Il segretario provinciale di Cambiamo Matera, Franco Pantone, ha inviato una lettera aperta al sindaco di Matera, Domenico Bennardi affinchè il metodo applicato per la questione dell’ospedale di Matera diventi un modello per le altre emergenze del nostro territorio.
Pantone dichiara: Ho condiviso il “metodo” di capofila e di guida del Comune di Matera, esternati scrivendo al Presidente Conte, coinvolgendo tra l’altro i Comuni della Provincia; un atteggiamento propositivo e di rottura rispetto al metodo utilizzato dalla precedente Amministrazione. Il tempo utile è finito: in questo momento ci sono una serie di questioni sul tavolo: dalla crisi Covid-19 a quella economica, sociale e sanitaria che hanno messo in chiaro la fragilità e la scarsa programmazione nella visione di crescita della città e del territorio. Oggi ci ritroviamo a fronteggiare una crisi sociale ed economica che non hanno eguali.
Matera conta come numero di iscritti al Centro per l’Impiego al 30 ottobre 8626 femmine e 6315 maschi disoccupati. Quali strategie e quali atti intende mettere in campo il sindaco di Matera? Da qui la mia lettera aperta al primo cittadino.
Testo integrale della lettera aperta di Franco Pantone (Cambiamo Matera)
Costruire il domani
Durante le crisi nascono le paure e le ansie che annebbiano gli orizzonti obbligando ad abbassare gli occhi per avere la prova di aver conservato la propria vista. È un’operazione naturale dei propri sensi a cui la ragione ma ancor di più l’emozione devono reagire. E qui la risposta si fa strada tra tante asperità che i pensieri esprimono in un ribollio di chiari e scuri fino ad individuare il modo di leggere il presente senza perdere la visione del futuro.
E’ questo il tema che deve essere svolto dagli individui ciascuno nel suo ambito o sfera di competenza, senza isolare se stessi ed i propri pensieri, ma cercando a tutti costi almeno un punto di contatto con i bisogni delle persone che sono la nostra contemporaneità. Ma non basta! Occorre stabilire un giusto equilibrio con l’ambiente perché è il nostro contenitore concepito e creato per farci apprezzare la vita. E se tra questi due grandi e magnifici argini pensassimo di far circolare un’economia rispettosa di equità, prosperità e di merito, allora la visione diventa una valle inerbita e coltivata dove scorre un fiume le cui sponde si bagnano in un’acqua tersa ed inesauribile e su di essa si svolge un cielo luminoso anche nei giorni del più violento temporale.
L’Europa ha messo nero su bianco i suoi propositi con il regolamento (UE) 2020/852 del parlamento europeo e del consiglio del 18 giugno 2020 relativo all’istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili e recante modifica del regolamento (UE) 2019/2088. Gli obiettivi ambientali sono: a) la mitigazione dei cambiamenti climatici;
b) l’adattamento ai cambiamenti climatici;
c) l’uso sostenibile e la protezione delle acque e delle risorse marine;
d) la transizione verso un’economia circolare;
e) la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento;
f) la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.
All’interno di questi temi, ovviamente, ricadono gli obiettivi energetici e sociali.
I temi sono paragonabili ad ampie reti con cui catturare il meglio delle intenzioni. Poi possono esserci pescatori di frodo contro cui occorre difendersi senza però lasciarsi distrarre.
Il nuovo, o meglio, la necessaria azione passa attraverso la sostenibilità delle condotte nel campo sociale, economico e ambientale. Tre aspetti di un’unica visone: agire operando scelte sostenibili.
La Città di Matera deve porsi al centro delle iniziative occupandosi di coordinare, agevolare e applicare quanto è già disponibile sul suo territorio e nel contempo programmare, pianificare e normare le azioni future scegliendo obiettivi in linea con quelli espressi in sede europea.
Occorre fare però in fretta e agire sfruttando i mezzi e le risorse di cui già si dispone in attesa di perfezionare le procedure e meglio indirizzare e ricercare le provviste economiche.
Il Governo Centrale ha ordinato di voler investire il suo credito di imposta nella rigenerazione edilizia. Possono essere investiti in edilizia risorse importanti pari a circa 6 miliardi di euro l’anno con un impiego pari a circa 100.000 occupati l’anno. Senza sommare l’indotto che il reddito di questi occupati genera in termini di consumi e nuovo patrimonio. Un raffronto è doveroso con la legge del 29 luglio 157 n° 634 che rifinanziava la Cassa del Mezzogiorno con 760 miliardi di lire (circa 380 m.li di euro pari a circa 47 m.li l’anno che rivalutati ad oggi sono pari a circa 1,3 miliardi di euro) ed estendeva la sua durata fino al 1965. L’obiettivo di fondo era quello di favorire l’industrializzazione del Mezzogiorno per riequilibrare i meccanismi di sviluppo fortemente sbilanciati a favore delle regioni del nord del Paese.
Oggi si può disporre di risorse solo dal credito di imposta pari a circa 4 volte quelle che servirono per rilanciare il Mezzogiorno di un tempo che ormai è andato con i risultati noti a tutti. Il rimando è solo per dare peso alle risorse disponibili ora ed allora, senza un invito a emulare e copiare i comportamenti e le scelte di quel tempo.
Sotto la spinta del credito di imposta, i privati cittadini sono interessati e stimolati per migliorare il proprio patrimonio edilizio sia in termini di sicurezza che di efficientamento energetico. Gli imprenditori sono motivati a farsi interpreti di procedure complicate e trasversali tra i settori della tecnica, economia e del diritto. Gli istituti finanziari sono disponibili a dare sostegno alle azioni nel settore dell’edilizia.
Il Comune di Matera è invitato pertanto a esprimersi sull’argomento e se condivide dotarsi degli strumenti necessari per non rendere vano l’impiego delle risorse private chiamate a dare corpo alla legge n° 37/2020 in materia di bonus per l’edilizia, interpretando, risolvendo e indirizzando gli interessi di rigenerazione verso obiettivi produttivi e stimolanti per i tessuti urbani dell’intera città. Tanto deve essere di richiamo per le attività produttive che potranno costruire filiere corte per la produzione di materie semilavorate e/o prodotti finiti, offrendo occasione all’industria ma soprattutto al terziario avanzato e artigianale.
È un’occasione unica che consente di avere nello stesso spazio temporale miglioramento edilizio e qualità urbana, avendo sulla scena di un mercato produttivo il privato ed il pubblico impegnati su di uno stesso obiettivo: una visione green della città. A due mesi dall’approvazione della legge n°37/2020 occorre richiamare l’Amministrazione sul tema della rigenerazione urbana quale percorso fondamentale e necessario per proiettarsi nel futuro prossimo secondo le aspettative di un sano sviluppo economico e sociale.