“I cambiamenti climatici determinano oramai con frequenza ravvicinata ondate di maltempo che rischiano di mettere in ginocchio interi settori economici dei nostri territori. Matera ed il metapontino nei giorni scorsi hanno dovuto far fronte ad una vera emergenza che ha prodotto enormi danni. Bene ha fatto il ieri Consiglio regionale ad approvare una mozione di solidarietà alle comunità ed istituzioni coinvolte e a chiedere di accelerare l’iter amministrativo per la quantificazione dei danni e quindi per la richiesta dello stato di calamità naturale dopo aver deliberato quello di emergenza.
Penso, però, che il mettere riparo sistematico e parziale ai danni provocati dal maltempo non possa essere il solo metodo che contraddistingue la buona amministrazione. E’ necessario intervenire in modo strutturale sulle infrastrutture esistenti per fare in modo che l’aumento delle precipitazioni non danneggi altre infrastrutture, il mondo agricolo e più in generale non crei pericolo per l’incolumità delle persone.
E’ per questa ragione che ho presentato in Consiglio regionale una mozione affinché si passidalla solidarietà alle comunità colpite alla concretezza delle azioni.
In particolare ho chiesto al Presidente Bardi e all’Assessore Merra di adottare – con ogni urgenza – gli atti e le misure necessarie, al fine di finanziare le opere di regimentazione idraulica del comune di Policoro e gli interventi per la mitigazione del rischio idraulico in corrispondenza del canale 7, consentendo l’erogazione delle risorse economiche in favore del Consorzio di Bonifica della Basilicata, e la rapida realizzazione dell’opera.
Il Comune di Policoro, a partire dalla sua – relativamente recente – costituzione, ha avuto uno sviluppo urbanistico molto rapido, che ha determinato, tra le altre cose, una significativa modifica delle caratteristiche pedologiche, con incremento del grado di impermeabilizzazione del suolo. Di conseguenza, ne risulta un notevole incremento dei deflussi, in occasione di eventi meteorologici estremi, in corrispondenza della esistente rete di scolo che era stata realizzata negli anni ’50 al servizio di un comprensorio che – all’epoca – essenzialmente agricolo.
I recenti eventi atmosferici dell’11 e 12 Novembre 2019, che hanno interessato la costa ionica lucana, così come gli alluvioni dei giorni 3-4 Marzo 2011, e del 30 Novembre e 1 Dicembre 2013, dimostrano l’inadeguatezza della rete di smaltimento delle acque meteoriche del Comune di Policoro, ed espongono a rischi parte della popolazione oltre che alcune strutture produttive.
Dagli studi effettuati emergono con estrema chiarezza condizioni di criticità in corrispondenza di uno dei canali della rete di bonifica (Canale 7) che espongono a elevata probabilità di inondazione gran parte del territorio comunale nella zona litoranea.
Tale situazione non consente di raggiungere pienamente gli obiettivi fissati nel Regolamento Urbanistico di Policoro e pregiudica i livelli di sicurezza per le persone e per i beni esistenti, esponendoli frequentemente ed in maniera significativa al rischio idraulico, come si è avuto modo di osservare direttamente durante i richiamati eventi meteorici estremi, tanto che il Sindaco di Policoro, dr. Mascia, in occasione dei recenti eventi meteorologici, ed a seguito dell’emanazione dell’avviso di criticità regionale per rischio idrogeologico e idraulico (allarme rosso) dalle 14.00 del 11.11.2019 alle 23.59 del 12.11.2019, è stato costretto ad emettere specifica Ordinanza Sindacale n. 5678 dell’11.11.2019 inerente l’evacuazione della zona a rischio esondazione del canale 7 (zona D7).
Ecco che appare indispensabile rivedere i parametri dimensionali dell’intera rete di scolo del Comune di Policoro tenendo conto dello studio di fattibilità economica già approvato in giunta comunale che riformula la progettazione sulla base di tempi di ritorno adeguati a garantire il massimo della sicurezza per le popolazioni e le attività produttive. Una progettualità, insomma, che abbia un approccio “di sistema” ed individui le soluzioni più idonee allo smaltimento in sicurezza delle portate di piena (quantificate in 150 mc/s), nel rispetto delle attività produttive esistenti e programmate, integrando la rete esistente del Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto con nuove ed efficaci soluzioni tecniche, magari riversando parte delle portate nel bosco pantano di Policoro (bosco idrofilo) restituendo a quest’ultimo la vitale risorsa idrica, ormai mancante, allo scopo di garantirne la sopravvivenza”.