In una campagna elettorale per le europee che segna rare occasioni di dibattito e di confronto, la vera novità viene da Scelta Europea – la lista congiunta di Centro Democratico, Scelta Civica e Fare per fermare il declino – che punta sui social: si chiede agli utenti sui social di raccontare #europachescelgo costruendo sul sito dei manifesti elettorali con gli slogan e i pensieri della gente. Sinora tra chi punta su pensieri poetici (“scelgo un’Europa in cui un tramonto sia sempre l’alba di un nuovo giorno”) e chi su problemi “concreti” (“scelgo un’Europa che si fondi su principi e diritti comuni”) emerge uno spaccato di impegno innanzitutto ideale e civile che, forse, non è ancora percepito dai mass media e nell’opinione pubblica.
Tra i messaggi – commenta Nicola Benedetto, candidato insieme al capolista Bruno Tabacci – mi sono piaciuti due su tutti: “l’Europa che scelgo sa che non esistono aree urbane senza aree rurali” e “l’Europa che scelgo nasce su impegno e passione dei cittadini”. Sono pensieri semplici ma efficaci che testimoniano come non c’è solo disaffezione e sentimento antieuropeista. Anzi, i cittadini sono più avanti di tanti politici e dimostrano di avere idee chiare su quale modello di Europa realizzare. Io l’Europa che scelgo è quella dove il Sud d’Italia e tutte le regioni europee meno sviluppate abbiano pari condizioni ed opportunità di sviluppo e lavoro specie intellettuale e specializzato, superando il gap, innanzitutto infrastrutturale, con le regioni più forti. Scelgo un’Europa in cui i giovani che partono per scoprire ed imparare e non per disperazione. E tra le nostre idee programmatiche – aggiunge Benedetto – puntiamo ad ottenere la facoltà, in particolare per sostenere il Mezzogiorno di introdurre forme più estese e differenziate di fiscalità di vantaggio e di utilizzare in modo più flessibile i fondi strutturali europei e di istituire ulteriori zone franche; negoziare la possibilità di escludere temporaneamente ed entro determinati limiti dalla nuova regola del debito le passività connesse alle garanzie statali accordate a banche e istituzioni finanziarie, quali ad esempio la Cassa depositi e prestiti, per la concessione di finanziamenti per l’attuazione di investimenti ambientali e macro progetti di sviluppo sostenibile, in particolare nei settori dell’energia e del ciclo delle acque e dei rifiuti.
Mag 09