Donato Ramunno rappresentante della costituente provinciale Fratelli d’Italia ha inviato una nota per contestare la nomina a componenti della SEL (Società energetica lucana) e di Loguercio amministratore dell’Ater di Matera.
6486 elettori lucani presi in giro. A tanto ammontano i nostri conterranei che hanno dato il voto a Sonnessa, presidente dell’area programma del Vulture, Labriola e Gentilesca componenti del consiglio di amministrazione della SEL ed infine Loguercio amministratore dell’ATER di Matera.
Persone rispettabilissime, peccato però che fossero ineleggibili, perché ricoprono incarichi non compatibili, per legge, con quella di consigliere regionale. Così dopo aver trovato l’escamotage per ammettere alla competizione elettorale la lista del presidente Pittella, presentata senza atto principale, hanno permesso che si candidassero persone non eleggibili, con il solo obiettivo di raccogliere consensi per il proprio partito e non per essere rappresentanti istituzionali. In barba ai lucani e alla loro buona fede. Che dispiacere per chi ha creduto di poter essere rappresentato da questa gente.
Questa è la fotografia di una regione in cui chi detiene il potere, e cioè il centrosinistra, fa quello che più gli garba, in deroga a leggi, normative, regolamenti. Ma soprattutto in deroga alla più basilare delle regole non scritte, che disciplina la democrazia e cioè il rispetto della libertà altrui. La quale si pratica solo, in un mondo civile, se si rispettano le leggi che disciplinano la vita di una
comunità, in qualunque ambito, politica compresa. E i responsabili dei partiti che hanno consentito tutto questo hanno mentito sapendo di mentire, hanno agito sapendo di non poter agire in quel modo. Questa regione, senza più diritti né doveri, sfregiata da una classe politica arrogante ed auto referenziata, che ha dimenticato lo stato, non può avere futuro: è destinata all’estinzione.
Questa regione umiliata in tutto, ora è oltraggiata anche sotto l’aspetto della legalità.
Perché, francamente, se non si rispettano le leggi o le norme o i regolamenti, chiamateli come vi pare, non trovo altro modo di definire una persona o un’azione, se non con la parola “illegale”. Se non si rispettano le regole del gioco, si sta barando e chi bara è fuorilegge. Ma si sa, la legge e le norme in Italia sono opinabili e soggettive. La legge non è uguale per tutti. Come scrisse Orwell:
“tutti gli animali sono uguali, ma alcuni animali sono più uguali degli altri”.
Noi apparteniamo alla parte perdente, elettoralmente parlando, ne sono consapevole. Ma a queste condizioni, ad armi impari, risulta difficile scalfire questo potere oscuro, che come le ombre, quando cala il sole, coprono ogni spiraglio di luce.
A queste condizioni, Questi, sono degli infimi vincenti.
Donato Ramunno rappresentante della costituente provinciale Fratelli d’Italia