Don Basilio Gavazzeni e il gruppo della Fondazione Lucana Antiusura commentano l’esito delle elezioni regionali in un comunicato inviato alla nostra redazione e destinato ad aprire un dibattito sul nostro blog. Di seguito la nota integrale.
Ho vegliato tutta notte davanti alle nostre televisioni, ho ascoltato tutti e letto tutto sulle elezioni. L’esito è da prendere come una sentenza giudiziaria definitiva. Si metta il cuore in pace.
Come un’eruzione orogenetica, accanto alle sempiterne Dolomiti lucane del PD e delle sue consorterie e allo “sfasciume pendulo” del PDL, ecco la montagna grandeggiante dell’astensionismo. Sì, è il convitato di pietra che non poteva mancare. Bisogna guardare la cosa in maniera positiva: i Lucani astensionisti sono un popolo attivo, hanno deciso di cavarsela da soli, senza collari partitici. Hanno restituito alla politica, in particolare al Centrosinistra, l’assenteismo con cui hanno afflitto i più. Coloro che hanno imbucato immacolate le schede o le hanno inzaccherate, questi dispiacciono, perché passivi, e alla fine complici della parte vincente!
I grillini hanno battuto il culo? Ma, amici, estranei come siete a ogni realtà nostra, come potevate pensare che un popolo di agricoltori non finisse per considerarvi spighe vacanti?
Il Pittella vincitore pare una persona in gamba: voce inrauchita (dalle piazze?) , faccia da metalmeccanico triste, anche se chiede di sorridere (ma come si può sorridere?) , uno spirito magro, per dirla con Cesare Magris, (non è più stagione di spiriti grassi e faccione opime in Regione!). Dalle sue labbra ho colto occorrenze linguistiche significative: ultimi, responsabilità, etica…
Staremo a vedere. Noi si farà la nostra parte tutti i giorni. Ma il vincitore e i suoi colportori intendo i militanti che non sono volontari, ma garantiti, occupati, foraggiati, saziati, privilegiati, stiano attenti a non far fuggire la Giustizia in pianto dal loro accampamento ancora una volta trionfante.
Basilio Gavazzeni e il gruppo della Fondazione Lucana Antiusura
hhhhhhh
Don B
ma cosa dite ! Piuttosto pensate alla Chiesa alle persone bisognose, alle anime da salvare ed ai fedeli che hanno bisogno di voi – la Politica è un’altra cosa- Lasciate perdere –
Magari non ti sei chiesto che OGGI, gran parte delle persone bisognose, i cosiddetti “nuovi poveri” sono proprio figli di questa “politica”
Caro don Basilio e’ tempo di fondare in Basilicata una Banca Etica che raccolga le ingenti somme che i vostri comitati tengono immobilizzati venendo meno al loro triste compito e si occupi degli ultimi delle famiglie diseredate,della disabilità e degli anziani in una parola del terzo settore quello che si regge sul volontariato pagante e che non può ovviamente far e’la da solo ed in quest’ottica istituire in Basilicata un servizio civile a disposizione del terzo settore.
Idee concrete per soluzioni concrete.
Slurp slurp. Chiesa e Stato sempre insieme, vale a dire Chiesa e vincitori sempre insieme. Slurp slurp, anche i preti hanno una lingua
ce sort d salszzon..
Caro don B. e se la chiesa iniziasse a pagare l’IMU?
E se i suoi Fisichella, Bagnasco, Ruini facessero i preti
e non gli anacronistici e decadenti “principi” – con la speranza
che papa Francesco li ramazzi in un angolo – di una putrida storia
della chiesa cattolica?
Quale primato morale permette ad un prete di pontificare sulla politica?
Quali immacolatezze e virginei pensieri possono far parlare ad un prete di morale?
Non me ne voglia, ma per favore o faccia il prete o faccia il politico. Non c’è più spazio per entrambi.
E’ MEGLIO ER VINO DE LI CASTELLI CHE QUESTA ZOZZA SOCIETA’!!!! ahahahahahhahahah
Non posso che dissociarmi da questa orda di insulti rivolti a Padre Basilio, uomo di cultura e di coraggio, a cui il popolo tutto di Matera deve riconoscenza e ringraziamento per il suo impegno rivolto verso coloro che hanno versato e versano nel bisogno quotidiano. Matera capitale europea dell cultura?
