Giovanni Petruzzi, Presidente Associazione Culturale “L’Alternativa”: “Ai progressisti spetta di diritto il seggio in Consiglio regionale”. Di seguito la nota integrale.
Non ho le referenze specialistiche del mio amico ing. Michelangelo Morrone e del dott. Roberto Bitetti ma da appassionato di politica con piccole reminiscenze di studi in Giurisprudenza, frettolosamente abbandonati perché- purtroppo- la politica ha indelebilmente condizionato la mia esistenza, ed una propensione per la logica, che coltivo dai tempi della frequenza del Liceo Classico, mi permetto di formulare qualche osservazione in merito all’attribuzione dei seggi degli eletti nel nuovo Consiglio Regionale di Basilicata.
Il comma 3) punto i) dell’articolo 20 della Legge Regionale n. 20/2018 testé recita: “L’Ufficio procede alla ripartizione dei seggi tra i gruppi di liste della medesima coalizione. A tal fine divide la cifra elettorale dei gruppi di liste appartenenti alla coalizione, successivamente per 1, 2, 3, 4, …; forma, poi, una graduatoria in ordine decrescente dei quozienti, scegliendo i più alti in numero uguale a quello dei seggi assegnati alla coalizione e determinando in tal modo i seggi da attribuire a ciascun gruppo”.
Viene, in sostanza utilizzato il rigido criterio di ripartizione dei seggi col proporzionale puro (metodo cd. D’Hondt), su scala regionale, temperato da tre variabili:
1) premio di maggioranza per la coalizione vincente;
2) obbligatorio riparto territoriale dei seggi tra le due province: 13 a Potenza e 7 a Matera;
3) elezione obbligatoria del candidato Presidente della coalizione perdente.
La graduatoria decrescente dei gruppi di lista per la coalizione di Centrosinistra è la seguente:
I) 24.957 (8,63) Avanti Basilicata;
II) 22.423 (7,75) Comunità Democratiche;
III) 12.908 (4,46) Progressisti per la Basilicata;
IV) 12.479 (4,31) Avanti Basilicata;
V) 11.212 (3,87) Comunità Democratiche.
Ne consegue che ai Progressisti per la Basilicata spetta, di diritto, l’attribuzione del seggio propedeuticamente all’assegnazione di quelli di Avanti Basilicata e di Comunità Democratiche.
Oltretutto, nella simulazione sull’attribuzione dei seggi pubblicata sulla piattaforma “Eligendo” è riscontrabile una macroscopica contraddizione tra i criteri utilizzati per individuare l’ultimo seggio spettante alla coalizione giunta seconda e quelli adottati per l’attribuzione dei 12 seggi di maggioranza, che, invece, rispettano rigorosamente la graduatoria decrescente regionale.
Se, paradossalmente, alla coalizione vincente si applicasse lo stesso illogico ed incomprensibile metodo distributivo utilizzato nella simulazione dei seggi assegnati alla coalizione perdente, dovrebbe essere assegnato il seggio residuale a Fratelli d’Italia Potenza, che lo sommerebbe a quello di Matera del medesimo gruppo di liste, e non il secondo seggio (terzo complessivo) di Potenza a Forza Italia.
In sostanza, c’è un’evidente discrepanza con l’applicazione, nella simulazione ministeriale, di criteri non omogenei ed a geometrie variabili con pesi e misure differenti per l’assegnazione dei seggi alle coalizioni vincente e perdente.
Avendo fiducia negli organi preposti alla proclamazione degli eletti e ritenendo che non possa verificarsi la palese violazione del principio della rappresentanza quale criterio portante della legge regionale elettorale, sono certo che quando s’insedierà il nuovo Consiglio Regionale di Basilicata vi sarà la qualificata presenza dei Progressisti a sostenere, a fianco di Carlo Trerotola e degli altri consiglieri di centrosinistra legittimamente eletti, la battaglia d’opposizione costruttiva ma senza alcun sconto al primo governo di destra a trazione leghista della storia della Regione Basilicata.