attraente anche a chi non è nato qui e a chi potrebbe pensare di trasferirsi trovando specializzazioni uniche.
-Database materani all’estero e mappatura delle competenze Creazione di un database in cui i materani all’estero o in altre città possano registrarsi, indicando le loro competenze e possano ottenere un accesso prioritario alle opportunità di lavoro con le realtà locali.
-Istituzione di un fondo per il rientro dei talenti
Prevedere contributi economici per professionisti e imprenditori che decidono di tornare e investire nel territorio.
-Università
Connettere l’università con l’ecosistema produttivo e economico del territorio, garantendo una formazione di qualità nei settori strategici per Matera. Rendere la formazione post-obbligo un pilastro di sviluppo, ampliando l’offerta accademica con facoltà fondamentali e percorsi altamente specializzati. In collaborazione con l’UNIBAS e
altri enti, creare un centro di eccellenza che valorizzi le risorse locali e attragga talenti, facendo di Matera un punto di riferimento per l’innovazione e la crescita sostenibile.
Vivere la città (mobilità inclusiva e organica)
La Scuola e gli Istituti Scolastici possono rappresentare gli strumenti più utili per sperimentare e agevolare la trasformazione culturale della comunità locale attraverso la costruzione di servizi su misura che coinvolgano un target ampio rappresentato dalla comunità educante, dipendenti degli istituti scolastici, famiglie e studenti.
È possibile, in tempi ragionevoli recuperare il lavoro già svolto attraverso il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile)per ampliare e realizzare ulteriori azioni e percorsi attraverso il PEBA (Piano Eliminazione Barriere Architettoniche) ridefinendo priorità di intervento e sperimentazioni utili a realizzare servizi su misura per il tessuto sociale e produttivo locale ed i bisogni dell’ambito turistico.
-Monitorare mobilità e logistica per migliorare e integrare i servizi esistenti
-Strutturare dei servizi su misura: condividendo mezzi, strumenti e azioni, secondo i principi del “vicinato”, specialmente in funzione delle categorie più fragili della società (centrali i temi dell’inclusione,
accessibilità e sostenibilità)
-Migliorare, anche attraverso sensi unici, la cartellonistica e segnaletica per canalizzare i flussi del traffico veicolare, turistico e della logistica verso Hub di zona e aree parcheggio;
Hub turistici e per la logistica;ridurre tempi di percorrenza e attesa dei mezzi pubblici, integrandoli rispetto ad altre proposte complementari di trasporto e al sistema dei parcheggi (autobus, treno, parcheggio gestiti attraverso ticket unico offrono la possibilità di migliorare la fruibilità del sistema integrato di mobilità alternativa e sostenibile rispetto ai mezzi privati e tradizionali);migliorare comunicazione e digitalizzare i servizi esistenti;
Mat-era incompiuto materano (edilizia sostenibile, rivalutazione dell’esistente e
nuove soluzioni abitative)
“Incompiuto” in senso ampio, includendo non solo le opere pubbliche mai completate, ma anche quelle il cui
processo di recupero funzionale è terminato senza che sia stato individuato un soggetto gestore. Inoltre, è stata
data un’accezione immateriale al termine, considerando “incompiuti” anche tutti quei processi avviati e sviluppati
che, ad oggi, non dispongono di una struttura o un contenitore adeguato.
Osservatorio dell’Abitare
Regolarizzare i processi e monitorarne gli impatti attraverso l’istituzione di un Osservatorio dell’abitare.Questo organismo avrebbe il compito di effettuare e sistematizzare le analisi già condotte in merito al fabbisogno abitativo e al censimento dei contenitori strategici.
Urban Center permanente
informare i cittadini sui risultati raggiunti e sugli obiettivi ancora da conseguire, garantendo un monitoraggio costante dell’impatto delle politiche urbane.
Gestione del patrimonio pubblico
Implementare strumenti efficaci per vigilare sul rispetto degli obblighi da parte dei privati
Incentivare il ripopolamento dei rioni storici Legge 179, destinazione di alloggi all’edilizia residenziale
Rinnovo delle sub-concessioni garantendo un quadro normativo chiaro e sostenibile.
Prezzi di compravendita e affitto
Questa dinamica ha reso quasi impossibile per le giovani coppie acquistare una casa e ha reso estremamente onerosa la sostenibilità economica della famiglia e dei migranti persino con un semplice contratto di affitto.
Edilizia pubblica popolare PEEP
Recuperare l’esperienza di “Matera90”, monitorare il risultato e riproporre un nuovo piano per l’edilizia pubblica popolare
all’avanguardia che sviluppi un modello di case sostenibili da un punto di vista costruttivo, che ambientale, che economico, con standard urbanistici che si rifacciano a quelli dei quartieri laboratorio degli anni 60-70 in distacco totale dalle nuove edificazioni degli anni successivi.
