Il PD esce con le ossa rotte da questa campagna elettorale. Solo un deputato è stato eletto in Basilicata, Enzo Amendola. Di seguito l’analisi del voto del Partito Democratico della Basilicata a cura del segretario regionale Raffaele La Regina e del deputato eletto Enzo Amendola.
La destra ha vinto le elezioni e governerà il Paese. È un dato inequivocabile, come quello di una astensione altissima, che ci consegna l’amarezza di una sconfitta che dovremo analizzare per poter ripartire. Credo che ci sia la necessità di una reazione politica reale, specialmente da sinistra. Ma adesso è il momento della riflessione.
Quello che si può dire con nettezza, con buona pace di Bardi, è che la destra lucana è la più scarsa d’Italia con il 36% al Senato ed il 38% alla Camera. Fratelli d’Italia raggiunge il dato peggiore d’Italia alla Camera ed uno dei peggiori, il terzultimo, al Senato. È il segno evidente che la maggioranza dei lucani è altrove e che questa legge elettorale è la peggiore di sempre. Nella città di Potenza il PD è il secondo partito alle spalle del M5S, mettendosi alle spalle Fratelli d’Italia e la Lega Nord al tracollo, partiti che con Forza Italia governano la città capoluogo. Molte analisi si possono fare su altri comuni governati dalle destre: Melfi, Avigliano o Montescaglioso per citarne alcune.
Se la destra in Basilicata è così bassa un motivo ci sarà e forse più d’uno: dal ruolo che da qualche mese sta svolgendo il PD, al pessimo lavoro di Bardi fino ad un certo trasversalismo con il centrismo che attinge voti persino dalla destra per sopperire ad una oggettiva debolezza, molto evidente per chi conosce la storia, la geografia e la matematica della scuola lucana.
Il PD in Basilicata è stato in grado di resistere a forze centrifughe e centripete che ne hanno provato a minarne l’agibilità, l’azione e il successo. Basti pensare che rispetto al 2018 il PD ha subito diverse scissioni verso il centro e che ha svolto una campagna elettorale praticamente a costo zero. Una resistenza messa in atto per ben due volte in un solo mese prima con la Provincia di Potenza e poi nelle elezioni politiche. In Basilicata il PD ha saputo, per quanto attiene alle dinamiche del proprio territorio, costruire alleanze strategiche con uno sguardo lungo verso i prossimi impegni.
Rispetto alle politiche, l’elezione di Enzo Amendola rappresenta un grande successo di comunità e territorio. Enzo ha saputo entrare fin da subito nel cuore dei nostri militanti e dei problemi che affliggono questa regione. Una vera comunità di destino figlia di uno straordinario lavoro di squadra con tutte le forze alleate: Art1, PSI, Verdi, Più Europa, Impegno Civico e Volt.
Vito De Filippo ha svolto una campagna elettorale straordinaria, comune per comune, ed il rammarico e la delusione per la non elezione è forte. A Vito mi lega un affetto umano prima che politico ed il lavoro che ha svolto in questi anni, sono sicuro, diventerà patrimonio comune e verrà messo a disposizione di tutte e tutti per continuare a guardare lontano.
Bisogna davvero ringraziare il coordinatore di questa campagna elettorale Marco Zampino, Maria Teresa Prestera, Beatrice Difesca, Rocco Pergola, Ignazio Petrone i dirigenti tutti, i segretari e le segretarie di circolo, gli amministratori e le amministratrici, le militanti e i militanti, i tantissimi lucani che hanno creduto in noi.
Ora è il momento di rimettersi tranquillamente in cammino, forti di aver scardinato un sistema, di aver resistito e di aver ben seminato per raccogliere i frutti nel 2024″.
Elezioni politiche 2022, PD a picco, solo un seggio in Basilicata, l’analisi di Enzo Amendola
“E’ evidente che il Pd così non funziona più”: lo ha detto Enzo Amendola, Sottosegretario agli Esteri nel Governo presieduto da Mario Draghi, il giorno dopo la sua elezione alla Camera in Basilicata, dove era candidato per il Pd.
“Il Pd – ha aggiunto – ha perso le elezioni, faremo opposizione seria e netta.
Alla destra l’onere di governare, ai progressisti il compito di far nascere l’alternativa. Avremo tempo di discutere di errori e passi falsi che ci hanno portato fino a qui. Siamo di fronte a una scelta improrogabile, cosa vogliamo rappresentare per l’Italia e per i suoi cittadini. Una scelta più complessa di un congresso che elegge un nuovo segretario. Come anche una riflessione sul Mezzogiorno è urgente, fuori dagli stereotipi, ma con la consapevolezza che la distanza nel Paese si va acuendo e abbiamo il dovere di ridurla radicalmente.
Intanto, grazie a tutti per la pazienza e per il supporto”.
Elezioni politiche 2022, PD a picco, solo un seggio in Basilicata, l’analisi di Carmine Lombardi (PD Potenza)