Da stamattina e sino a lunedì alle 15, sono circa 3,5 milioni i pugliesi chiamati a esprimere il proprio voto per la scelta del nuovo presidente della Regione Puglia e il rinnovo del Consiglio regionale (50 i seggi). Seggi aperti per eleggere i sindaci anche in 49 Comuni. Per quanto riguarda le Regionali sono otto i candidati che si sfidano per la carica di governatore, 29 in tutto le liste, e oltre 1300 gli aspiranti consiglieri.
Sono 15 le liste a sostegno di Michele Emiliano (centrosinistra), governatore uscente, 5 per Raffaele Fitto (centrodestra), tre per Ivan Scalfarotto (Italia Viva), due per Antonella Laricchia (M5S), una ciascuno per Mario Conca, Pierfranco Bruni, Andrea D’Agosto e Nicola Cesaria. Si vota con una legge elettorale proporzionale a turno unico, con premio di maggioranza che dipende dal numero di voti conseguiti dalla coalizione vincitrice. Il candidato presidente, che prende un voto in più degli altri, vince. Sei le circoscrizioni, corrispondenti alle province, tra cui Bari. È possibile il voto disgiunto e da quest’anno anche la doppia preferenza di genere inserita con decreto del governo Conte. La soglia di sbarramento è dell’8% per le coalizioni e per le liste che si presentano da sole e del 4% per le liste che si presentano in coalizione.
Si vota anche in 49 i Comuni pugliesi per eleggere un nuovo sindaco e rinnovare il Consiglio comunale, gli unici due Comuni capoluogo sono Andria e Trani, nella Bat: nel primo sono cinque i candidati sindaci, Giovanna Bruno (centrosinistra), Michele Coratella (M5S), Laura Di Pilato, Nino Marmo ed Antonio Scamarcio; il centrodestra va diviso, con il capogruppo uscente di Forza Italia, Marmo, sostenuto da liste civiche, e Scamarcio di indicazione della Lega. A Trani sono quattro gli aspiranti sindaci: Amedeo Bottaro, sindaco uscente ed espressione del centrosinistra, Filiberto Palumbo per la coalizione di centrodestra, Vito Brana del Movimento 5 Stelle e Tommaso Laurora che si presenta con la civica Trani Governa ed è sostenuto da Italia in Comune. Dei 49 Comuni in cui si vota, 15 hanno oltre 15mila residenti (il 30,6%); 34 invece meno di 15mila (69,4%).