Costruire welfare culturale (un capitale senza confini)
“Il Welfare culturale promuove un modello integrato di benessere degli individui e delle comunità, attraverso pratiche fondate sulle arti visive, performative e sul patrimonio culturale” (dal rapporto Io Sono Cultura della Fondazione Symbola).
A partire dall’utilizzo di strumenti e pratiche artistiche per curare le malattie degenerative (come demenze e il morbo di Parkinson), il welfare a base culturale fa leva su arte e cultura per abbattere le disuguaglianze sociali, favorire l’inclusione di gruppi svantaggiati e marginalizzati e, di conseguenza, migliora la coesione sociale.
Co-programmazione e la co-progettazione
Adottare la co-programmazione e la co-progettazione per il disegno di bandi e politiche pubbliche per la cultura e per il sociale. Sviluppo di progetti e soluzioni a base culturale, per favorire un maggior coinvolgimento.
Programmazione a lungo termine
Consente agli operatori di meglio orientare la loro offerta culturale in termini di welfare: l’incertezza sugli obiettivi delle politiche e sui finanziamenti pubblici rende difficile l’adozione di pratiche di welfare
culturale.
Sistema di monitoraggio
Mettere in atto un sistema di monitoraggio nelle varie fasi di adozione di una politica di welfare culturale (pre-attuazione e durante l’attuazione) per garantire una valutazione oggettiva a conclusione dell’applicazione che possa rafforzare l’utilità e l’impatto di questo tipo di pratiche.
Università alleata fondamentale
l’Università deve essere un’alleata fondamentale per l’Amministrazione locale, fornendo competenze a servizio della
crescita della città per meglio orientare le politiche che contribuiscono al welfare, anche a base culturale.
Capacity building
Offrire formazione continua (capacity building) agli operatori, finalizzata a mettere in atto pratiche innovative ma
economicamente sostenibili nel tempo.
Luoghi per la cultura
Rendere disponibili nuovi luoghi per la cultura che favoriscano e sostengano le iniziative dal basso nonché la partecipazione di tutti e la coesione sociale.
Arte e cultura nella programmazione scolastiche
Favorire maggiormente l’adozione di pratiche artistiche e culturali nella programmazione scolastica di ogni ordine e grado: nella scuola si educa alla bellezza e si determina il futuro.
Officina matera (lavoro, imprenditoria giovanile e innovazione)
Istituzione di uno Sportello informativo unico (sia fisico che digitale)
Attraverso un partenariato tra pubblico e privato (con esperti del settore) che faccia attività di:
–
informazione orientamento scolastico/universitario
–
informazione/formazione all’autoimpiego – accompagnamento
alla creazione d’impresa
–
formazione datoriale/alle imprese
–
formazione lavoratori/futuri lavoratori puntando alle COMPETENZE
Città smart
Digitalizzazione/integrazione della trasformazione digitale in modo costante e trasversale a tutti i vari dipartimenti. Il risultato atteso è una rapidità, aumento ed efficienza dei servizi resi ai cittadini e anche amministrativi.
Libertà e partecipazione (strumenti di
co-progettazione)
Una città davvero innovativa e inclusiva non può fare a meno di processi di coinvolgimento. Per questo riteniamo
prioritario che il tema venga strutturato come tema amministrativo e non puramente politico.
L’Amministrazione istituirà l’Assessorato alla partecipazione con portafoglio che promuova i processi partecipati come metodo e trasversalmente a tutti i settori comunali, con il mandato di organizzare incontri periodici di partecipazione su questioni ordinarie e momenti di consultazione straordinari su temi specifici
(ad esempio in occasione del bilancio partecipato e sociale), a cui parteciperanno anche funzionari o dirigenti amministrativi preposti alla funzione partecipativa.
-Formare alla partecipazione: l’Amministrazione educherà alla partecipazione la cittadinanza e formerà leader civici della partecipazione cittadina che possano essere antenne sul territorio per l’amministrazione, rispetto ai bisogni, e per la comunità, rispetto alle risposte istituzionali.
L’Amministrazione comunale formerà anche un team di dipendenti comunali, che si occuperanno della gestione dei processi partecipati e che saranno riferimento interno per la cittadinanza.
