Sabato 13 gennaio 2018 si svolgeranno due importanti eventi del Movimento 5 Stelle Basilicata.
Alle ore 17:30, presso il Grande Albergo di Potenza, ci sarà un incontro sul tema “Il Futuro e in Movimento -Il programma del M5S per cambiare l’Italia e la Basilicata”.
Interverranno l’eurodeputato del M5S Piernicola Pedicini, i consiglieri regionali del M5S Basilicata Gianni Leggieri e Gianni Perrino e il consigliere comunale M5S di Potenza Savino Giannizzari.
Inoltre ci saranno interventi e testimonianze di esponenti della società civile lucana sul tema: “Le energie migliori della Basilicata scelgono il M5S”.
Nel corso dell’iniziativa verrà proiettato il video “La Basilicata è ricca e bella”.
Alle ore 21:00, presso il Centro Icaro di Pantano di Pignola Potenza si svolgerà una serata di raccolta fondi per la campagna elettorale con buffet, drink e buona musica.
Parteciperanno Pedicini, Leggieri, Perrino, Giannizzari, altri portavoce lucani, attivisti e cittadini.
Contributo di autofinanziamento per il M5S lucano 15 euro a persona.
Parte anche in Basilicata la campagna elettorale del M5S per le elezioni politiche del 4 marzo.
Sarà una campagna ricca di proposte e contenuti. Aperta alle energie migliori della regione e proiettata verso il futuro e verso le cose da fare. Non a caso domani sera al Grande Albergo di Potenza verrà presentato il programma nazionale del M5S e verrà dato spazio ad una serie di testimonianze della società civile lucana che hanno deciso di condividere il progetto di cambiamento del M5S.
Inoltre, ci sarà anche un momento di raccolta fondi per la campagna elettorale che si svolgerà presso il Centro Icaro del Pantano di Pignola. Tutti i cittadini, insieme ai portavoce del M5S lucano, dalle ore 21.00 potranno trascorrere una bella serata con buffet, drink e musica, offrendo un contributo di 15 euro a persona.
Rispetto alla presentazione del programma nazionale del M5S, particolare attenzione viene data agli aspetti che riguardano i costi della politica, uno dei temi più sentiti dai cittadini e dal M5S.
Ecco cosa accadrebbe con il M5S al governo: la politica sarebbe solo al servizio dei cittadini, ci sarebbe uno stop a sprechi e a spese facili, i parlamentari sarebbero trattati come dei cittadini comuni. Infatti, i nuovi deputati e senatori avrebbero uno stipendio di 3.000 euro netti e i cittadini potrebbero controllare come spenderebbero i contributi che il Parlamento versa loro semplicemente consultando i siti web di Camera e Senato.
La pensione dei parlamentari sarebbe equiparata a quella di tutti i cittadini: età pensionabile fissata a 67 anni e assegno calcolato in base ai contributi versati durante l’arco di tutta la vita lavorativa. I condannati per reati come abuso d’ufficio, perderebbe il diritto all’assegno, così come tutti gli ex parlamentari condannati e riabilitati. Non avrebbero più l’assegno di fine mandato, ma solo il Tfr come tutti gli altri cittadini. Verrebbe abolita l’immunità parlamentare.
Tutte queste misure si stima che farebbero risparmiare ai cittadini oltre 110 milioni di euro all’anno, senza considerare i risparmi che deriverebbero dal ricalcolo di tutti i 2.600 vitalizi degli ex parlamentari.
Inoltre, i parlamentari che decidessero di spostarsi in un altro gruppo perderebbero i contributi previsti per i gruppi. Non esisterebbe più lo scandalo dei ‘portaborse’ in nero, sfruttati dai parlamentari: tutti gli assistenti avrebbero regolari contratti con le Camere di appartenenza dei loro assistiti. Verrebbero eliminati i mega stipendi dei dipendenti del Parlamento. Verrebbero tagliati del 20 per cento i fondi destinati ai gruppi parlamentari. Non esisterebbe più un autoparco per ogni Camera, ma una convenzione per il car sharing. Non esisterebbero più le auto blu e le auto ma solo un servizio ben razionalizzato.
Infine, verrebbe avviata la riforma che porterebbe, nella legislatura successiva, a dimezzare il numero di deputati e senatori eletti da 945 a 473.
Tutte queste misure si stima che farebbero risparmiare ai cittadini altri 65 milioni di euro all’anno senza considerare i risparmi che deriverebbero dal dimezzamento del numero dei parlamentari.