Emergenza idrica in agricoltura, Scarnato, consigliere comunale di Scanzano Conta: Se non si gioca in anticipo, si rischia una vera e propria catastrofe del comparto agricolo. Di seguito la nota integrale.
Ho apprezzato molto l’incontro svoltosi lunedì 30 Ottobre presso la sala consigliare del comune di Scanzano Jonico, sulla crisi idrica che il comparto agricolo sta attraversando. All’incontro erano presenti, oltre ai sindaci dei comuni limitrofi e il Sindaco di Scanzano Jonico, anche il Presidente dell’Autorità di Bacino Antonio Anatrone e il Commissario del Consorzio di Bonifica Giuseppe Musacchio.
Dopo i rituali saluti del Sindaco, hanno subito preso la parola il Presidente Anatrone e il Commissario del consorzio di bonifica, i quali hanno analizzato il lavoro svolto fin ora ed hanno tracciato le linee guida sul lavoro da svolgere nei prossimi mesi.
Risultato? Se continua a non piovere, l’acqua di irrigazione sarà garantita (sempre attraverso le turnazioni) fino alla fine di Novembre.
La domanda sorge spontanea. Come faranno gli agricoltori? Se manca il bene primario, come possono mandare avanti le miriadi di coltivazioni che il metapontino offre?
Nella crisi idrica avuta nel 2001/2002 la Regione Basilicata chiese lo stato di calamità, usufruendo dei fondi Statali per attivare la diga di Cogliandrino e tamponare il periodo della siccita, garantendo, sempre con turnazione, le coltivazioni del momento. Questo passaggio è stato fatto anche dal presidente Anatrone, che ha spiegato il perché costa tanto attivare quella diga.
Ora, premesso che nella corrente programmazione comunitaria in agricoltura 2014/2020, il dipartimento mette in campo all’interno del PSR, iniziative tali ad ammodernare i vecchi impianti irrigui che ancora oggi ci sono nel metapontino in maniera tale da ridurre il consumo idrico, attuando una politica attenta all’ambiente e più lungimirante per il futuro, fino ad ora, gli agricoltori sono riusciti a tamponare l’emergenza idrica con le turnazioni attuate dal consorzio di bonifica, ma da quanto dichiarato dal presidente dell’autorità di bacino e dal commissario del consorzio di bonifica l’acqua sarà garantita fino alla fine del mese corrente. In conclusione, ritengo che sia necessario dichiarare lo stato di emergenza idrica (o stato di calamità) al fine di consentire l’attivazione di un iter procedurale che vada a tamponare il problema idrico come è stato fatto nella siccita 2001/2002. È importante farlo subito, prima che sia troppo tardi.