Riceviamo e pubblichiamo la nota di Enrico Mazzeo Cicchetti con la quale annuncia l’uscita da Realtà Italia.
Un chiarimento opportuno.
28 dicembre 2013
Al termine della legislatura regionale trascorsa, ho deciso in piena autonomia di non ricandidarmi, pur avendo la possibilità di competere, dignitosamente, per una rielezione.
Ho reputato corretto non abbandonare quel gruppo di amministratori ed amici che si erano coagulati attorno alla mia persona e dare spazio ad una nuova generazione di politici lucani. Questo era un mio contributo per realizzare un vero rinnovamento della politica, invocato da molti nella nostra regione.
Con tale obiettivo, dopo una serie di colloqui e sollecitazioni, abbiamo deciso, in gruppo, di entrare in Realtà Italia, movimento collocato nel centrosinistra, per consentire a chi ne avesse volontà di candidarsi e concorrere in una lista aperta e senza predestinati.
Il tutto sotto l’egida del Sindaco di Bari Emiliano, così come si era lasciato intendere inizialmente.
I candidati, i dirigenti hanno conseguito un risultato di tutto rispetto, superando i 14.000 voti ed eleggendo un consigliere regionale.
Il livello nazionale ha dato un importante supporto, ai candidati ed al partito lucano, tuttavia ha cercato, in diverse occasioni, di scavalcare la dirigenza lucana, con chiare manifestazioni di delegittimazione.
Per la cronaca, già prima della presentazione delle liste, i dirigenti baresi hanno tenuto incontri, a Potenza, con dirigenti del PD e con alcuni livelli istituzionali, ad insaputa dei responsabili locali. Un tale episodio mi costrinse, già in quella fase a presentare le mie dimissioni, poi rientrate per non compromettere la presentazione delle liste.
Nelle fasi successive questi atteggiamenti di delegittimazione della dirigenza locale si sono ripetuti, anche con ostentazione. Prova ne sia la conferenza stampa dopo le elezioni.
Personalmente non ho mai accettato di essere un Commissario Regionale “sotto tutele”, utile, a comando, solo per spendere la propria credibilità nelle vicende elettorali.
Questa mia rivendicazione ad esercitare un ruolo con autonomia, non è stata gradita da chi ha una cultura di “colonizzatore”.
Era, comunque, mia intenzione concludere la fase di composizione del nuovo assetto regionale, magari ottenendo un meritato riconoscimento per coloro che si erano impegnati nella campagna elettorale, superando una serie di difficoltà. Non ho escluso anche un riconoscimento personale.
Successivamente, avrei lasciato la segreteria regionale, per consentire un ricambio ed affrontare le nuove sfide.
Oggi questa decisione, tutt’altro che improvvisa, esplicita la volontà di coloro che intendono comandare e non collaborare e dialogare alla pari, con gli esponenti locali, utilizzando altre persone disponibili ad accettare questi metodi.
Dopo quanto accaduto, mi sento sollevato dall’impegno, che sentivo tutto sulle mie spalle, di rappresentare l’intero partito al tavolo del centrosinistra, con dignità, autonomia e spirito paritario.
Nessuna guerra, nessuna delusione ma una serena riflessione sui fatti, che dia a tutti la possibilità di una valutazione obiettiva. Purtroppo la politica, oggi, è diventata anche questa.
Enrico Mazzeo Cicchetti