Pino Arlacchi, candidato del PD alle elezioni europee nella circoscrizione Sud, a Matera per incontrare giornalisti ed esponenti locali del partito di Matteo Renzi nella sede provinciale di via Passarelli. Ad accoglierlo il segretario cittadino Cosimo Muscaridola, il vice segretario regionale Vito Lupo e in platea i consiglieri regionali Achille Spada e Roberto Cifarelli, gli assessori Guarini e Trombetta, il consigliere Rubino e diversi simpatizzanti del PD.
Pino Arlacchi porta in Europa la sua esperienza al servizio dello Stato nella lotta alla mafia, ma contro quale mafia dobbiamo combattere oggi? “La mafia del terrore, della violenza e delle stragi ha fatto un passo indietro per dare spazio alla mafia della politica corrotta, che si è rafforzata c ehe va combattuta con un’arma molto semplice, il voto. In Europa credo che sia necessario affermare una politica che punta sulla sicurezza dei cittadini ma è evidente che questa consultazione elettorale si deve vincere per provare a contrastare i nemici che hanno messo in discussione l’Unione Europea. In proposito vorrei dire che non temo Grillo, Berlusconi o gli euro-scettici ma dobbiamo porre rimedio alle cause che hanno fatto nascere Grillo e gli euroscettici. Serve una grande riforma europea per rimediare agli errori del passato. Oggi siamo condannati a subire le pressioni politiche di uno stato più forte come la Germania ma il problema non è la Germania. L’Europa è in crisi perchè ci sono i poteri forti, le grandi multinazionali e i gruppi bancari che penalizzano i cittadini. Serve un blocco antagonista in grado di combattere i nemici dell’Europa e solo così si può combattere le mafie e la disoccupazione.
La fotogallery dell’incontro con Pino Arlacchi (foto www.sassilive.it)
Chi è Pino Arlacchi
Pino Arlacchi è al primo posto per numero di attività tra i 23 eurodeputati del PD, al quinto posto per numero di risoluzioni; tra i 194 eurodeputati del gruppo S&D, al 47° posto per numero di risoluzioni tra tutti i 766 eurodeputati.
Tra le iniziative di Pino Arlacchi dedicate al Mezzogiorno Italiano ricordiamo:
ciclo di eventi sul “Sud che funziona. Gli esempi di buongoverno del Mezzogiorno italiano” con la partecipazione di 200 amministratori locali Seminari sull’uso dei fondi europei, e proposte di accesso diretto ai fondi da parte dei comuniInterrogazione sulla creazione di Zone Economiche Speciali (ZES) in Europa, con risposta positiva della Commissione europea Attività di valorizzazione dei beni culturali del Sud attraverso la creazione di specifiche agenzie Pino Arlacchi durante il suo mandato si è dedicato senza risparmio a rappresentare bisogni e problemi dei nostri territori presso il Parlamento e la Commissione europea. La sua regolare presenza nei contesti più diversi del collegio, e la sua capacità di farsi carico – tramite il suo eccellente staff di Bruxelles e i suoi collaboratori locali – del rapporto tra l’Unione e le nostre comunità, hanno facilitato il nostro accesso ai fondi strutturali e alle informazioni necessarie per intercettarli.
Le numerose iniziative intraprese da Arlacchi sull’uso delle risorse europee si sono affiancate a quelle
coerenti con il suo impegno di una vita nella lotta alle mafie e ai mercati criminali, nonché per una
governance globale più giusta e democratica.
Non è stato un caso, quindi, che Pino Arlacchi si sia rapidamente affermato come un parlamentare
europeo tra i più noti e rispettati, venendo nominato relatore permanente del Parlamento
sull’Afghanistan e capo missione di osservazione elettorale.
Arlacchi è stato inoltre primo firmatario di importanti risoluzioni approvate dall’Assemblea di
Strasburgo sui temi dell’abolizione delle armi nucleari, del recupero dei beni imboscati all’estero
dagli ex-dittatori dei paesi della Primavera araba, del riconoscimento dei diritti del popolo Saharawi,
e altri.
Arlacchi, pur operando costantemente nelle sei regioni del Sud, ha continuato in questi anni a ricevere significativi riconoscimenti internazionali.
Pino Arlacchi, nato a Gioia Tauro il 21 febbraio 1951, è un sociologo e politico italiano, considerato una delle massime autorità mondiali in tema di sicurezza umana ed attuale deputato europeo. Tra il 2006 e il 2008 ha fatto parte del comitato internazionale di tre esperti costituito dalla Repubblica popolare cinese sul tema della sicurezza dei Giochi Olimpici del 2008. Nel 2004, su incarico della Commissione europea, ha redatto il progetto della agenzia antiriciclaggio del Kosovo.
È stato Presidente della Associazione mondiale per lo studio della criminalità organizzata. Amico dei giudici Falcone e Borsellino, è stato presidente onorario della Fondazione Falcone e tra gli architetti della strategia antimafia italiana negli anni novanta del XX secolo. Come consigliere del Ministro degli Interni, ha redatto il progetto esecutivo della DIA, la Direzione Investigativa Antimafia, agenzia interforze coordinata a livello centrale. La DIA venne istituita nel 1991 assieme alla sua interfaccia giudiziaria, la Direzione nazionale antimafia, progettata da Giovanni Falcone. La DIA e la Procura Nazionale sono oggi i due pilastri del contrasto della grande criminalità in Italia e a livello mondiale.
