Si è tenuto mercoledì 21 novembre un incontro tra i Sindaci dei Comuni interessati dall’emergenza idrica, gli attori principali della unità di crisi e il Presidente Bardi.
Forse, per una percezione del tutto personale, nel corso della riunione, ed al netto della inequivoca disponibilità all’ascolto da parte dei rappresentanti delle autorità ed enti sub regionali e dei rappresentanti della Giunta presenti, chiamati ad affrontare la drammatica crisi di queste settimane, ho rilevato con molto dispiacere , ancora una certa “ fatica” del Commissario Straordinario al confronto con i Sindaci e le amministrazioni comunali colpiti dalla emergenza idrica, non sottaciuta neanche nel comunicato stampa trasmesso a conclusione della riunione.
L’unica soluzione attualmente in campo, per scongiurare l’interruzione della erogazione idrica nelle case di 140 mila cittadini, sembra ancora essere in attesa di risultanze certe e pur tuttavia resta l’unica possibilità concreta per impedire l’interruzione della fornitura.
Il presidente dell’Anci, componente permanente del tavolo della crisi prima e, dal 31 ottobre u.s. dell’unità di crisi presieduta dal Commissario straordinario per l’emergenza Vito Bardi, ha appreso, come tutti i cittadini lucani, nella conferenza stampa del 31 ottobre 2024, la soluzione ipotizzata del prelievo dell’acqua nel fiume Basento, del sistema di sbarramento in alveo e della condotta superficiale per alimentare il c.d Camastrino, sulla quale uomini e mezzi, ininterrottamente e con spirito di responsabilità stanno lavorando nelle ultime settimane.
Una soluzione mai discussa e mai proposta da alcuno, prima del 31 ottobre ai tavoli settimanali della crisi idrica, insediati fin dallo scorso mese di luglio. La precisazione, per amore di verità ed in risposta al comunicato stampa del Presidente Bardi, che ha sottolineato, come i sindaci fossero già rappresentati all’interno dell’unità di crisi dal presidente di Anci e quindi a conoscenza di tutto ciò che è stato elaborato e deciso nei mesi scorsi e soprattutto nelle ultime settimane.
Ora, però, non possiamo che remare tutti nella stessa direzione e sperare che le analisi in corso di campionamento diano un responso inequivocabile.
L’impegno dei Sindaci è sempre stato finalizzato a coadiuvare la macchina organizzativa dell’emergenza, mai per ostacolarla o strumentalizzarne le difficoltà.
Lo dimostra, la vicenda altrettanto drammatica della pandemia che ha appalesato quanto utile sia stato, anche in quella occasione, insistere per un costante dialogo e una successiva concertazione di soluzioni alla crisi del sistema sanitario.
Abbiamo giurato sulla Costituzione e siamo stati sempre pronti a dare attuazione a quel principio di sussidiarietà che ben regola i rapporti e le condizioni di intervento degli enti più prossimi ai cittadini e, pertanto, più vicini ai bisogni del territorio.
Faremo la nostra parte, anche stavolta, rinnovo però la richiesta di una programmata attività di confronto e di dialogo istituzionale, allargata a tutte le parti sociali, che scongiuri un rapporto che si sostanzi nella mera ratifica di decisioni solitarie.
L’emergenza non deve assottigliare o ancor peggio azzerare lo spazio di confronto tra Istituzioni che, per dovere, lavorano nell’esclusivo interesse dei cittadini.
Nov 21