Fabio Mazzilli candidato alla Camera dei Deputati alle prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio ha promosso un incontro presso la sede del comitato elettorale del PDL in via del Corso per discutere con cittadini e simpatizzanti del partito di Berlusconi le iniziative che intende promuovere in Parlamento per rilanciare anche nella città dei Sassi il comparto dell’edilizia favorendo quei progetti di riqualificazione urbana che rappresentano sicuramente occasioni di sviluppo e di lavoro per la città dei Sassi. Dopo il saluto di Cosimo Latronico, capolista del PDL alla Camera nella prossima competizione elettorale, Fabio Mazzilli ha chiamato in causa durante il suo intervento anche gli architetti Brunella Gaudiano e Tonio Acito. Di seguito l’intervento integrale di Fabio Mazzilli.
DISCORSO INCONTRO EDILIZIA MATERA (16.02.2012)
Vi ringrazio per aver aderito a quest’invito in campagna elettorale, una campagna elettorale anomala, per il periodo invernale certamente, ma anche per la disaffezione che ruota attorno alla politica, che molto spesso ha dato l’impressione di marcare una significativa distanza dai cittadini, fenomeno alimentato anche dall’eccessivo interesse che i media rivolgono agli aspetti meno edificanti della politica stessa, spostando l’attenzione della gente dalle cose più importanti: i contenuti, gli argomenti, la denuncia dei problemi (che pure tantissimi sanno fare bene), e soprattutto le soluzioni per risolvere questi problemi (argomento, quest’ultimo, certamente più difficile e “scomodo”).
Ma è proprio su questo, sui contenuti, che durante questa campagna elettorale ho inteso porre la mia attenzione, Adenunciando la situazione di recessione in cui ci troviamo (frutto a mio avviso di ricette sbagliate dell’ultimo anno di governo tecnico), ma soprattutto Bponendo le basi per uscire da questa situazione, puntando ed investendo sulle “ricette positive”, come 1la diminuzione delle tasse (che porta inevitabilmente ad aumento dei consumi, produzione, sviluppo), e 2l’aumento della competitività delle imprese.
Il tema che abbiamo inteso affrontare oggi, si inquadra perfettamente in quest’ultimo contesto; è nostra assoluta convinzione che il settore immobiliare è quello che contribuisce più di tutti gli altri alla crescita dell’economia e, quindi, alla creazione di posti di lavoro, questo soprattutto perché avviene in tempi estremamente rapidi.
«Quand le bâtiment va, tout va» (“quando l’edilizia va, tutto va”); questa celebre frase di Martin Nadaud, politico francese della seconda metà dell’800, coglie l’essenza della questione.
Non a caso il governo Berlusconi nel 2008 ha orientato la propria politica economica proprio in questa direzione (eliminazione dell’Ici e Piano Casa), mentre duole constatare come il governo Monti abbia assunto posizioni diametralmente opposte, colpendo duramente, con la tassazione sulla casa, proprio il settore traino dell’economia.
Ma non intendo affrontare questo tema (così vasto) in senso generico; intendo calarlo nella nostra realtà, intendo affrontare il tema dell’edilizia, della riqualificazione urbana, nella città di Matera, con esempi e proposte assolutamente concrete.
Purtroppo nei mesi scorsi la nostra voce è rimasta troppo nel silenzio rispetto ad altre, proprio sul tema dell’edilizia e della riqualificazione; non siamo riusciti a trasmettere alla gente il nostro pensiero riguardo a tante questioni che hanno interessato la nostra città; bene, oggi intendo porre rimedio a tutto questo, entrando direttamente nelle questioni.
Tutti voi sapete bene del polverone che si è alzato in città quando si è parlato di Piano Casa del Governo Berlusconi: sia il Piano Casa del 2008 che quello del 2011.
Questo “strumento” è stato pensato proprio in virtù della nostra convinzione: l’edilizia (quella privata in particolare) in periodi particolari come questo costituisce davvero un volano per l’economia; si pensi, ad esempio, che dalla data del rilascio di una concessione edilizia, nel giro di un limitatissimo numero di mesi si mettono in moto numerose attività e persone, dai progetti agli scavi, alle forniture di ferro e calcestruzzo, ai carpentieri, ai muratori, ai tanti impiantisti, agli intonacisti, ai pittori, ai fabbri, e poi a tutti i fornitori di materiali come mattoni, pavimenti, sanitari, rivestimenti, materiali impermeabilizzanti, isolanti, ecc., e l’elenco potrebbe continuare molto, molto a lungo.
E’ facile immaginare come, in assenza di concessioni edilizie, tutto questo mondo, che è bene ricordare, è fatto di persone, di lavoratori, di famiglie, non si può mettere in moto, con le gravi crisi occupazionali che è facile immaginare, ed è bene immaginare!
