Eurodeputata Gemma: “Occupazione, in Italia cresce, restano i problemi al Sud. Buoni auspici per la Basilicata grazie al +0,71 di pil e ai fondi del pnrr”. Di seguito la onta integrale.
“Per il terzo mese consecutivo continua a crescere l’occupazione in Italia.
Purtroppo non è così nelle regioni del Sud, dove, pur se iniziano ad esserci alcuni segnali positivi, ci sono ancora molti problemi.
Sicuramente ci sono buoni auspici in Basilicata, dove stando alle previsioni dell’economia lucana, che vede un +0,71 di crescita del proprio Pil, la settima migliore posizione in Italia, e considerato l’arrivo dei fondi del Pnrr, che classifica la regione come quella che ha presentato il più alto numero di progetti in rapporto agli abitanti, è probabile che presto gioverà di importanti risultati anche sul piano occupazionale”.
E’ questo il punto di vista dell’eurodeputata Chiara Gemma in merito agli ultimi dati Istat sul tasso di occupazione in Italia.
“Stando ai dati nazionali – evidenzia Gemma – emerge che a marzo scorso il numero degli occupati è cresciuto di 22 mila unità rispetto a febbraio 2023 e di 297 mila unità rispetto allo stesso periodo del 2022. Il numero dei disoccupati in Italia torna dunque sotto i due milioni.
Tutti dati positivi – afferma l’europarlamentare – che restituiscono fiducia e confermano la buona riuscita delle politiche attive sul lavoro portate avanti dal Governo di Giorgia Meloni.
In Italia – spiega – la media nazionale di persone occupate tra i 20 e i 64 anni raggiunge il 64,8% mentre nel Mezzogiorno vi sono regioni che non arrivano al 50%.
Tuttavia, anche su questo, c’è un primo segnale positivo: la media occupazionale al Sud ha raggiunto livelli vicini ai massimi di sempre e la Basilicata vede un numero di occupati oltre il 50% degli abitanti attivi.
Una questione su cui invece è necessario fare molto di più – sottolinea l’on. Gemma – è il divario tra occupazione maschile e femminile in Italia: il tasso di occupazione per gli uomini infatti si attesta al 70,1%, mentre per le donne si è fermi al 51,6%. In particolare al Sud e in Basilicata, dove lavorano circa due donne su cinque, con un’occupazione femminile al di sotto del 50%.
Una condizione questa non più tollerabile da affrontare con tutti gli strumenti e le risorse possibili”.