Peppino Brescia, già sindaco di Melfi, in una esprime alcune riflessioni in vista delle prossime elezioni regionali.
Di seguito la nota integrale.
Per una nuova Primavera politica e istituzionale della Basilicata.
Da tempo non ho alcun ruolo politico ed istituzionale, ma continuo a seguire con passione le questioni che riguardano le nostre comunità.
Proprio nelle vesti di ex di tutto – sindaco, parlamentare, dirigente politico, docente – mi permetto di invitare i miei amici e compagni, le forze dell’area democratica e progressista, tutto il centrosinistra, a trovare le ragioni, i programmi, gli obiettivi, il metodo per unire quanti hanno a cuore le sorti della Basilicata, bistrattata dal governo di destra guidata dal generale Bardi.
Una vera delusione politica e istituzionale, non solo per me uomo di parte, ma anche per tantissimi lucani che pure avevano creduto nel “cambiamento” proposto 5 anni fa.
In 53 anni di vita, però, la Regione Basilicata mai ha conosciuto un degrado politico e istituzionale come il governo di destra di questo ultimo quinquennio.
Di qui il mio invito a tutte le forze alternative al governo Bardi, a non ripetere gli errori del passato. Da parte di tutti, nessuno escluso.
La Basilicata ha bisogno di una nuova stagione, di una nuova Primavera.
Angelo Chiorazzo è una grande risorsa di tutta l’area culturale riformista e progressista, dai valori, ideali che possono unire quanti si vogliono battere per il rilancio economico e sociale di questa nostra Regione, che ai problemi già esistenti, ha dovuto aggiungere e subire il degrado istituzionale e politico, assieme all’asservimento e alla umiliazione di intelligenze lucane e di decisioni non assunte in Basilicata.
È ora di cambiare!
Sappia Angelo Chiorazzo unire, coinvolgere, motivare, riallacciare il dialogo costruttivo di tutte le sensibilità culturali, politiche progressiste perché “questa terra meravigliosa” qual è la Basilicata, ritrovi la via per una nuova stagione, fatta di solidarietà e di crescita, di partecipazione e sensibilità.
Insieme si ritrovi un percorso che coinvolga tanti cittadini delusi dalla politica, amareggiati perché abbandonati a sé stessi, a partire da quelle persone più fragili, prive di forza autonoma, dal futuro sempre più incerto.
Ecco perché io credo in una nuova Primavera politica e istituzionale.
Adesso basta, non se ne può più del degrado vissuto.
Ognuno faccia la sua parte.
Ne vale la pena.
guarda che la Basilicata non è la Puglia