L’Amministrazione promuoverà processi di ascolto partecipato anche in occasione dei momenti topici della cultura cittadina promuovendo, anche attraverso gli strumenti digitali, l’ascolto di proposte e bisogni specifici. Per dare sistematicità al nuovo processo l’Amministrazione, appena insediatasi, approverà un Regolamento comunale della partecipazione che consentirà di stabilire regole e processi in modo chiaro e condiviso.
Advocacy della partecipazione e misurazione l’impatto.
L’Amministrazione attiverà al suo interno processi di controllo dell’impatto dei processi di ascolto della cittadinanza che misureranno la capacità dell’Istituzione di elaborare e mettere a terra proposte e richieste delle cittadinanza, raccolte in fase di ascolto partecipato.
GARANZIE
Valutazione e trasparenza nelle politiche pubbliche per garantire un’amministrazione efficace, trasparente e orientata ai risultati che ci auspichiamo e che possa avviare e compiere azioni sulla base delle linee programmatiche, chiediamo che ogni politica pubblica sia sottoposta a un processo strutturato di valutazione.
L’integrazione della clausola valutativa (obbligo di monitorare e rendicontare l’impatto delle politiche) e della missione valutativa (analisi approfondita dell’efficacia delle azioni pubbliche) deve diventare un principio cardine dell’azione amministrativa a Matera.
Per questo, chi si candida alle primarie per noi dovrà impegnarsi a:
1. Istituire un Osservatorio di Valutazione delle Politiche Pubbliche
○
Un organismo indipendente con esperti, università, associazioni, cittadini e cittadine e dei nostri rappresentanti per monitorare e analizzare le politiche
attuate.
2. Prevedere clausole valutative in ogni delibera strategica
○
Ogni intervento dovrà includere indicatori di impatto, obiettivi misurabili e strumenti di monitoraggio periodico
come previsto nel punto “Libertà e partecipazione” delle linee programmatiche
3. Garantire trasparenza con report periodici pubblici
○
Pubblicazione regolare di dati e risultati delle politicheper permettere ai cittadini di verificare l’efficacia
dell’azione amministrativa.
4. Attivare meccanismi di revisione e correzione
○
Se una politica non funziona come previsto, dovrà essere migliorata sulla base delle evidenze raccolte.
5. Coinvolgere attivamente la comunità
○
Creare strumenti di partecipazione, come consultazioni pubbliche e forum tematici, per raccogliere suggerimenti
e migliorare le decisioni politiche e strumenti di monitoraggio periodico come previsto nel punto “Libertà
e partecipazione” delle linee programmatiche.
IMPLEMENTARE UN SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POLITICHE PUBBLICHE A MATERA
Cosa sono le clausole valutative e come vengono applicate in Italia?
Le clausole valutative sono strumenti normativi utilizzati per garantire che le politiche pubbliche siano sottoposte a un monitoraggio sistematico. Sono state adottate con successo indiversi contesti in Italia, dimostrando che la valutazione può migliorare la qualità della governance locale. Esempi concreti di applicazione nelle città italiane
1. Bologna – Osservatorio per la Qualità dei Servizi
○
Bologna ha istituito un osservatorio che misura la qualità dei servizi pubblici attraverso indagini di soddisfazione
dei cittadini e report dettagliati su indicatori chiave.
○
Viene utilizzato per il trasporto pubblico, i servizi educativi, l’urbanistica e la gestione dei rifiuti.
○
Ogni sei mesi pubblica un report di valutazione con suggerimenti di miglioramento per il Comune.
2. Milano – Monitoraggio del Piano di Governo del Territorio (PGT)
○
Milano ha introdotto un sistema di revisione periodica per il Piano di Governo del Territorio, che impone la
verifica dell’impatto delle politiche urbanistiche sulla città.
○
Gli indicatori valutano aspetti come l’edilizia sociale, la qualità dell’aria e l’uso del suolo.
○
Se le misure adottate non producono i risultati previsti, vengono modificate con azioni correttive.
3. Torino – Sistema di Valutazione del Welfare Comunale
○
Torino ha sviluppato un sistema di misurazione dell’impatto delle politiche sociali, con focus su servizi
per l’infanzia, politiche abitative e assistenza agli anziani.
○
Coinvolge università e centri di ricerca per analizzare dati e proporre soluzioni basate sull’evidenza.
4. Parma – Osservatorio sulla Mobilità Urbana
○
Il Comune di Parma ha creato un sistema di valutazione continua del trasporto pubblico, con report periodici
sull’utilizzo delle linee e sull’efficacia delle politiche di mobilità.
○
I dati vengono raccolti tramite piattaforme digitali e sondaggi pubblici, garantendo un adattamento
dinamico delle strategie di mobilità.
