Elezioni comunali Matera 2025, Franco Vespe: a Matera i candidati a sindaco spuntano come i funghi. E i programmi? Di seguito la nota integrale.
Ormai i candidati sindaci qui a Matera escono come funghi! Fra poco saranno più dei votanti! Un esercizio di autostima, autodeterminazione e presunzione certamente variopinto e luccicante. Chi scrive si colpevolizzò tantissimo a 34 anni quando si beccò l’accusa di “presuntuoso” per aver osato candidarsi! Questo ormai 30 anni fa. Ma non divaghiamo. “Matera nel cuore” fra poco vorrà parlare alla città. Anche questo movimento, ormai da tempo, ha espressamente dichiarato di volersi impegnare per Matera. Vuole farlo però con una cifra tutta sua, senza proclami, senza organizzare sontuose “convention” all’americana, improntata all’umiltà, semplicità e, soprattutto con il suo radicamento popolare. Sono i valori propri vissuti e praticati prima di tutto del suo fondatore: il nostro Giovanni! Già qualche scampolo programmatico “Matera nel cuore” lo ha sfoderato. Abbiamo già parlato dello strabismo di Venere di Matera: città con vocazione Murgiana, ma con lo sguardo e le sue energie che devono rivolgersi alla sua provincia ed alla sua regione lanciando il grande progetto turistico-culturale ed infrastrutturale del polo della Magna Grecia. Tornando al nostro movimento per ben rappresentarlo piacerebbe lanciare lo slogan: dalla Bellezza…la Sicurezza! Perché questo slogan ? Noi crediamo di poter imporre ordine e sicurezza nelle città con leggi repressive, ronde, paranoiche ed impenetrabili cancellate. Senso civico non si accresce solo facendo studiare l’educazione civica nelle nostre scuole. Anche e soprattutto i giovani concorrono al deturpamento delle nostre città. Ho al contrario in mente la metropolitana di Napoli le cui stazioni sono state decorate ed impreziosite da vere opere d’arte dai migliori architetti ed artisti del mondo come Bonito-Oliva, Fuksas,Tusquets, Kentridge.
Metropolitana che nessuno si permette di deturpare con orribili murales spray. Eppure Napoli viene fatta passare per “carta sporca” a dirla con il compianto Pino Daniele. Perché non parlare del comune di Sant’Angelo Le Fratte che con i suoi murales è stata resa una vera e propria bomboniera dal suo vulcanico ex-sindaco ed amico Michele Laurino. L’arte, la bellezza, la pulizia dei luoghi pubblici ci educa al rispetto civico e la loro fruizione da parte dei suoi abitanti sono l’antidoto più potente al vandalismo, l’incuria e la delinquenza. Proprio il contatto con questa bellezza crea rispetto dei beni pubblici e impedisce ai centri storici di diventare territorio di nessuno consegnata al malaffare. Esempi li abbiamo in piccolo anche nella nostra città.
In via Bramante, davanti alla chiesa di San Paolo, per esempio i condomini hanno abbellito l’area con aiuole ben curate e tanto prato verde e guai se qualcuno si azzarda a violarle o deturparle. In quell’angolo ognuno si sente responsabilizzato a proteggere quel bene pubblico abbellito dalla loro amorevole attenzione. In grande dovremmo replicare per tutta Matera questo modello. Dobbiamo pensare la nostra città come una meravigliosa opera d’arte forgiata però non da un geniale artista o architetto, ma da quella millenaria intelligenza collettiva che ha saputo creare un ecosistema straordinariamente unico, lavorando sapientemente per millenni sui suoi fianchi di tufo.
E’ da questa consapevolezza a cui dovrà ispirarsi la progettazione urbanistica, l’arredamento urbano, la gestione del verde, lo stesso servizio di nettezza urbana.
Il Regolamento per l’Amministrazione condivisa dei beni comuni, che promuove forme di collaborazione tra i cittadini e l’amministrazione, finalizzate alla cura, alla rigenerazione e alla gestione condivisa dei beni comuni, adottato per esempio a Bologna, è uno strumento efficacissimo per conservare e produrre bellezza e decoro. E’ uno strumento che la nostra città deve assolutamente dotarsi. Da questa bellezza da esaltare ne deve derivare un fascino attrattivo. Non basta la bellezza da contemplare, ma occorre che attiri desiderio di investire, viverci, costruirvi storie nuove. Fascino che si acquisisce dimostrando che qui in questo luogo si fanno cose uniche ed all’avanguardia.
E’ quel fascino che consente all’importazione di preziose risorse umane di superare i cervelli in fuga. Matera 2019 ha consentito per esempio di invertire la rotta nel campo della ristorazione e della ricettività alberghiera. Tanti nostri ragazzi sono tornati qui a Matera con il loro bagaglio professionale acquisito fuori, per investire in questo settore. Non altrettanto ha fatto la Fondazione di Matera 2019.
Avrebbe dovuto creare “consuetudini” artistiche e culturali di qualità per fidelizzare i flussi turistici avuti nel 2019. Ma niente è stato fatto. Nel settore dell’alta tecnologia ci sono frecce straordinarie da giocare con la Casa di Tecnologie Emergenti, insieme ai già presenti centri di eccellenza operanti nel settore aerospaziale, agrobiologico e dei beni culturali come la scuola del restauro. Per non parlare dell’istituzione di una “Academy” per la formazione di figure professionali qualificate e per l’incubazione di imprese e start up nei settori dell’industria culturale e creativa”.
Anche se questi avamposti sono stati gestiti, a volte in modo miserabile, sono opportunità assolutamente da non perdere e per il quale la nostra città deve battersi con tutta la ferocia possibile per farne un luogo affascinante. Scegliete un Sindaco che sappia farlo! Di queste opportunità questi candidati improvvisati hanno contezza? Quale progetto strategico hanno per la città? O è solo cieca ed improvvida presunzione autoreferenziale del quale fu accusato lo scrivente 30 anni fa? Gli “ominicchi” delle segreterie di partito, con i loro riti tribali, sapranno sceglierlo?