E, si badi bene, lo sviluppo edilizio non è un concetto alternativo al concetto di Paesaggio, al concetto di sostenibilità ambientale, al contrario!
A mio avviso investendo su due aspetti, 1la qualità della proposta progettuale, e 2l’utilizzo di materiali e tecniche innovative (bioedilizia, energie alternative, ecc.) non solo si innalza la qualità degli interventi ma si valorizza il paesaggio stesso!
Parola all’Architetto Lucia Gaudiano – Presidente Consorzio Urbanistico “Quadrifoglio”
Per quanto appena detto, leggi, come il piano casa, che incentivano la richiesta di concessioni edilizie, e facilitano il rilascio delle stesse concessioni, è a nostro avviso assolutamente da condividere in un periodo di crisi come quello degli ultimi 5 anni.
E crediamo di non essere i soli a pensarlo, crediamo che, quanto meno, tutti quei lavoratori e fornitori, le loro famiglie, non possono che pensarla come noi; per noi dietro una concessione edilizia non vi è soltanto l’interesse di un privato o di un imprenditore, ma vi è una moltitudine di lavoratori e fornitori che rappresentano la società, che lavorano e danno lavoro, e che noi tutti abbiamo il dovere di difendere, con azioni concrete.
A seguito del 1° piano casa, la regione, e poi il comune, nel 2010 hanno espletato un bando per la realizzazione di programmi integrati di promozione di edilizia residenziale sociale e di riqualificazione urbana; sto parlando di quelli che a Matera sono stati definiti “i piani casa”, quelle proposte che secondo alcuni avrebbero ridisegnato la città, con nuove funzioni e con specifica attenzione all’edilizia sociale, secondo altri, al contrario, avrebbero creato sconquassi nella nostra città.
Sono pervenute al comune 20 proposte, poi ridotte a circa la metà per varie ragioni, e solo 8 di queste sono state poi valutate dalla Regione; tuttavia, ad oggi, pensate, solo 2 proposte stanno andando avanti, una delle quali la ben nota “Matera ’90”.
A riguardo riteniamo che vadano certamente sostenute (specie in un momento particolare come questo) iniziative complesse come quest’ultima, che portano non solo al semplice sviluppo edilizio ma alla realizzazione di programmi integrati, che mettono insieme una pluralità di funzioni capaci di migliorare il contesto abitativo di tutto il tessuto urbanistico a sud della città: funzioni residenziali (con particolare riferimento all’Housing Sociale), commerciali, sociali, collettive, ricreative, ricettive, sanitarie il tutto coniugando nuove costruzioni, riqualificazione urbana, e realizzazione di importanti spazi verdi, nonché il recupero di incubatori storici come Jazzo Gattini e Masseria S.Francesco, oltre che l’area ex-infermieri.
Simili iniziative non solo porteranno ad uno sviluppo urbanistico della città, ma per le loro dimensioni creeranno un gran numero di posti di lavoro, stimabile in non meno di 150 unità nell’indotto primario (cioè manodopera e professionalità impegnate direttamente nei lavori), e non meno di 1.000 unità se a queste si somma l’indotto secondario (penso ai fornitori, alla logistica, ecc.). A conclusione dei lavori, poi, le iniziative economiche sviluppate nell’ambito dell’intervento (attività ricettive, ricreative, sanitarie, commerciali, sportive) porteranno ad un incremento occupazionale stabile di non meno di 200 unità, cioè lavoro a 200 famiglie della nostra città!
Passando al 2° piano casa, la regione entro 60 giorni avrebbe dovuto mettere a punto una propria legge nello spirito di quella nazionale, ma questo non è avvenuto; superati i 120 giorni, poi, ha avuto piena vigenza la norma nazionale; così sono giunti in comune numerosi progetti, alcuni di lieve entità, altri ben più importanti e che hanno animato il dibattito in città; mi riferisco, in particolare, al progetto di Mulino Alvino.
È nostra profonda convinzione che la legge casa abbia favorito interventi volti a riqualificare aree urbane degradate, e che certamente il Mulino Alvino ben rappresenti le intenzioni di chi ha voluto ed ha prodotto quella legge, riuscendo a coniugare 1la straordinaria opportunità di dare nuove funzioni ad un luogo in totale degrado ed abbandono (che ha in sé una storia ed una testimonianza da non può essere dispersa), con 2le esigenze di dare sostenibilità all’iniziativa attraverso attività maggiormente remunerative, come la realizzazione di edilizia residenziale.
Altro esempio di riqualificazione urbana con cui la città dovrà confrontarsi nel prossimo futuro è quello che riguarda l’area ex Barilla; purtroppo nella nostra città quando si parla di edilizia (in questo caso io direi di qualcosa di più della semplice edilizia) in molti si sentono depositari di competenze e di diritti di veto che invece non hanno.
