Ex Club-Med, tornano il sereno e lo spirito di condivisione. Non c’era alcun dubbio, alla fine ha prevalso il bene del territorio. Una distensione, auspicata da più parti, e che oggi è stata raggiunta grazie al contributo di tutti gli attori coinvolti nella questione del villaggio turistico di Pisticci.
Su invito del presidente Stella sono intervenuti il direttore generale di Italia Turismo Carlo De Romedis, il consigliere regionale Nicola Benedetto, il sindaco di Pisticci Vito Di Trani, il consigliere provinciale Nicola Tauro, il consigliere comunale di Pisticci Rossana Florio, Maria Bruna Montemurro della Filcams Cgil, Angela Cifarelli della Ugl, Filippo Viggiano della Uil, Mauro Bitondo e Nicola Fontanarosa della Confapi, Giovanni Matarazzo di Confindustria.
Il direttore generale De Romedis, dopo avere ringraziato il sindaco Di Trani per la grande disponibilità e partecipazione mostrata in questi mesi, ha spiegato al tavolo come la scelta di affidare la gestione dell’ex Club Med al gruppo Barcelò: “è figlia della volontà di assicurare solidità a una struttura che non può più permettersi di fallire. Tutte le statistiche dimostrano, infatti, come la destagionalizzazione, unica vera chiave di sostentamento permanente del settore in Italia, possa essere incentivata anche da grandi operatori esteri. Le proprietà immobiliari costano troppo, il costo del denaro pur oggi ridotto è ancora eccessivo, in più risulta comprensibile che a vendere il turismo italiano siano necessari interventi di tour operator stranieri. Italia turismo, dopo avere avviato una ricerca per valutare l’esistenza di interessi solidi alla gestione dell’ex Club Med, ha individuato in Barcelò (6° gruppo europeo in termini di volume di flussi turistici gestiti, possiede oltre 450 agenzie proprie nel mondo) la soluzione.”
“Italia Turismo – ha proseguito De Romedis – per facilitare l’attrazione di tour operator stranieri in grado di garantire nuovi flussi turistici, possibilmente favorendone la destagionalizzazione, ha inteso partecipare insieme al gruppo Barcelò al rischio di gestione. Sono stati quindi avviati gli interventi propedeutici alla completa ristrutturazione del villaggio. La realizzazione di una nuova piscina, che richiede autorizzazione di edificazione, ci ha ritardato. Una operazione, quest’ultima, essenziale per qualificare un villaggio con 505 camere, visto che quella attuale risulta quanto mai inappropriata. La nuova piscina laguna, che avrà uno specchio d’acqua di 1500 metri, insieme alla Spa e all’eventuale Centro congressi che pensiamo di realizzare al posto dell’attuale magazzino, costituiranno la ragione ulteriore per scegliere il Materano come destinazione anche non nel pieno della stagione estiva.”
Nel corso dell’incontro hanno tutti ribadito la necessità di dare priorità al territorio: “il lavoro di cui questo nuovo volano di sviluppo turistico sarà portatore deve incidere significativamente sul fronte dell’occupazione, sia per gli abitanti dell’area in cui il villaggio ricade che per le imprese, – hanno sottolineato i presenti – perché solo così si rispetteranno gli impegni assunti.” Una richiesta che ha trovato la massima disponibilità da parte del direttore generale di Italia Turismo che ha rimarcato come: “ nel rispetto della legge assicureremo priorità a queste esigenze, ribadendo che saremo attenti controllori della esternalizzazione dei servizi necessari e, convenendo con quanto emerso al tavolo grazie anche all’intervento delle associazioni datoriali, ci rendiamo disponibili a un confronto continuo.”
“La Provincia di Matera ritiene significativi i risultati raggiunti nella giornata odierna. Obiettivi ai quali abbiamo concorso tutti, nel rispetto dei ruoli e delle competenze. Non solo sinergia, – ha concluso il presidente Stella – ma anche un tavolo permanente a cui mi sento di assicurare la completa disponibilità di questo Ente rispetto alla formazione; attraverso l’Ageforma, infatti, potremo garantire percorsi professionalizzanti in linea con le esigenze del Gruppo che incontreremo verso l’8, 10 aprile insieme a tutti gli attori presenti oggi.”
Ex Club Med, Benedetto: Italia Turismo presenti un crono-programma delle attività fino all’estate 2013. La Regione deve vigilare sul rispetto dei tempi e deve impegnarsi a risolvere la questione ambientale del Fiume Cavone, affinché il Villaggio non funzioni “alla Qualunquemente” maniera.
