Francesco Sanseverino, medico di famiglia e consigliere comunale di opposizione al Comune di Grassano, informa che a breve andranno in pensione gli ultimi medici di famiglia e resterà in paese solo un medico che, per scelta, ha un numero limitato di pazienti. Di seguito la nota integrale.
A Grassano “faremo a meno” dei medici di famiglia.
E sì! A breve, a Grassano faremo a meno dei Medici di Famiglia; o meglio, saremo costretti a farne a meno perché non ci sono più Medici di Famiglia disponibili! Quella che un tempo, e per tante ragioni veniva considerata una professione rispettabile, prestigiosa se non addirittura pregna di fascino, sta andando esaurendo il suo motivo di esistere.
Nel giro di qualche mese la comunità grassanese potrà contare sulla disponibilità di un solo medico lasciando in questo modo qualchemigliaio di pazienti senza la copertura della assistenza del medico di famiglia. Né appare praticabile l’ipotesi della possibile scelta medica nell’ ”ambito” dei comuni collegati a Grassano (Grottole, Miglionico, Pomarico) per le ovvie e scontate ragioni: intanto anche questi comuni patiscono della penuria dei medici di medicina generale ; inoltre, non è pensabile viaggiare per venti-trenta chilometri per farsi visitare dal proprio medico di fiducia; se consideriamo poi che, complici il calo demografico regionale e l’allungamento dell’aspettativa di vita, sono coinvoltemaggiormente nella fruizione dei servizi sanitari le fasce di età più avanzate che talora richiedono anche accompagnamento, si può intuire l’inefficacia di praticare questa ipotesi.
E se il primo e fondamentale motivo di questo “disastro” sanitariova ricercato nella ormai conclamata carenza medica (vedi anche il numero chiuso per la facoltà di medicina!) cionondimeno non è da sottovalutare lo scadente appeal che questolavoro oggi propone per gli eventuali e possibili aspiranti medici di medicina generale.
Peraltro, un carico di lavoro sempre più logorante e oberato da burocrazia insostenibile seppellisce il medico in un corredo normativo di regole e limitazioni frustranti quando poi si aggiungono, da parte di solerti responsabili aziendali, anche atteggiamenti vessatori e sanzionatori, se non addirittura deontologicamente edeticamente scorretti allorchè si additano i medici come “ordinatori di spesa”!
Ecco, quindi, che si va delineando la “fine” da tempo annunciata della medicina di famiglia, correlata ad una visione miopica del problema e che, comunque, ha portato allo scoperto quale ruolo fondamentale ha ricoperto nel nostro tessuto sociale questa disciplina, chi la esercita(e l’ha esercitata nei decenni passati allorquando non erano operativi né la guardia medica né il 118).
Quali possibili soluzioni? A Grassanocome altrove? Le amministrazioni locali d’intesa con le aziende sanitarie si facciano carico, perlomeno, di destinare localiarredati all’uopo, dove i medici possano operare in “team”, utilizzare tecnologie diagnostiche ormai irrinunciabili e, soprattutto, avere la disponibilità di personale infermieristico e amministrativo adeguatamente formato che possa liberare il medico di famiglia da quegli oneri non strettamente medici.
Magari c’è ancora qualche speranza.