Il deputato potentino Salvatore Caiata ha inviato una lettera aperta sull’emergenza idrica che coinvolge la città di Potenza e i Comuni del Potentino serviti dalla diga del Camastra. Di seguito la nota integrale.
L’acqua è un bene prezioso, questa è un’ovvietà.
Altrettanto un’ovvietà è dire che le dighe sono state costruite per consentire di avere l’acqua anche nei periodi di siccità, quindi se non c’è acqua nelle case anche quando è stata realizzata una diga, è evidente che più di qualcosa non ha funzionato e non funziona.
Del resto soltanto la Diga della Camastra sembra non avere acqua a sufficienza per i cittadini che serve, soltanto lo schema idrico legato alla Diga della Camastra sta subendo le chiusure dell’acqua per i cittadini, le altre dighe continuano a fornire regolarmente acqua per tutti.
Quindi, o noi immaginiamo che soltanto sopra la diga e nei fiumi che la riempiono non abbia piovuto negli ultimi mesi, o dobbiamo razionalmente immaginare che la passata gestione della Diga della Camastra che serve la Città di Potenza e i Comuni immediatamente confinanti, sia stata totalmente fallimentare
La politica non può continuare a nascondersi dietro la questione dei cambiamenti climatici e delle conseguenti riduzioni delle precipitazioni. Non si tratta di negare che i cambiamenti climatici e le riduzioni delle precipitazioni esistano, siamo ben consapevoli che è piovuto di meno e non ha nevicato negli ultimi anni e quindi c’è meno acqua nei fiumi, quello però che vorremmo sapere dalla Politica Regionale è cosa intenda fare per ridurre i disagi quotidiani per i cittadini e soprattutto perché non si è intervenuti prima.
Dalle foto che vediamo è possibile notare la presenza di ampie banchine di fango che inevitabilmente ci fanno porre delle domande: “da quanto tempo la Diga della Camastra non viene pulita e defangata? Quanto fango c’è nell’invaso?” La manutenzione della rete idrica è una necessità di cui siamo tutti consapevoli eccetto, evidentemente, i dirigenti di Acquedotto Lucano che avrebbero dovuto programmarla
prima di arrivare all’emergenza. Perché non è stata fatta? Quali interventi strutturali si immaginano?
Inoltre, in merito alle turnazioni ci piacerebbe sapere quanto risparmio effettivo di prelievo di acqua è avvenuto e quanti metri cubi d’acqua in meno al giorno sono stati prelevati da Acquedotto Lucano rispetto alla media quotidiana senza riduzione.
Soprattutto vorremmo sapere cosa intende fare Acquedotto Lucano per superare questa criticità, non possiamo neanche lontanamente immaginare che nel 2024 l’unica soluzione che l’ente è in grado di trovare sia la danza della pioggia o la speranza di abbondanti precipitazioni.
La Società ha il dovere di evitare di costringere i cittadini a prendere l’acqua dalle autobotti, a riempire buste e taniche per poter sopravvivere.
Noi non ci rassegniamo all’idea che duemila anni di civiltà e di ingegneria idraulica possano essere distrutti e si torni a tempi antichi nei quali non esistevano acquedotti, cisterne e dighe.
Ovviamente dal ragionamento sulla complessità e sull’insufficienza della gestione dell’acqua in Basilicata non si può escludere la questione agricola e zootecnica. Gli animali e le piante necessitano altrettanto d’acqua. Le questioni inerenti la gestione della risorsa idrica non possono rimanere in un tavolo di addetti ai lavori, interessano tutti e tutti devono essere interessati.
Per questi motivi bisognerebbe convocare con urgenza, un Consiglio Regionale Straordinario, con la presenza dei responsabili degli enti che presidiano il governo dell’acqua in Basilicata, con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati.
Ci piacerebbe farlo prima di dover registrare il fallimento gestionale della risorsa idrica.
Lo chiedo come Deputato, come esponente del centrodestra ma soprattutto come cittadino di Potenza. Mi piacerebbe avere una risposta.