“Con preoccupazione constatiamo che a 20 giorni dalla presentazione delle liste si registra una sostanziale assenza di dibattito pubblico sul futuro ruolo politico ed istituzionale delle province lucane. Probabilmente è l’ennesimo segnale di una politica che preferisce affrontare le questioni “in zona cesarini” trascurando il fatto che senza un adeguato coinvolgimento degli aventi diritto al voto certamente si contribuirà ad aumentare l’astensionismo.
A questo punto vi sono due approcci per far fronte a tale stallo politico: nel primo si attende speranzosi fino all’ultimo giorno, così da trovare la quadra su una lista unica di centro sinistra fatta secondo criteri ignoti e sconosciuti , da far digerire in qualche modo alla base dei consiglieri comunali votanti; nella seconda ipotesi si reagisce alla palude immobilista e conservatrice dando vita a liste autonome dal PD e dotate di una chiara impronta socialista, liberale ed ambientalista, con l’obiettivo di dare rappresentanza a tutti territori e agli amministratori locali, che quotidianamente sono in prima linea sui problemi dei cittadini e non accettano di recarsi alle urne con l’anello al naso per esprimersi su liste calate dall’alto.
Per tali ragioni – continua Tantone – il PSI ha una grande responsabilità poiché è l’unico partito di centrosinistra in grado di costruire un’area politica ed elettorale esterna al partito regione, per dare rappresentanza alle nuove generazioni ed a chi non si rassegna ad un’educata gestione del declino sociale ed economico della Basilicata.
Vista l’esistenza di una fitta rete di amministratori locali socialisti,è opportuno coinvolgerli quanto prima, per decidere cosa fare e come muoversi in vista dell’appuntamento di ottobre”.
In fondo,conclude la nota,si ripresenta l’eterno dilemma della tradizione socialista: scegliere fra il coraggio dell’autonomia e la prudenza della subalternità, adesso spetta al Psi lucano,di dimostrare la propria maturita rispetto alle lezioni della storia