Riceviamo e pubblichiamo la ettera aperta di Generazione Lucana in vista delle prossime elezioni regionali in Basilicata che si terranno il 24 marzo 2019.
Il fatidico momento delle elezioni regionali in Basilicata del prossimo 24 Marzo si avvicina e, purtroppo, già si rivedono vecchi modelli e cliché da campagna elettorale.
Nonostante i riflettori puntati su Matera Capitale Europea della Cultura, la nostra terra è ferma, fragile. I nostri abitanti immobilizzati, spesso demoralizzati.
I Comuni della Basilicata, infatti, vivono realtà quotidiane differenti: come in un deserto, nulla si muove. E quando s’intravede qualcosa di nuovo e diverso, spesso si pensa sia un miraggio o magari, una “gran bella fregatura’’.
Siamo consapevoli inoltre che per riattivare i piccoli paesi non servono solo soldi e grandi eventi, ma piccoli miracoli che possono fare i giovani, sia quelli che sono rimasti che quelli che potrebbero tornare.
In un periodo storico in cui prender posizione, prendere iniziativa, mettersi in gioco sono atti di coraggio, noi giovani vogliamo essere coraggiosi. Perseveranti. Tenaci. Abbiamo però una convinzione: vogliamo provocare il cambiamento fuori dalle stanze dei partiti e fuori dai percorsi tradizionali.
Vogliamo costruire, insieme, un confronto aperto, che trasformi la mentalità clientelare lucana, che stimoli nuovi percorsi di innovazione sociale, che sviluppi il pensiero critico e il senso civico di ogni giovane lucano, che non deve più attendere speranzoso l’operato della “politica” ma che deve assumersi la responsabilità civica e sociale di dare un contributo attivo al cambiamento in Basilicata, costruendosi il proprio futuro da persona libera, in cui l’appartenenza deve essere al proprio territorio e non a gruppi di potere o lobby partitiche.
“Non cerchiamo consensi, non vogliamo compassione e non vogliamo che nessuno si senta in colpa per l’eredità che ci viene lasciata. Vogliamo invece costruire un passo alla volta il nostro futuro, che sia migliore per noi e per i nostri figli, senza attendere o sperare che lo facciano altri”. (dal dossier per le politiche giovanili in Basilicata)
Vogliamo conoscere e creare legami con il nostro territorio e i suoi abitanti: entrare in empatia, ricostruire un tessuto sociale ormai quasi inesistente. Vogliamo acquisire e condividere competenze, costruire spazi in cui metterle in pratica, consapevoli che il percorso politico oggi non premia la meritocrazia.
Iniziare un nuovo cammino spaventa. Ma dopo ogni passo che percorriamo ci rendiamo conto di come era pericoloso restare fermi.
Purtroppo la Basilicata non è una regione per giovani: non avremmo avuto bisogno di Generazione Lucana se il mondo politico non avesse fatto tanti errori; se molti avessero avuto la lungimiranza di guardare al di là delle emergenze quotidiane, ora l’emergenza più grande non sarebbe un tessuto sociale giovanile che si è disgregato.
Eppure La Basilicata è un terreno fertile dove piantare il seme di una nuova generazione più consapevole, più attiva e più viva di quella di cui siamo abituati a sentir parlare. Noi vogliamo essere i coltivatori di quel seme, per poi vedere la pianta crescere autonomamente.
Generazione Lucana sta lavorando quotidianamente per trasformare la Basilicata in una terra più a misura di giovani, un laboratorio europeo in cui sperimentare nuove forme educative, nuovi modelli di sviluppo imprenditoriale e sociale, nuovi progetti sostenibili e di respiro internazionale. Vorremmo una Basilicata capace di trattenere le menti brillanti e di attrarre esperti, creativi e artisti da tutto il mondo.
Il viaggio è appena iniziato e ci auguriamo che le prossime legislature siano gestite da persone competenti, passionali, oneste e che sappiano valorizzare il buono di questa regione, portandola alla ribalta del panorama internazionale nei prossimi 10 anni.
Noi non siamo il solito gruppo di giovani che fa aggregazione per fare animazione culturale: abbiamo invece iniziato un processo sociale inarrestabile, lanciando una pallina su un piano inclinato, che nei prossimi mesi prenderà sempre più velocità.
Generazione Lucana non appoggerà nessuno dei candidati, ma ognuno di noi andrà alle urne per esprimere il proprio voto, perché è un nostro diritto, ma soprattutto un nostro dovere.
Il nostro dossier, con le proposte concrete per una nuova stagione di politiche giovanili, è a disposizione di tutti coloro vogliano rimettere al centro della discussione i giovani lucani. Noi abbiamo tracciato una strada, chi vorrà potrà seguirci in questo viaggio e rendere questa Basilicata più a misura di giovani.
Siamo quindi aperti al confronto, alla sana discussione sui quei contenuti che noi riteniamo decisivi per far ripartire le politiche giovanili in Basilicata.
Vorremmo che tutti i candidati della prossima campagna elettorale firmino l’Impegno per la Basilicata, il documento che abbiamo concepito quale patto d’onore, affinché nei prossimi anni si lavori tutti insieme per rendere la nostra terra più a misura delle giovani generazioni.
Chiudiamo questa lettera con un messaggio rivolto a tutti i politici, i dirigenti di partito, i rappresentanti istituzionali, i funzionari e i dipendenti delle pubbliche amministrazioni: basta con individualismi e beghe di potere!
Basta con le menzogne e le promesse! Basta con la corruzione e le scelte irresponsabili! Basta con i ricatti e il clientelismo! Basta con l’antimeritocratismo! Basta con L’assenteismo dal lavoro! Basta con lo scarica barile delle responsabilità! Basta con l’arrivismo personale a discapito degli altri! Ritroviamo tutti un senso civico, un pensiero lungimirante e collettivo per la nostra terra e denunciamo qualsiasi azione che non sia in linea con il miglioramento della qualità della vita in Basilicata..
Firmando questo documento ci impegniamo tutti a stimolare e creare opportunità per il coinvolgimento pro-attivo dei giovani lucani, per quelli che vivono il presente ma anche per le future generazioni, perché si sviluppi in loro un senso di solidarietà (inter-)generazionale, di civismo e cura dei Beni Comuni e di intraprendenza per orientarsi nella vita e nel mondo del lavoro.