In vista delle prossime elezioni regionali Pasquale Tucciariello, esponente di Iniziativa Popolare in una nota ipotizza scenari politici negli schieramenti di centrodestra e centrosinistra. Di seguito la nota integrale.
Ieri il centrodestra lucano (Alberti Casellati per Forza Italia, Quarto per Fratelli d’Italia, Pepe per Lega, presente anche il governatore Bardi) si è riunito a Roma, e non a Potenza o a Matera o nel più piccolo comune lucano, per definire programmi e strategie in vista degli appuntamenti elettorali 2024. Un summit di altissimo profilo, tre commissari e un presidente: come perdere le elezioni regionali. Perché se vanno avanti così le perderanno. E vediamone le ragioni.
I tre partiti di centrodestra, tutti commissariati (e ci sarà pure una ragione) con il presidente Bardi al quale comunque va la nostra stima, diciamo per averci almeno provato, avrebbero dovuto vedersi, ma per pianificare nel mese di settembre una tre-giorni e mettere sul tappeto lo stato delle cose, bisogni e necessità reali, strategie in merito a cambiamenti ancora possibili, riuscire a presentare ai lucani un quadro grosso modo positivo dell’azione politica ed amministrativa.
I tre partiti di centrodestra, già dilaniati al proprio interno e perciò commissariati,rebus sic stantibus, potranno mai stringersi solidali in unico respiro politico e dare forma compiuta ad opere realizzate ed altre messe in cantiere? Abbiamo molte perplessità.
E le sinistre, o centrosinistra, come stanno in salute?
Un po’ meglio. Stanno provando a vincere le elezioni. E vediamone le ragioni.
L’accordo politico tra Pd e tutti i partitini e movimenti di sinistra con Cinquestelle è già cosa fatta, Azione di Calenda è a portata di mano. Ma ancora non bastano.
C’è una risorsa che si intravede all’orizzonte e sono i cattolici organizzati con Insieme, il partito che si costituisce nel manifesto di StefanoZamagni, fino a qualche mese fa presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali, molto vicino a papa Francesco.
Insieme postula aggregazioni diverse. “Il pluralismo delle opzioni politiche dei cattolici non è ascrivibile alla cosiddetta diaspora seguita alla scomparsa della Democrazia Cristiana ma è molto di più, il frutto di una più antica, lenta, progressiva maturazione critica che ne ha articolato il campo almeno fin dagli anni del Concilio a cominciare dal collateralismo” (D. Galbiati, in Politicainsieme).
Facile comprendere quali sono le aggregazioni plurali: Cives, Acli, About Author, Libera, quest’ultima a stragrande maggioranza postcomunista, praticamente son quelli che dicono che la “metafisica è il male del mondo”, con buona pace dei cattolici che tollerano tali affermazioni sicuramente perché comunque ritenute funzionali ad un disegno antropologico che sta prendendo corpo (o si è forse già costituito?).
La risorsa-cattolica sono quei pochi punti percentuali che mancano alla sinistra per completare il suo disegno relativistico e nichilistico.
La risposta a tale scenario, per i partiti del centrodestra lucano, è il vertice di Roma, tra i tre commissari ed il presidente Bardi. Contenti loro!
Noi? Auguriamoci di aver subito colpi di calore e di essere falsi profeti.