Il Consigliere comunale dell’IDV Michele Paterino ha inviato una nota che contiene alcune riflessioni sugli indirizzi per l’esperimento della procedura di gara per l’affidamento del servizio di gestione e ottimizzazione energetica integrata degli immobili e degli impianti di proprietà e/o in uso del Comune”. Di seguito la nota inviata alla nostra redazione.
In questi giorni è in discussione nella competente commissione consiliare la proposta di indirizzo, da approvare in Consiglio Comunale, finalizzata ad affidare, tramite procedura di gara pubblica, la gestione dei servizi di fornitura di energia per la pubblica illuminazione, per gli immobili comunali, includendovi interventi di rinnovo degli impianti di pubblica illuminazione finalizzati al risparmio energetico e la possibilità di realizzare interventi di efficientamento energetico degli immobili pubblici e l’installazione di sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili, possibilità lasciata alla discrezionalità del vincitore del bando.
La proposta, elaborata da una società appositamente incaricata, prevede di espletare ad una gara pubblica per individuare un unico fornitore dei servizi di gestione energetica integrata degli immobili comunali e di illuminazione pubblica, con un importo annuo da porre a base d’asta di € 2.624.399,04 oltre IVA, ed una durata del servizio fissata a 20 anni.
I principali vantaggi che l’amministrazione si attende, e definiti nello studio citato, sono:
- la riduzione dei costi medi annui (posti a base d’asta) nell’ordine del 5% -7%;
- costo certo del comune per tutta la durata dell’appalto;
- interventi di adeguamento e riqualificazione dell’impianto di pubblica illuminazione per un costo stimato di 17.000.000,00 di euro;
- informatizzazione del servizio, riduzione impatto ambientale, ecc.ecc.
Osservazioni.
Gli interventi da realizzare sono sicuramente il linea con il PAES appena approvato ed è fondamentale che questa amministrazione attui in tempi brevissimi tali azioni. Alla scadenza del mandato però, si ritiene opportuno procedere ad attivare una gara che vincola l’amministrazione comunale per 20 anni con società private, ritenendo, tra l’altro, che i medesimi risultati possono essere conseguiti con procedure alternative a quelle attualmente in discussione. Tali procedure alternative possono essere programmate e realizzate prescindendo da un forte e lungo legame contrattuale con la amministrazione comunale.
Ad esempio, sarebbe utile scomporre l’intero intervento in interventi più piccoli, per quartieri, in modo da consentirne la realizzazione alle imprese locali e finanziandoli, di volta in volta, con appositi mutui o fondi rotativi regionali derivanti dai programmazione comunitaria (già presenti in regione, ma non attivati). Le rate di ammortamento dei mutui o il ripristino del fondo rotativo sono pagate con l’abbattimento dei costi della bolletta energetica, per la sola pubblica illuminazione, di circa il 25%-30% sull’attuale consumo,(risparmio atteso da 325.000,00 a 390.000,00/anno su una spesa di oltre 1.300.000,00/anno).
Inoltre, gli importi degli investimenti indicati nella relazione esplicativa degli interventi,(per esempio sugli impianti di illuminazione pubblica ) pari a circa 7.000.000,00 di euro,sono calcolati con riferimento al prezziario regionale. Se l’intervento è realizzato dal gestore dei servizi energetici integrati (come indicato nella proposta in discussione in consiglio), non subisce gli effetti benefici per l’amministrazione derivanti da un bando per sole opere gestito direttamente dal Comune in cui, molto probabilmente, quel costo preventivato si abbatte (per i ribassi d’asta) del 25-30%, diventando poco più di 5.000.000,00 di euro.
Sempre in relazione è indicato, tra gli oneri finanziari, un tasso di interesse pari al 5,5%, sull’ importo dell’investimento che il vincitore dell’appalto dei gestione dei servizi energetici integrati dovrebbe realizzare nel primo anno, a fronte di un BTP a 15 anni che garantisce una cedola annua dell’1,65%. Perché l’amministrazione dovrebbe sostenere tali oneri finanziari?
Si ritiene, pertanto, che tutte le azioni che il Comune deve svolgere in questo ambito debbano avere come obiettivo principale il risparmio energetico, con procedure di gara che producano, ad esempio, “contratti di rendimento energetico”, e non procedure di gara che producano “contratti di gestione dei servizi energetici integrati”, come previsto nella proposta in discussione in consiglio, in cui i vantaggi di risparmio energetico per l’amministrazione sono solo un “effetto collaterale” del servizio offerto dal vincitore dell’appalto.
Nel caso in cui il consiglio decida comunque di procedere in questa direzione, è opportuno:
- che almeno proceda nel fare due bandi distinti, uno per l’illuminazione pubblica ed uno per gli edifici ed infrastrutture;
- che fissi la durata contrattuale al massimo a 15 anni, e comunque soggetta a ribasso ed introdotto come elemento di elevato peso nella valutazione delle offerte;
- che fissi il miglioramento delle prestazione energetiche ad almeno il 20%, e comunque sia introdotto come elemento di elevato peso nella valutazione delle offerte.
La vicenda merita sicuramente ulteriori approfondimenti e valutazioni, gli obiettivi che si intendono raggiungere sono condivisibili e da attuare: efficienza energetica degli impianti e degli edifici pubblici, risparmio energetico, produzione di energia da fonte rinnovabile, con conseguente riduzione della bolletta energetica.Bisogna individuare quale è la scelta più conveniente per l’Amministrazione e, quindi, per i cittadini.
Più volte, in passato,l’amministrazioneè stata sollecitata, con ordini del giorno, mozioni di indirizzo ed interrogazioni,ad attivarsi direttamente per realizzare interventi di efficienza energetica sugli edifici comunali ed installare impianti di produzione di energia da fonti rinnovali attraverso l’utilizzo di risorse finanziarie proprie, regionali e comunitarie, anche a fondo perduto.Tutto ciò, inoltre, è stato in passato più volte riportato nel programma triennale delle opere pubbliche, ma non vi si è mai dato seguito. Perché è stato perso tempo prezioso in questi anni? Perché l’amministrazione oggi ha fretta di approvare un bando che potrebbe risultare pasticciato e deleterio per i cittadini? Riteniamo che sicuramente bisogna agire, ma con i migliori strumenti procedurali, economici e finanziari che possono essere utilizzati, e questo non può essere fatto a fine mandato.
Il Consigliere Comunale IDV Michele Paterino
Michele Paterino