“Il sistema delle autonomie locali è un soggetto fondamentale nella battaglia contro la deriva che ha portato il Paese sull’orlo del baratro. Ad esso sono affidati tre compiti decisivi che la coalizione di centrosinistra dovrà affrontare nella prossima legislatura: crisi economica, ricostruzione delle istituzioni e rilancio dell’Europa come luogo di politica e cooperazione”. Lo ha detto Rocco Vita, presidente della Consulta Autonomie Locali della direzione nazionale del Psi, intervenendo a Roma ad una manifestazione elettorale, con la presenza dei candidati socialisti alle Regioni Lombardia, Lazio e Molise e presieduto dall’on. Bobo Craxi.
Nel ricordare che “il Psi nelle elezioni amministrative di maggio 2012 ha conseguito un successo elettorale con un dato nazionale che, complessivamente, si attesta attorno al 3% con punte anche a doppia cifra o comunque più che rappresentative di consensi in diversi Comuni del centro e sud Italia”, Vita ha sostenuto che “ci sono le condizioni per rafforzare la presenza socialista nei Consigli Regionali di Lombardia, Lazio e Molise che saranno rinnovati in concomitanza con il Parlamento. Ed è proprio la Carta d’Intenti “Italia Bene Comune” sottoscritta da Pd, Sel e Psi – continua – lo strumento principale di difesa delle autonomie locali. Quella Carta che ha un’impronta riformista che farà da collante nell’alleanza con i democratici e i progressisti, una coalizione programmatica che interagisce e progetta un’azione di governo per salvare l’Italia indicando una strada precisa: ricostruire il patrimonio collettivo che vent’anni di destra da un lato, e populismo dall’altro, cercano di disgregare. Per questa ragione riteniamo che il buon governo nasce dai territori e che nel Paese non c’è bisogno di un “partito arancione”, nè avvertiamo alcun bisogno di un decalogo comportamentale e tanto meno di rottamatori, come se fosse una questione generazionale per rinnovare la classe dirigente, ma è forte l’esigenza di indicare e seguire una strada del rigore e della riduzione degli sprechi (che sappiamo sono ancora tanti). Una strada della trasparenza e della partecipazione, della riduzione dei costi della politica (come hanno fatto tutti i Consigli Regionali, oltre alla pubblicazione dell’anagrafe degli eletti e del bilancio sociale delle pubbliche Amministrazioni), del trasferimento delle best practice.
E tra le dieci proposte di legge che i parlamentari del Psi sosterranno nel nuovo Parlamento – ricorda Vita – rientra una riforma organica dello Stato, da varare attraverso un’Assemblea costituente, che dovrà scegliere tra parlamentarismo e presidenzialismo e solo in seguito tra proporzionalismo e maggioritario a uno o due turni. La nostra preferenza è per un modello parlamentare di tipo tedesco, eventualmente con cancellierato, e per un proporzionale corretto, a cui si aggiunga la diminuzione del numero dei parlamentari e il Senato delle regioni”.