L’area ex Barilla è esempio principe di quanto detto.
Io, invece, ho una visione diametralmente opposta, una visione positiva 1delle questioni, 2dei temi, anche 3dei problemi che riguardano la nostra città; a mio avviso quell’area non va vista (come invece molti fanno) come l’ennesimo luogo in cui si costruiranno case e si faranno gli interessi del privato; la questione è molto più complessa, ed offre importanti prospettive; vediamo quali.
È indubbio che l’interesse privato non può essere ignorato, sarebbe una visione surreale della realtà; quell’area, tuttavia, ha in se le potenzialità per coniugare l’interesse pubblico a quello privato, alla stregua di quanto avvenuto per Mulino Alvino, ma a scala molto più ampia, non foss’altro per la quantità di volumetrie in gioco.
La posizione particolare dell’area (di cerniera tra l’ingresso da Via S.Vito e l’area centrale di Via Rosselli) rende più ampio il raggio di interesse, che va oltre la semplice area privata.
Al contrario sarà necessario “utilizzare” l’opportunità di poter coinvolgere nella riqualificazione anche altri luoghi ed attività limitrofe all’area, dall’ingresso monumentale di Via S.Vito (mai realizzato), all’adiacente ex discarica cui è necessario dare una funzione (sto pensando ad un parco urbano), dalla prospiciente scuola di Via Emilia (che potrebbe essere dislocata all’interno delle attività da realizzare nell’area ex Barilla, liberando quello spazio tra i fabbricati e creando un luogo di aggregazione) ai tanti edifici incoerenti presenti nell’adiacente Rione Piccianello, che potrebbero essere acquisiti al patrimonio pubblico per una ridefinizione del quartiere stesso, ristorando i proprietari con alloggi sempre all’interno delle funzioni da realizzare nell’area privata.
Ed ampliando ancora di più il raggio di interesse, anche un diverso utilizzo del Parco delle Cave, vicine a quell’area, è argomento che deve tornare di attualità: Parco delle Cave, Parco della Murgia, sono “luoghi della città” che è necessario far rientrare in un circuito unitario, perché questo significa, in ultima istanza, sviluppo e lavoro!
Come si vede il progetto è ambizioso, ma sono assolutamente certo che la nostra città dispone anche delle professionalità che potrebbero cimentarsi in una simile iniziativa, che vede il coinvolgimento del privato, dell’amministrazione, e dei cittadini residenti, attraverso operazioni di dialogo e di confronto che è bene che si riprendano in questa città.
Parola all’Architetto Tonio Acito – contributo su Mulino Alvino e sul Parco delle Cave
Finora ho molto insistito sul concetto del “Piano Casa”.
È tuttavia opportuno chiarire che a nostro avviso queste leggi contenenti “misure straordinarie” pensate per momenti particolari come quello che viviamo, siano appunto opportunità da sfruttare al meglio, non cedendo a possibili speculazioni che queste leggi in deroga in alcuni particolari casi potrebbero consentire; ma allo stesso tempo non bisogna neanche chiudersi a riccio e demonizzare provvedimenti ed attori che li utilizzano, e che spesso andrebbero ammirati ed incoraggiati piuttosto che avversati.
Parallelamente ci preme anche sottolineare che l’ordinarietà non può essere affrontata e gestita con provvedimenti “straordinari”, ma è opportuno riflettere sulle colpe della politica, sui motivi per cui provvedimenti così eccezionali diventano poi, in un certo senso, la via ordinaria per fare edilizia e riqualificazione.
Parliamo della nostra città: molti neo intenditori di urbanistica hanno duramente criticato il Piano Casa, perché strumento di deroga che toglie alla politica, a quella locale, il potere decisionale, fissando poche regole chiare e dando direttamente ai cittadini ed alle imprese la responsabilità di operare, non solo nel campo dell’edilizia ma addirittura in quello dell’urbanistica; noi, invece, pensiamo esattamente l’opposto.
Ma si badi bene, prima che qualcuno possa pensare che il sottoscritto, che il PDL, nel nome del rilancio dell’edilizia, è favorevole al saccheggio urbanistico della nostra città, diciamo subito che non è così; noi siamo per il rispetto delle norme, e le norme ci sono anche in queste situazioni di deroghe agli strumenti urbanistici, e vanno rispettate.
E’ falso dire (come fanno in molti) che “i piani casa consentono tutto a tutti”: non è assolutamente così!! Per poter applicare queste leggi (in particolare per gli interventi più rilevanti) c’è bisogno che gli immobili e le aree abbiano determinati requisiti, spesso tutt’altro che semplici da possedere.
Al contrario, invece, noi ci chiediamo, cosa ha fatto la politica per evitare di derogare i propri poteri?
