Il materano Francesco Paolo Francione in una nota lancia un appello ai candidati in vista delle prossime elezioni politiche affinchè si possa lavorare per far terminare il conflitto in atto tra Russia e Ucraina. Di seguito la nota integrale.
Sulla tomba di Michael Gorbaciov, pochi giorni fa, si sono alternate opinioni divergenti e spesso contrapposte. C’è, però, un episodio che ne rivela saggezza e lungimiranza tali da meritare l’apprezzamento di tutti gli uomini, aldilà della loro ideologia politica.
L’ha ricordato Raniero La Valle, un lucido giornalista di novant’anni che, coerentemente con la sua lunga carriera, sta dedicando molte sue energie nel rafforzare un’ informazione intesa a far crescere la pressione dell’opinione pubblica per costruire un Mondo di pace e di fratellanza.
Era il il 27 novembre del 1986 e Michail Gorbaciov si trovava in visita, a Nuova Delhi, al Premier Rajiv Gandhi. Erano i governanti di due Paesi che, insieme, rappresentavano oltre un miliardo di persone, un quinto dell’intera umanità di quegli anni. Decisero di comunicare al mondo intero un messaggio di pace la cui forza è nella semplicità e brevità: la vita umana è il valore supremo; il mondo è uno e la sua sicurezza è indivisibile; Est e Ovest, Nord e Sud, indipendentemente dai sistemi sociali, dalle ideologie, dalle religioni e dalle razze , devono essere uniti nella fedeltà al disarmo e allo sviluppo.
E’ un condensato di saggezza umana, una eccellente proposta politica che però non ebbe adeguata risonanza nei grandi organi d’informazione di quegli anni.
Oggi – sostiene Raniero La Valle – quell’appello va ripreso e può essere proprio l’Italia a raccoglierlofacendosi promotrice di un impegno internazionale per la pace.
Molte associazioni, tra cui “ Ccostituente Terra, Pax Christi, , Rete Pace e Disarmo”, hanno elaborato un Protocollo da allegare al Trattato sull’Unione Europea e che gli eletti nelle prossime votazioni del 25 c.m. dovrebbero promuovere nel prossimo Parlamento: si propone di abbandonare le politiche e le culture della guerra, sostituendole con politiche di solidarietà economica e sociale veramente globale. Eccone uno stralcio:
“Rivolgiamo ai candidati di tutte le liste alle elezioni del 25 settembre 2022 un fervido appello in favore della pace. Lo facciamo spinti dall’urgenza di uscire da una guerra incontrollata e fatta spettacolo, memori delle tragedie passate (…) , confidando nell’ascolto di quelli che saranno i nostri rappresentanti.
La guerra, maturata nella sfida e nei sospetti reciproci (….) non si fermerà da sola e, senza una straordinaria iniziativa politica che la intercetti, precipiterà verso un esito infausto per l’umanità tutta. Questa iniziativa politica resiliente però sarebbe vana se limitata a sospendere la guerra in atto e non invece a estromettere la guerra dal diritto e da ogni eventualità futura.(…) Noi pensiamo che possa essere l’Italia a prendere questa iniziativa e che la grande opportunità offerta da queste elezioni possa far sì che a condurla siano il prossimo governo e il prossimo Parlamento”.
Non so se anche in Basilicata ci siano dei candidati che condividono questo appello : meriterebbero senza dubbio una particolare attenzione da parte degli elettori.
C’è, poi, un motivo contingente ma attualissimo che renderebbe l’adesione e la condivisione particolarmente opportune ed è la visita che Papa Francesco farà tra pochi giorni a Matera. Egli è il più convinto banditore della Pace in questi tempi cupi in cui vecchie e terribili tragedie si ri-addensano all’orizzonte. (“ la guerra è una follia; la guerra è ripugnante, un massacro insensato, disumano e sacrilego; deve interpellare la coscienza di ogni cristiano; la terza guerra mondiale va fermata subito e ad ogni costo; fermiamoci per favore”).
L’ Appello elaborato da Costituente Terra e da altre Associazioni dà forza e solidarietà al messaggio del Papa la cui solitudine, anche nel mondo cattolico, è evidente e non può essere celata dall’applauso o dai formalismi ossequiosi che in varie circostanze gli vengono tributati.
Una chiara e pubblica condivisione del suo messaggio di pace sarebbe, credo, l’omaggio più bello e sincero che la città di Matera possa offrirgli.