“Un crono-programma puntuale, che offra una precisa scansione temporale degli interventi da attuare, in base agli impegni assunti nella riunione di questa mattina , per giungere all’estate 2013 con l’ex Club Med pienamente operativo e aperto al pubblico”.
Lo chiede a Italia Turismo il presidente del Gruppo Idv alla Regione Nicola Benedetto, al termine del tavolo istituzionale con il direttore generale, Carlo De Romedis, e che ha visto la partecipazione anche delle rappresentanze di associazioni imprenditoriali e dei lavoratori.
“Che quello di oggi – sottolinea Benedetto – sia il punto di svolta dell’annosa questione della riapertura del villaggio turistico di San Basilio, che sta avendo inevitabili ripercussioni economiche ed occupazionali sul territorio. La gente si aspetta azioni concrete. Dunque tante parole diano finalmente seguito ai fatti”.
“Ci auguriamo, come promesso da De Romedis, – prosegue il capogruppo IdV – che il prossimo anno la comunità del Metapontino possa davvero assistere al taglio del nastro e che l’ex Club Med dismetta l’immagine del cantiere perenne e inizi così un nuova vita all’insegna della piena funzionalità”.
“Ringrazio il sindaco di Pisticci, Vito Di Trani , che ha sollecitato con me questa riunione e il presidente della Provincia di Matera Stella per averla promossa. Ringrazio altresì tutti coloro che vi hanno preso parte dimostrando grande attenzione e sensibilità. La struttura va riadeguata, gli interventi sono considerevoli, soprattutto quello che interessa l’ampliamento della piscina: bisogna appaltare lavori per 20milioni di euro. De Romedis ha assicurato che entro giugno di quest’anno verranno completate le procedure degli appalti, per poter poi avviare i lavori di ristrutturazione e di adeguamento necessari. Pieno impegno quindi da parte sua, pena, come egli stesso ha dichiarato questa mattina, le dimissioni da Italia Turismo qualora non si dimostrasse in grado di mantener fede alla tempistica. Mi auguro che questo non accada, perché sarebbe un ulteriore fallimento non di De Romedis, che sono certo avrà qualche altro incarico futuro di spicco da rivestire, ma del nostro territorio, costretto a rapportarsi con l’ennesima incompiuta o occasione sprecata”.
“Altrettanto di rilievo, come è emerso stamani, la questione ambientale. Un villaggio turistico in riva al mare che non può fruire della spiaggia a causa degli scarichi contigui del Fiume Cavone, che com’è noto raccoglie i liquami dei paesi a monte e li porta a valle, alimenta quella teoria per cui talvolta la realtà supera la finzione o se non la supera la eguaglia. La scena di Cetto Laqualunque, stupito per la protesta di un ospite inglese del suo villaggio senza acqua e con lo scarico della fogna a mare a due passi dai bungalow, l’abbiamo vista al cinema e abbiamo anche sorriso. Ma che il cinema resti al cinema. Ci stiamo impegnando per risolvere un problema annoso e dobbiamo affrontarlo nella sua interezza, non dimenticando le problematiche ambientali. La questione del Fiume Cavone va presa di petto, una volta per tutte. Il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata deve trovare una soluzione. Avere un villaggio a mare senza il mare è un controsenso, altrimenti anche a Villaggio, finalmente funzionante, avremmo agito alla “Qualunquemente” maniera. E non c’è da stupirsi se poi si finisce sui quotidiani nazionali, oggetto dell’ennesimo scherno dell’elite culturale del Nord, come è accaduto per la questione petrolio”.
“Ci tengo a sottolineare – conclude Benedetto – che un altro anno è trascorso dalle riunioni a Matera in Prefettura dell’aprile 2011 e subito dopo a Maggio a Roma in cui vi furono altrettante convincenti esternazioni, rivelatesi poi inconcludenti. Italia Turismo farà la sua parte con l’impegno di coinvolgere, nel rispetto della normativa, le imprese del territorio, affinché ci siano ricadute economiche sulla comunità, da tutti i punti di vista. Noi come Regione e come istituzioni, ognuno nel suo ambito di competenza, siamo chiamati a fare la nostra parte nella vigilanza, affinché non si creino imbuti burocratici che possano rallentare le opere, dando costantemente conto alla comunità dello stato dell’arte”.