Elezioni regionali Basilicata 2024, Maida (Centro Studi Jonico Drus): Centrodestra vuole perdere anche in Basilicata. Di seguito la nota integrale.
Il centro-destra dopo il risultato della Sardegna vuole perdere anche in Basilicata.
È ufficiale per le elezioni regionali del 21-22 aprile il centro-destra in Basilicata conferma la candidatura alla Presidenza del generale della Guardia di Finanza Vito Bardi, in quota Forza Italia. Egli è originario della Basilicata, ma da molti anni vive in Campania.
Abbiamo appreso da una nota congiunta di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati e UDC che: “I presidenti di Basilicata, Piemonte ed Umbria che hanno ben governato saranno i candidati di tutto il centrodestra unito ai prossimi appuntamenti elettorali regionali. Si tratta della conferma del Presidente Vito Bardi per la Basilicata , del presidente Alberto Ciro per il Piemonte e della Presidente Donatella Tesei per l’Umbria”.
Difficile da pronosticare quello che accadrà a breve in Abruzzo, ma possiamo dire con assoluta certezza che dopo la Sardegna il centro-destra, se il fronte avverso riuscirà in breve tempo a trovare l’unità, perderà anche la Basilicata.
I cinque anni del governo Bardi hanno deluso tutti. Una spinta elettorale poteva arrivare dalla vicenda relativa al gas e all’acqua gratis per i lucani residenti, ma si è rivelata un clamoroso autogol.
La Regione ha lanciato una campagna pubblicitaria per invitare gli italiani a trasferirsi in Basilicata, perché in questa piccola Regione del Sud il consumo del gas sarebbe gratis. Gli spot sono stati trasmessi anche sui più importanti canali televisivi, con i relativi costi a carico delle casse pubbliche. Ebbene ci vorrebbe una denuncia per pubblicità ingannevole, perché di fatto stanno arrivando bollette di migliaia di euro che smentiscono quell’annuncio. Per prima cosa non tutte le compagnie distributrici del gas hanno aderito all’accordo con la regione e soprattutto si tratta di un contributo regionale, di fatto vincolato per la sua concessione ad una serie di condizioni preclusive. Insomma un clamoroso flop che sta creando un diffuso malcontento.
Il bilancio della gestione del governo Bardi, che ha fatto seguito ad anni di gestione spudoratamente clientelare del centro-sinistra, è stato fallimentare su tutti i fronti. In primo luogo quello della Sanità, che assorbe buona parte del bilancio regionale. Infatti la spesa per la mobilità sanitaria per le strutture extraregionali, non ha registrato alcuna contrazione, continua ad essere superata in negativo soltanto dalla Calabria, così come i dati sull’occupazione, sullo spopolamento, sull’emigrazione giovanile, sulla qualità della vita e su tutti gli altri indicatori dello stato di salute di una comunità. Va altresì aggiunto la carenza di Bardi sul piano comunicativo: è apparso distante, lontano dalla comunità lucana, arroccato nelle stanze della Regione.
Un ritorno del vecchio sistema potere, se riuscirà a trovare un’intesa, più che una probabilità è una certezza.
Ha dichiarato Bardi dopo la notizia della sua conferma: “Ringrazio le forze politiche del centrodestra per aver voluto confermare la mia candidatura alla guida della coalizione per le prossime elezioni regionali.
Confidando ancora una volta nella fiducia dei lucani, il nostro sarà un impegno in continuità con le politiche messe in campo negli ultimi anni e proseguirà nella prossima legislatura rafforzando l’azione di governo in tutti i settori della società lucana.
Ho a cuore la crescita della Basilicata e della sua centralità nel mezzogiorno, affinché abbia un suo protagonismo in Italia e in Europa.” Parole che non hanno avuto alcuna risonanza nella società lucana che ha assistito, tra l’altro, ad un indecoroso balletto di assessori.
E intanto il centro-sinistra continua a discutere sulla candidatura di Angelo Chiorazzo, un imprenditore della cooperativa Auxilium. L’unica speranza per Bardi, con la Lega in caduta libera, Forza Italia evanescente, Fratelli d’Italia che per gli assessorati ha rispolverato la vecchia DC e il malcontento diffuso verso di lui, è che si trovi di fronte a degli avversari divisi e frammentati.