Leonardo Rocco Tauro, Consigliere Comunale della lista civica “Montalbano -La Città che Vogliamo” in una nota inviata all’assessore regionale all’agricoltura Franco Cupparo chiede la nomina di un commissario ad acta per risolvere le criticità legate all’emergenza cinghiali. Di seguito la nota integrale.
Non c’è posto in cui ormai non si vedono.
Dai monti alle spiagge. Dalle strade, di borghi e città, ai campi coltivati. Dappertutto.
Con pericoli costanti, anche a causa, purtroppo, di una legge nazionale che ancora tarda, colpevolmente, ad essere rivista in base alla situazione di oggi.
La tutela faunistica è un conto e va assicurata.
La cecità assoluta nel dover prendere le dovute contro misure nei confronti di specie animali dannose o pericolose, per gli altri animali domestici e la persona stessa, è un altro conto.
Notizie che apprendiamo da parlamentari delle Commissioni Agricoltura, Caccia e Pesca ci fanno riflettere non poco.
Infatti, sono anni che se ne discute, ma tutto resta fermo al palo pare per la contrarietà durissima da parte di alcune associazioni ambientaliste e animaliste, alla rivisitazione della legge quadro del 1992, numero 157.
I dati, purtroppo, parlano di migliaia di morti e feriti, solamente in questi ultimi anni, causati da incidenti stradali.
Campi e colture letteralmente devastati. Costi per Provincie, Regioni e Stato, non indifferenti, che, tra l’altro, risarciscono quasi nulla rispetto a quanto, invece, le casse pubbliche dovrebbero effettivamente pagare per indennizzare gli aventi diritto.
Pur in questo quadro di difficoltà nella legislazione nazionale in materia, le Regioni a loro volta possono e debbono legiferare, oppure intervenire attraverso ordinanze presidenziali, con un’azione derogatoria rispetto alle norme vigenti.
Detto più brutalmente, occorre prendere atto della situazione e permettere che almeno a questa specie di suino selvatico venga data la caccia per abbassarne la sua popolazione attuale e ricondurla a dimensione fisiologica.
Che passi attraverso il motto “ Tutti i giorni, tutto l’anno”.
Con il coinvolgimento delle associazioni di cacciatori, agricoltori, ambientaliste e animaliste (di queste ultime due, solamente quelle più mature e meno talebane, nella circostanza).
Con un provvedimento urgente del presidente della Giunta regionale di un Commissario ad acta per questa emergenza, della durata quinquennale.
Esonero dal pagamento delle tasse di concessioni governative, regionali e di ambito di caccia del porta d’armi per questa settore.
Sussidi economici, altresì, per i cacciatori disposti ad impegnarsi con regolarità e serietà, che diventa anche, temporaneamente, di servizio sociale, con rimborso del costo per lo spostamento con i mezzi propri e delle munizioni.
La creazione della sempre auspicata filiera delle carni come avviene, già da anni, in molte regioni d‘Italia.
Una per tutte: la Toscana.
Con possibilità di reddito non proprio residuale.
Insomma, ancora una volta un appello a difendere la sicurezza pubblica, anche in termini sanitari e l’economia dei nostri agricoltori.
Sino a quando tutto ciò non verrà preso nella dovuta considerazione e realizzato, incontri e manifestazioni, a vario livello, da Potenza a Roma, continueranno ad essere sterili, ripetitive, stucchevoli e inutili, nonché una costosa perdita di tempo. E’ la rabbia degli addetti ai lavori, giustamente, monta.
Non è più tempo di tavoli verdi o arcobaleno.
E’ tempo di risposte e azioni concrete.