Si, ma con qualche riserva!
Leggo che il consiglio Regionale è, in massima parte, rinnovato. Ed era il minimo che si potesse fare. Vedo ancora qulache faccia tosta (ma solo per non essere volgare) che dopo le vicende giudiziarie che lo hanno interessato, anche con le restrizioni della libertà personale, si è ripresentato con-vincendo l’ elettorato di parte sua. E qui c’è da domandarsi se il popolo votante, poi, certe cose le vuole davvero eliminare o perpetuare fin che vita non ci separi ( Berlusconi docet)
Spero, cosi come tutti, che il vincitore di queste elezioni non si perda per strada e che si guardi intorno e imponga una svolta seria e vera alla politica lucana, arrestando il lento ed inesorabile declino politico e culturale a cui abbiamo assistito, anche con un po di cinico menefreghismo, alla deriva politica in cui abbiamo vissuto nell’ ultimo decennio.
Il nuovo Presidente, a cui rivolgo gli auguri per il difficile compito che lo attende, rivolgo anche un appello, per fa si che alle prossime elezioni a votarlo ci siano solo i suoi amici e familiari: ASCOLTI LA VOCE DEI GIOVANI CHE HANNO ABBANDONATO QUESTA TERRA PER LAVORO E SI IMPEGNI PER LA CRESCITA ECONOMICA CON L’UTILIZZO E LO SFRUTTAMENTO DELLE IMMENSE RISORSE CHE LA NOSTRA TERRA HA.
Naturali, ecologiche, turistiche, enogastronomiche.
Invece che piantare pali eolici a tutto spiano, sfruttiamo le immense riserve boschive (in Basilicata non c’è una industria boschiva che tagli e ripianti alberi come fanno gli austriaci) produrre energia a biomasse ed utilizzare il legname per le attività industriali.
Dai presidente, al lavoro.
non si capisce nulla di ciò che ha detto… lontano dalla semplicità di Papa Francesco. Qualcuno può ricordare a don Basilio che il sig. Pittella figura tra i 38 indagati per rimborsopoli ed è stato condannato dalla corte dei conti qualche anno fa????
Ma pensa a fare il prete!
purtroppo a questo ‘ìabito non fa il prete
Chi critica l’operato ed il pensiero di Don Basilio, finisce per criticare anche se stesso!!!….secondo me non avete capito nulla di questo sacerdote, ma prima di tutto essere umano., avanti culturalmente anni luce dal vostro pensiero fragile e debole!!!!!…peccato!
spiegaci tu cosa cavolo ha detto, visto che siamo illetterati… l’italiano è una lingua chiara, ma qualcuno anche nella Chiesa ama il linguaggio astruso. Viva i sacerdoti semplici
con questo nessuno sta negando che l’opera antiusura è ammirevole
Sono un cittadino materano che per motivi di studio è stato “costretto” a uscire fuori dalla nostra Regione.
Sono molto legato alla mia terra: qui sono nato, cresciuto, ho impostato la mia forma mentis grazie a persone come padre Basilio. E’ bello occuparsi della cosa pubblica, commentare, consigliare, proprio come ora vorrei fare anche io.
Colgo nei commenti sopra citati alcune incongruenze rilevanti che è bene richiamare alla nostra attenzione.
Pollino dice: “pensate alla Chiesa e ai fedeli che hanno bisogno di voi” Se nota bene, caro Pollino, si può dire che quasi per intero l’intervento di padre Gavazzeni indirizzava con richiami ed esortazioni il mondo politico regionale a continuare e a tenere ancora di più accesi i fari sui cosiddetti nuovi poveri, gente appunto che ha bisogno della Chiesa. Ma non solo i poveri hanno bisogno della Chiesa, ma tutti gli uomini. La Chiesa intera vede l’uomo nella sua forma olistica. Le consiglio di vedere i dati che quotidianamente Caritas e associazioni con lo stesso fine producono.
