Esposito (Cgil Potenza): “Superati i volumi di acqua consentiti nella diga Camastra. Bene la richiesta di Acque del Sud di aumentare il livello di contenimento ma non è sufficiente per scongiurare una nuova crisi”. Di seguito la nota integrale.
“Da notizie verificate sappiamo che oggi sono state aperte le paratoie della diga Camastra per far scendere il livello di acqua raccolta nell’invaso che, grazie alle ultime piogge e alle abbondanti nevicate, ha superato la capacità di contenimento consentita dall’Ufficio nazionale dighe secondo i parametri preposti dalla normativa vigente per ragioni di sicurezza. Ciò evidenzia tutta la fragilità del sistema idrico lucano rispetto al quale vanno messe in campo, e in fretta, tutte le azioni necessarie”. Lo afferma il segretario generale della Cgil di Potenza, Vincenzo Esposito.
“Bene in questo senso – esplicita Esposito – la richiesta di Acque del Sud alla Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche ad aumentare di 2,5 milioni di metri cubi la quota autorizzata di acqua nell’invaso della Camastra, dopo l’esecuzione di alcuni interventi sulla struttura della diga. Ma è evidente che non è sufficiente a fronte di cambiamenti climatici che, come abbiamo potuto già sperimentare, sono purtroppo imprevedibili seppur provocati da cause note.
Per questo – continua Esposito – chiediamo a tutte le istituzioni coinvolte di portare quanto prima a compimento gli interventi necessari sia nella diga Camastra che negli altri invasi lucani. Nello specifico riteniamo sia urgente provvedere alla realizzazione della traversa di Trivigno necessaria a collegare la Camastra alla diga di Acerenza, per la quale già ci sarebbero risorse finanziarie disponibili. Poiché sappiamo che i lavori sulla diga prevedono tempi lunghi, almeno fino al 2026, ciò che va assolutamente evitato – afferma il dirigente sindacale – è di disperdere l’acqua che intanto, per ragioni tecniche, viene rilasciata dalla Camastra e fatta ricadere nel fiume. Senza un collegamento della diga agli altri invasi è molto probabile che, in presenza di lunghi periodi di siccità come quello appena trascorso, ci ritroveremo nuovamente nella condizione di ridurre l’uso dell’acqua corrente. Una situazione che va assolutamente scongiurata, considerati i gravi disagi provocati alla città di Potenza e ai 140 mila lucani serviti dal Camastra e ai danni economici procurati alle attività ricettive.
Allo stesso tempo – conclude – è urgente che Acquedotto lucano provveda in tempi record al risanamento delle conduttore per evitare il 70% di dispersione idrica che ci consegna un primato nel panorama nazionale. Pochi annunci ma molti fatti è quanto chiediamo a Regione Basilicata, Acque del Sud e Acquedotto lucano. Come Cgil restiamo inoltre accanto alle associazioni e ai cittadini scesi in campo per difendere l’acqua come bene pubblico”.