“Vivo nella terza regione più povera d’Italia e posso dire che stavolta la fotografia statistica è sbagliata. Non posso pensare che in Italia ci siano regioni più povere della nostra. Anche i migranti vanno via, – prosegue la referente lucana del Popolo della Famiglia, Valeria Giorgio – dopo un periodo nel quale sono costretti a rimanere qui. Ma come si è arrivato a tutto questo? Di recente abbiamo ricordato il quinto anniversario della morte di Emilio Colombo, una persona che, nel bene e nel male, ha rappresentato questa terra. Una terra che grazie anche alla decisione di Colombo di far virare a sinistra un popolo da sempre democristiano, si è trovato dall’oggi al domani a mettere insieme ciò che insieme non può stare. Da quando nel 1992 fu fatta quella scelta, la corsa verso il baratro sociale, economico, politico, antropologico, culturale, persino spirituale è stata irreversibile, inarrestabile, sempre più veloce. Senza opposizione, alla quale va riconosciuta una enorme responsabilità, le correnti interne al ‘partito-regione’ si sono divise i posti di comando nelle Amministrazioni, negli Enti, nelle strutture pubbliche, inclinando sempre più un piano nel quale scivolavano via preparazione, competenza, volontà e rimanevano avvinghiati parentele, portaborsismo, ignavia. Oggi, mentre da un lato ci si chiede il perché, nella quasi totalità dei casi da parte di chi tutto questo ha provocato e ancora si propone come unico in grado di rinnovare (evidentemente se stesso), dall’altra parte si fa di tutto per perdere l’ennesimo treno, lasciando agli altri le responsabilità che non ci si vuole assumere. E così a 4 mesi dalle prossime elezioni regionali, ognuno continua a sistemarsi il proprio orticello, non rendendosi conto che, appena dopo questi 4 mesi, forse da difendere non ci sarà neppure più quello. Il Popolo della Famiglia correrà con una propria lista alle prossime regionali, offrendo un’opportunità di scelta diversa da tutte le altre, organiche al ‘sistema’, anche quando fingono di non esserlo. Lo farà, prima che con le persone, con un’idea, quella di ricostruire la Basilicata dei 131 Comuni, fatta di famiglie, del calore delle case, della volontà di far crescere i propri figli meglio di come siano cresciuti i genitori, della cura delle persone che soffrono, degli anziani, dei bambini, del merito, della solidarietà, del rispetto dell’ambiente, in una tra le più belle regioni d’Italia, del sostegno alle Diocesi e alle Parrocchie, alla scuole, all’università, presidi irrinunciabili della rete educativa. E, prima di tutto questo e insieme a tutto questo, quella ricostruzione sarà valoriale, con la vita che va rispettata e difesa dalla sua nascita alla fine naturale, con le giovani coppie che vanno supportate e sostenute nella scelta matrimoniale e quella genitoriale, con i giovanissimi, i giovani e gli adulti, aiutati nella dura battaglia contro ogni forma di dipendenza, da tutti i tipi di droga, dall’alcol e dal gioco d’azzardo, con le persone con disabilità che non dovranno essere mai più costrette a elemosinare i loro diritti, per abbattere quelle barriere culturali, anche interne agli Enti, ben più alte di quelle architettoniche” conclude Valeria Giorgio.
Lug 02