Il Regolamento Urbanistico di Matera è fermo da 6 anni; presentato più volte alla città è ancora in alto mare, ben lontano dall’essere adottato e poi, alla fine, approvato; in pratica gli strumenti urbanistici ordinari, che molti invocano, sono lontanissimi dall’essere operativi, nella irresponsabilità più assoluta di chi, invece, dovrebbe accelerare tali processi, che significano, sviluppo del territorio, quindi posti di lavoro!
Ed ancora: inizialmente i programmi integrati presentati erano 20, attualmente solo 2 imprese sono ancora interessate a portare avanti i propri progetti; quella che era una legge straordinaria in un momento straordinario, che aveva nei tempi contenuti il proprio punto di forza è stata resa inefficace dalla burocrazia, dalla politica, che ha dilatato a dismisura tempi che invece dovevano essere brevissimi!
Bene, questo a nostro avviso è il grande peccato della politica, quello che non riesce a far dialogare politica e mondo produttivo: la mancanza di tempi certi.
Vedo qui in sala molti imprenditori; voi sapete bene che oggi lo studio di fattibilità di una vostra iniziativa imprenditoriale viene sottoscritto dalle banche che devono finanziarla con una validità di circa 60 giorni: in pratica la banca ritiene che una determinata iniziativa possa essere valutata positivamente dando un tempo limitato affinché quell’iniziativa debba partire, altrimenti risulta necessario rivederne la fattibilità.
La burocrazia, la politica, purtroppo, hanno tempi completamente diversi, con l’effetto di far desistere molte imprese dal realizzare iniziative valide, rendendo il nostro sistema economico non in grado di competere con altre realtà, nelle quali si opera con poche regole certe e con tempi molto più brevi dei nostri.
E voglio ricordarlo ancora una volta: una iniziativa imprenditoriale significa sviluppo di un territorio, perché significa posti di lavoro!
Questo è l’impegno che sento di dover prendere con tutti voi qui oggi: se avrò la responsabilità di rappresentare la mia città in parlamento mi dedicherò allo snellimento delle pratiche burocratiche, e quindi dei tempi necessari per dare avvio ad una attività, ad un cantiere, secondo quel principio per cui, se si opera all’interno di un contesto chiaro, con poche regole certe, i controlli non vanno fatti “ex ante” (cioè prima di partire), come avviene oggi, ma “ex post” (cioè mentre si lavora): in pratica, chi vuole operare si assumerà in prima persona la responsabilità che la propria iniziativa, il proprio progetto sia rispettoso delle regole, e potrà iniziarlo in tempi strettissimi.
Ed un altro tema su cui mi batterò assieme a Cosimo Latronico è quello del recupero dei centri storici dei nostri comuni; stiamo già mettendo a punto una proposta di legge speciale, che si ispira alla 771 del 1986 per il recupero dei Sassi, che attribuirà poteri speciali ai comuni per acquisire al patrimonio comunale gli immobili che versano in stato di abbandono all’interno dei centri storici, per poi ristrutturarli e restituirli a nuove funzioni sociali, commerciali, ricreative, culturali; questa legge verrà finanziata con le risorse provenienti dal famoso “memorandum sul petrolio”, e sono certo che potrà contribuire a dare nuova vita ai nostri comuni che oggi vivono condizioni di spopolamento.
Questo a mio avviso è quello che i cittadini e le imprese ci chiedono, questa è la ricetta per favorire le attività imprenditoriali, per riaprire i cantieri, per produrre nuovi posti di lavoro nella nostra città, nella nostra regione; questo è il mio impegno, diamogli forza.
Fabio Mazzilli, candidato alla Camera dei Deputati con il PDL
ANCHE NOI C I SIAMO
Il problema che ad esserci siete veramente in pochi. Tutti gli altri sono col M5S.
E poi, quanta gente e quanta gioventù. Per farvi fare più bella figura, vi avrei prestato il mio garage.
Almeno sembravate di più.
ma ancora berlusconi ancora pdl ma non ti vergogni?
non diventi neanche rosso?
vergognati!
Ma esiste ancora il PDL? Pensavo si andassero nascondendo dietro i bidoni della spazzatura… Invece no, fanno pure i comizi… Con 4 gatti ad ascoltare ovviamente…
un consiglio …LASCIA STARE o se vuoi proprio essere utile Matera non farti votare
Non ho ascoltato nulla riguardo il RILANCIO delle piccole e medie imprese, e dei numerosi esercizi commerciali che chiudono ogni giorno…..ma solo di COSTRUIRE CASE!!!!…e chi se le compra di questi tempi?
ma se non c’è lavoro di cosa stiamo parlando?… E’ vero che il tema della serata è l’edilizia…ma ho notato che c’erano persone che sono interessate a costruire nella zona Quadrifoglio, dunque perseguire i propri interessi e basta. Caro Sig. Mazzilli, così non va proprio!!!!