Gianluca afferma: “Non ti sei chiesto che i cosiddetti “nuovi poveri” sono figli di questa politica?” Ha perfettamente ragione. Le voglio portare una testimonianza diretta a proposito. L’attuale assessore alle politiche sociali, stimolata più e più volte e in diverse occasioni, da parte della Fondazione Antiusura a stanziare per i più bisognosi della città “una tantum” a fondo perduto ha fatto arrivare (è proprio il caso di dirlo) con il contagocce solo 2.000 euro miserabili. Come si può aiutare un popolo sempre più in crescita con soli 2.000 euro in un intero anno?? Ho visto con i miei occhi il presidente della Fondazione e i suoi collaboratori piangere per questo. Me ne rammarico, ma allo stesso tempo, una forza sempre più energica mi spinge a mettermi accanto a persone valorose per aiutare coloro che non ce la fanno. (Usando anche parole forti e parolacce! Non mi riferisco a lei esplicitamente, ma ne approfitto, per richiamare altre persone. Gente non scandalizzatevi quando dalla bocca di un sacerdote sentite parole come “Figlio di puttana, Stronzo, Culo…” In quel caso sono più che giustificate e ben accette. Mi scandalizzerei sentirle in bocca ai pre-adolescenti in giro per il Corso!)
Franco: utopia la tua con questi tempi burocratici molto veloci? Me lo auguro per la mia Basilicata.
Nico: se la Chiesa e lo Stato fossero stati insieme stai pur certo che forse questa povertà dilagante a macchia d’olio non sarebbe di certo così numerosa. Se fossero davvero uniti non avresti visto un sacerdote schierarsi contro questo tipo di politica.
… Senza senso… di nome e di commenti!
Ezio: Stiamo parlando di elezioni regionali non di Vaticano o di casi affini. Una cosa ho constatato in faccende nere che hanno attanagliato la Chiesa, come lo scandalo della pedofilia e Wikileaks, che mi ha molto colpito: la chiarezza e la severità nelle pene con cui si affrontano i colpevoli. Paolo VI diceva che “la forma più alta di carità è fare politica”. Ce lo ha ricordato papa Francesco di recente che citando un verbo spagnolo ha detto ai cattolici di “non stare a BALCONEAR (non conosco molto bene lo spagnolo, quindi non so se ho scritto bene), ma di dare il nostro contributo alla società, solo i buoni contributi, i veri contributi”. Questa è anche una risposta ai commenti di Bos e di Vecchio stampo, a cui rivolgo, indegnamente, le stesse parole del papa: NON STATE A BALCONEAR!
Brunetta: se il sacerdote fosse troppo amante del vino, non gli verrebbero sicuramente fuori i suoi meravigliosi discorsi chiari, ineccepibili, puntuali. Poi altra cosa, avrebbe sicuramente qualche variazione del valore normale delle transaminasi, e questo non mi risulta in alcun modo. Quindi il suo commento risulta nettamente sbagliato, inopportuno e con una vena, non ironica, ma offensiva.
Bruno: Il suo commento rispecchia quello fatto da padre Basilio e collaboratori. la ringrazio. Si ha bisogno di uomini come lei.
Tom: l’italiano di padre Basilio è uno tra i più eccellenti che si sentano in giro. Tutti i termini che non capisce li trova su qualsiasi dizionario di lingua italiana. Può essere un’occasione, se li andrà a cercare, di impararli e, se vorrà li potrà anche usare. Farà vedere così di non essere un “luogo comune” anche lei. La prego però di non confondere “luogo comune” con “semplicità”. Invito ad andare a vedere la nuova sede della Fondazione antiusura presso la parrocchia di sant’Agnese, per vedere il vero lavoro che viene fatto ogni giorno. Da 3 anni anche con l’aiuto di generi alimentari provenienti dal Banco delle Opere di Carità.
Antonio classe 1971: Grazie per il contributo. Ma quando dici che chi critica padre Basilio, critica se stesso, un po’ sbagli. Bisogna dare a tutti la possibilità di esprimersi. Non sempre si riconosce la qualità del servizio. Ma molto spesso questo tipo di servizio è messo in luce anche da questa gente.
Spero di aver dato anche il mio contributo per questa nostra terra. Ringrazio padre Basilio e voi commentatori per avermi spronato a fare ciò. Grazie a tutti. W LA BASILICATA!