A.R.S.S.A.B.: “Gli anziani che non piacciono ai candidati”. Di seguito la nota integrale inviata da Vincenzo Clemente, Presidente regionale A.R.S.S.A.B.
Elezioni politiche alle porte. Alle solite, si rincorrono le dichiarazioni, le promesse elettorali, la furia degli incontri elettorali dei candidati, che all’impazzata presenziano ovunque e su tutto prospettano soluzioni risolutive. Su tutto tranne che su un argomento.
Nella top five degli argomenti favoriti dai candidati alle prossime elezioni imperversano crisi energetica, crisi sanitaria, crisi occupazionale, PNRR, temi ambientalisti e climatici. Mai fuori moda immigrazione, politica estera, istruzione, trasporti e infrastrutture, diritti civili, turismo e cultura, finanche lo sport (eh già…tema vivace e coinvolgente, ottimo volano propagandistico, se ben cavalcato, data la superiorità espressa in modo costante negli ultimi anni da decine di eccellenti atleti italiani in numerose discipline sportive).
Eppure c’è un tema tabù, evidentemente poco attraente per i nostri sgambettanti politici. A nessuno pare interessare la sorte, ineluttabilmente destinata al disastro, di una parte di tessuto produttivo delle nostre comunità, ovvero la crisi del comparto Socio-Assistenziale delle Residenze per Anziani, normate dalla DGR Basilicata n. 194/2017.
Da anni l’A.R.S.S.A.B. (Associazione Regionale delle Strutture Socio Assistenziali della Basilicata) lotta per tutelare la dignità lavorativa di ben 2000 operatori (sicuramente mal pagati) e il livello di qualità di assistenza per oltre 4000 anziani non autosufficienti che al momento vivono nelle residenze per anziani della regione e che, sicuramente, non ce la fanno a sostenere i costi per la loro degenza.
Il vecchio governo regionale a guida Pittella, aveva approvato la L.R. n. 8/2018, la quale prevedeva, per le strutture residenziali per anziani, una piccola quota a rilievo sanitario di €. 18,00 per gli anziani non autosufficienti e di €. 22,00 per gli anziani allettati, nella misura del 20 % dei posti letti attivati: che tradotto in soldoni equivaleva al costo di una bolletta dell’energia elettrica, ma che oggi non basta a sostenere neanche una spesa del genere.
Poi è arrivato il “Governo del Cambiamento” a guida Bardi, che ha approvato la L.R. n. 41/2020, la quale apporta delle modifiche alla L.R. n.8/2018 tali da renderla inefficace, in quanto prevede che le strutture residenziali per anziani, oltre ad essere autorizzate devono anche essere accreditate (principio sacrosanto); ma lo stesso “Governo del Cambiamento”, ha dimenticato di emanare le norme per l’accreditamento di queste strutture, creando una situazione di stallo che ci lascia immaginare di essere su “Scherzi a parte” e non in Basilicata.
Ci incuriosisce la disattenzione snobbante e sprezzante su un tema che coinvolge 6000 famiglie tra assistiti e assistenti, che pure dovrebbe suscitare interesse al pari di altre questioni che riguardano le categorie dei fragili. Ma niente, non una sola parola, dai politici navigati e da chi si propone per la prima volta: gli anziani non autosufficienti non piacciono a nessuno. Forse perché raramente sono nelle condizioni di frequentare le cabine elettorali.