Parlamentare del Partito Democratico della Sinistra per due legislature, prima alla Camera e poi al Senato, Pino Arlacchi è stato dal 1997 al 2002 sottosegretario generale delle Nazioni Unite, direttore dell’UNDCCP (ufficio delle Nazioni Unite per il controllo delle droghe e la prevenzione del crimine e direttore generale dell’ufficio delle Nazioni Unite a Vienna. Nel 2009 è stato eletto al Parlamento Europeo nelle file dell’Italia dei Valori. Dal 19 novembre 2010 ha aderito però al Partito Democratico e ha lasciato il gruppo parlamentare dell’ALDE per quello dell’Alleanza progressista dei Socialisti e dei Democratici al Parlamento europeo.
Nel 1993 il governo Ciampi prese in considerazione Pino Arlacchi per l’incarico di supervisore dei servizi di sicurezza italiani, ma Arlacchi non accettò. Questo evento fu riportato dalla stampa, ma riemerse nel 1996 perché il giudice David Monti, che conduceva l’indagine su un gruppo di truffatori internazionali chiamata “Phoney Money”, sequestrò un fax partito nel novembre ’93 da un uomo d’affari italiano verso un suo corrispondente americano. Nel fax si dava per imminente l’incarico ad Arlacchi e si ipotizzava una minaccia per il “mondo libero”, data la nota inclinazione verso sinistra di Arlacchi stesso.
Pino Arlacchi è stato professore associato di sociologia applicata presso l’Università della Calabria e la Cesare Alfieri dell’Università di Firenze, e visiting professor alla Columbia University di New York. Divenne poi professore ordinario presso l’Università di Sassari, dove è attualmente docente di Sociologia generale nella Facoltà di Scienze politiche.
Parlamentare del Partito Democratico della Sinistra per due legislature, prima alla Camera e poi al Senato, Pino Arlacchi è stato Vicepresidente della Commissione Bicamerale sulla mafia. Si è dimesso dal Senato nel 1997 per andare all’ONU su invito del Segretario Generale Kofi Annan, per ricoprire l’incarico di Vicesegretario Generale e Direttore esecutivo dell’UNDCP, il programma antidroga delle Nazioni Unite con sede a Vienna (salvo poi essere sollevato dall’incarico da Annan stesso a causa di una gestione poco trasparente).
Durante il mandato di Arlacchi all’ONU, dal 1997 al 2002, la produzione di oppio ed eroina in Afghanistan – il maggior produttore mondiale – è stata quasi azzerata nel 2001, per riprendere in seguito, dopo l’invasione americana dell’ottobre dello stesso anno. La produzione di coca in Bolivia si è ridotta nello stesso periodo del 71% da 45.800 a 19.900 tonnellate. Pino Arlacchi ha istituito un sistema di monitoraggio satellitare delle coltivazioni illecite che ha contribuito ad eliminare le stesse in 10 paesi.
Come direttore esecutivo dell’UNDCP, Arlacchi ha proposto e fatto approvare nel 1998 all’Assemblea generale delle Nazioni Unite una strategia decennale di riduzione della domanda di droghe e di eliminazione delle colture di oppio e coca in tutto il mondo, chiamata “un mondo libero dalla droga”. I risultati di questa strategia sono stati valutati nel marzo 2009 dai paesi membri della Commissione ONU sulle droghe. La dichiarazione politica votata all’unanimità alla fine dei lavori ha riconosciuto i progressi realizzati tramite questo approccio ed ha riconfermato la stessa strategia per altri dieci anni, fino al 2019.
Un altro importante risultato dell’attività di Arlacchi all’ONU è consistito nella promozione della Convenzione delle Nazioni Unite contro la Criminalità Organizzata Transnazionale approvata a Palermo da 124 paesi nel dicembre 2000 e pienamente operativa dal 2003. Si tratta del primo Trattato mondiale contro le mafie, che universalizza l’esperienza italiana e di altri paesi nel contrasto della grande criminalità. Al suo centro ci sono il sequestro dei beni di provenienza illecita, l’abolizione del segreto bancario per le indagini criminali e l’introduzione del reato di associazione mafiosa.
Pino Arlacchi ha ripetuto l’esperienza di creazione della DIA promuovendo la nascita di una agenzia speciale antidroga nel Tajikistan, paese collocato lungo la rotta nord della droga che parte dall’Afghanistan e raggiunge il mercato russo ed europeo. Questa agenzia di 500 uomini altamente specializzati ha sequestrato nei suoi due primi anni di vita (1998-2000) oltre 4 tonnellate di eroina, pari al fabbisogno annuo di due grandi paesi dell’Europa Occidentale. Tramite questa agenzia, e tramite un accordo di collaborazione con l’agenzia russa di osservazione satellitare, il Programma diretto da Arlacchi ha individuato il più grande sistema di stoccaggio della droga pesante mai scoperto: 40 depositi dislocati lungo 1300 km di frontiera tra Afghanistan e Tajikistan, capaci di contenere oltre 100 tonnellate di eroina, sufficienti ad alimentare i mercati del’Europa e degli USA per oltre un anno (foto satellitari e servizio pubblicati su “Panorama” nell’ottobre 2000).
Nel campo della lotta al riciclaggio del denaro sporco, Pino Arlacchi ha promosso la firma nel 2001 da parte di 34 paradisi fiscali di un accordo che li ha impegnati a lavorare assieme all’ONU per adeguare le loro legislazioni agli standard internazionali di trasparenza finanziaria e di contrasto del riciclaggio. L’accordo coinvolgeva il 70% del mercato finanziario offshore, la cui dimensione era nel 2000 di 4.000 miliardi di dollari.
Dal 2008 Pino Arlacchi è stato responsabile del dipartimento per la sicurezza internazionale dell’Italia dei Valori. Nel 2009 si è presentato alle Elezioni Europee nelle file dello stesso partito ed è stato eletto. Tuttavia, il 6 settembre del 2010, criticando alcune scelte di Antonio Di Pietro, si è autosospeso dal partito aderendo poi al Partito Democratico e al gruppo dei Socialisti e Democratici Europei.