Questi esempi dimostrano che esistono già modelli efficaci di valutazione delle politiche a livello comunale, e che un sistema simile può essere implementato anche a Matera con adattamenti specifici.
Proposta per Matera: Osservatorio Comunale per la Valutazione delle Politiche Pubbliche
L’obiettivo è creare un sistema permanente di monitoraggio e valutazione delle politiche comunali, basato su dati oggettivi e su un processo trasparente di revisione delle strategie adottate.
Struttura e funzionamento dell’Osservatorio
●
1. Creazione dell’Osservatorio Comunale di Valutazione delle Politiche Pubbliche (OCVPP)
○
L’Osservatorio sarà un organo indipendente, che avrà il compito di monitorare, analizzare e proporre
miglioramenti per le politiche comunali.
○
Sarà composto da esperti, rappresentanti della cittadinanza, università e associazioni di categoria.
●
2. Ambiti di valutazione
L’Osservatorio lavorerà su:
○
Sviluppo economico e turismo → Analisi dell’impatto delle politiche turistiche, dell’attrattività della città e
dell’occupazione nel settore.
○
Mobilità urbana e sostenibilità → Monitoraggio del trasporto pubblico, delle politiche ambientali e della
qualità della vita urbana.
○
Servizi pubblici e welfare → Valutazione della qualità dei servizi per famiglie, giovani, anziani e categorie
fragili.
○
Innovazione e digitalizzazione → Misurazione dell’efficacia dei servizi digitali offerti ai cittadini e alle
imprese.
○
Cultura e patrimonio → Analisi delle politiche di gestione dei beni culturali e degli eventi culturali.
●
3. Metodi di valutazione
○
Definizione di indicatori di impatto per ogni politica pubblica adottata.
○
Raccolta di dati tramite open data, questionari pubblici e analisi statistica.
○
Report periodici con valutazioni oggettive e suggerimenti per migliorare l’efficacia delle politiche.
●
4. Strumenti operativi
○
Piattaforma digitale di monitoraggio accessibile ai cittadini per consultare dati in tempo reale.
○
Questionari di feedback ai cittadini per valutare l’impatto delle politiche sul territorio.
○
Collaborazione con università e centri di ricerca per sviluppare modelli di valutazione avanzati.
Chi lavorerà nell’Osservatorio e come saranno scelti gli esperti?
Per garantire indipendenza e autorevolezza, i membri dell’Osservatorio saranno selezionati attraverso un processo
trasparente e basato su competenze specifiche.
●
Presidente dell’Osservatorio: scelto tramite selezione pubblica tra esperti di valutazione delle politiche pubbliche.
●
Comitato scientifico (6-8 membri): composto da docenti universitari, esperti di governance pubblica e rappresentanti di enti di ricerca.
●
Commissione tecnica (5-10 membri): formata da esperti di statistica, analisi economica, pianificazione urbana e
sostenibilità ambientale.
●
Rappresentanti dei cittadini e delle imprese (2-4 membri): selezionati tra associazioni locali e categorie produttive per garantire il coinvolgimento della comunità.
●
Segreteria operativa: personale amministrativo incaricato di raccogliere dati, redigere report e gestire la piattaforma digitale.
Come rendere il progetto fattibile e sostenibile
Per evitare che il progetto resti sulla carta, è fondamentale prevedere un piano di finanziamento e attuazione realistico.
1. Fondi comunali e regionali
○
L’Osservatorio può essere finanziato attraverso fondi europei (es. PNRR, Programmi Interreg) e risorse del
bilancio comunale destinate all’innovazione e alla trasparenza.
2. Coinvolgimento dell’Università della Basilicata
○
L’UNIBAS può fornire supporto scientifico e metodologico attraverso i suoi dipartimenti di
economia, scienze sociali e urbanistica.
3. Partnership con altri comuni ed enti privati
○
Possibilità di collaborare con altre città italiane che già adottano clausole valutative, per scambiare buone
pratiche e sviluppare progetti condivisi.
○
Coinvolgimento di aziende locali e startup che possono contribuire allo sviluppo della piattaforma digitale di
monitoraggio.
Perché Matera dovrebbe adottare questo modello?
✅ Aumenta la trasparenza → I cittadini potranno accedere a dati reali e verificare i risultati delle politiche pubbliche.
✅ Migliora la qualità delle politiche → Le decisioni saranno basate su dati e analisi concrete, evitando sprechi di risorse.
✅ Valorizza le competenze locali → Creando un network con università ed esperti, Matera può diventare un laboratorio di
innovazione amministrativa.
✅ Attrae finanziamenti e investitori → Un sistema di governance trasparente e misurabile rende la città più attrattiva per progetti nazionali ed europei.