“Il primo messaggio che proviene dalle elezioni siciliane è la diserzione dalle urna che, sommato al “voto antipartito” che ha premiato il Movimento 5 Stelle, dà pienamente l’idea dell’allontanamento dei cittadini dalla politica. Condivido la valutazione del sindaco di Palermo e mio amico di partito Leonluca Orlando che ha definito l’esito elettorale siciliano la “morte dei partiti”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale di IdV Nicola Benedetto, per il quale “è sin troppo evidente che nessuno partito, compreso l’IDV, ha saputo interpretare la crisi in atto. Per questa ragione le elezioni siciliane non vedono alcun vincitore, al di là dell’esito formale che va rispettato, ma tanti sono gli sconfitti (e nel solo nel centrodestra). Certamente è un nuovo campanello d’allarme suonato alla porta dei partiti perché facciano in fretta superando la sfiducia diffusa dopo gli scandali sull’uso “disinvolto” dei soldi pubblici, per rilanciare la buona politica e soprattutto superare la situazione che è grave per la democrazia, la vita delle istituzioni regionali e locali e la partecipazione popolare”.
Secondo Benedetto “l’interpretazione dell’astensionismo dei siciliani (ma anche degli italiani al punto che l’on. Serracchiani del Pd si dice preoccupata del vento del non voto siciliano arrivi sino al “lontanissimo” Friuli dove si voterà in primavera) non deve passare per scelta irreversibile. Il superamento dell’astensionismo – specie in Sicilia e nelle regioni del Sud dove il voto è “legato” a logiche di clientela e di particolarismi – è possibile e deve avvenire con l’affermazione di un nuovo modo di far politica. Non credo in proposito che il problema sia nelle alleanze, perché certamente IdV ha fatto nel tempo, unico fra tutti i partiti oggi presenti, le scelte più coerenti e lineari, rispettoso del proprio elettorato e della propria storia. IdV non è riuscita ad interpretare la crisi del sistema della rappresentanza e non ha saputo sfruttare la sua connotazione di movimento in conseguenza del complessivo deterioramento del sistema dei partiti. E se anche all’interno della Fiom che, come è noto, ha espresso il candidato presidente della coalizione Sel-IdV per la Presidenza dell’Assemblea Siciliana cominciano ad emergere ripensamenti sulla strategia adottata come sul rapporto con la politica, per affrontare il problema comunque reale della rappresentanza del lavoro e dei lavoratori nella politica e nelle istituzioni, vuol dire che il problema centrale è proprio questo. Il futuro dipenderà soprattutto da noi, da dirigenti e militanti di IdV sul territorio che, confrontandosi quotidianamente sia con la voglia di partecipazione attiva dei cittadini sia con i problemi reali delle comunità, possono dar vita a strumenti nuovi ed innovati di partecipazione, dialogo e democrazia partecipativa. Se il sistema dei partiti avrà la forza ed il coraggio per ripensarsi, rifondare le proprie regole e i propri modelli culturali allora assisteremo a qualcosa di diverso. Altrimenti immagino che assisteremo nuovamente ad una grande ondata astensionista con una altrettanto grande incognita sul risultato elettorale delle prossime consultazioni politiche nelle quali è ancora più determinante la partecipazione popolare per una svolta di governo del Paese”.
Ott 30
o benedetto, i cittadini sono lontani da gente come te ed hanno scelto consapevolmente la vera politica… smettila di pensare che i partiti siano la democrazia in terra
BENEDETTO :” HAI IL DIRITTO DI RIMANERE IN SILENZIO!!!!! “.
Chissà se si prende raitre a casa di benedetto
Report l’ha visto?
Quel movimento che rappresenta ” l’antipartito” come lei sostiene, ha dimostrato che una campagna elettorale si può affrontare anche senza l’aiuto del finanziamento pubblico ai partiti , dando una lezione di STILE. Che sia di esempio a tutti i partiti