Facoltà di medicina all’Unibas, Consigliere regionale Vizziello (Fratelli d’Italia): “Non è tutto oro quello che luccica”. Di seguito la nota integrale.
“Investire sull’università significa investire sul futuro, perché senza investimenti in formazione e ricerca è impossibile promuovere lo sviluppo economico e il progresso sociale di qualsiasi territorio, ma occorre far sì che sia garantita anche in Basilicata la stessa qualità della ricerca e della didattica degli atenei del Nord, se no è meglio non avere determinate facoltà, perché corriamo il rischio di fare un grave danno ai nostri studenti”.
E’ quanto dichiara in una nota il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giovanni Vizziello con riferimento all’istituzione della facoltà di medicina presso l’Università degli studi della Basilicata.
“ Se è vero che oggi gli studenti universitari vanno dove ci sono le migliori opportunità sotto il profilo della qualità e della quantità dell’offerta formativa”-spiega Vizziello-“ oltre che della cosiddetta accoglienza, cioè posti letto, treni, bus, mense, agevolazioni e facilitazioni, non può non far riflettere la circostanza che in Basilicata su 4 studenti che decidono di intraprendere un percorso universitario ben 3 scelgono atenei di altre regioni, un dato esattamente contrario alla media nazionale, dove il 75% degli studenti universitari si iscrivono ad atenei della propria regione di appartenenza.”
“Numeri questi”-sottolinea l’esponente di Fratelli d’Italia- “che devono indurci a non commettere gli errori a tutt’oggi commessi sulle politiche dell’alta formazione universitaria e soprattutto a non immaginare alcuni fenomeni, ad esempio l’istituzione della facoltà di medicina all’Unibas, come immediatamente risolutivi di criticità e problematiche di notevole portata”.
“Dire che con l’istituzione del corso di laurea in medicina all’Università degli Studi della Basilicata il futuro del sistema sanitario regionale è indirizzato verso magnifiche sorti e progressive”-precisa Vizziello-“ significa creare facili illusioni, in un contesto, quello lucano, che ha visto all’opera molti, troppi illusionisti”.
“Basti pensare”-ricorda il consigliere regionale di Fratelli d’Italia-“che per raggiungere i livelli che ha raggiunto nel mondo la facoltà di medicina dell’Università di Bologna, quell’ateneo ci ha impiegato 800 anni, durante i quali si è verificato un crescente impegno collettivo, non oso quindi immaginare quanto tempo occorrerà per la stessa Facoltà in Basilicata”.
“L’università come fattore di crescita economica e sociale è una evidenza scientifica, che deve essere tradotta in pratica attraverso opportuni finanziamenti e un progetto in grado di assicurare la qualità dei corsi di studio, della didattica e della ricerca scientifica, assicurando a tutto il territorio regionale identiche opportunità di sviluppo, senza discriminazioni territoriali”.
“Perché escludere la provincia di Matera e, con essa, l’Ospedale Madonna delle Grazie”-si chiede Vizziello-“ da una policy che non può non avere per finalità quella del trasferimento ai servizi sanitari dei risultati della ricerca scientifica?
“Senza il coinvolgimentodell’intera provincia di Matera nel progetto”-per Vizziello-“ si corre il rischio di aggiungere alle differenze esistenti nel Paese tra Atenei di serie A, soprattutto al Nord e Atenei di serie B, soprattutto al Sud, differenze nell’ambito dello stesso Ateneo, l’Unibas, tra le sedi di Potenza e di Matera, con quest’ultima confinata nel ruolo di succursale della sede potentina”.
“ I nostri cittadini non hanno bisogno di colpi di scena”- sottolinea Vizziello-“ bensì di politiche in grado di favorire per davvero la coesione dei territori, secondo una visione di crescita e di benessere collettivo, nella quale gli stanziamenti economici siano supportati da una particolare attenzione alla qualità della spesa.
“L’attuale condizione di debolezza del nostro Ateneo”-aggiunge Vizziello-“ Nonostante il sostegno strutturale di ben dieci milioni di euro garantito negli anni dalla Regione, sta a dimostrare l’importanza di far seguire agli stanziamenti politiche virtuose di potenziamento dell’offerta formativa e della ricerca, secondo una prospettiva di qualità dei servizi universitari che impedisca all’Unibas di diventare lo sterile palcoscenico di qualche baronetto non meglio collocato in altre università limitrofe”.
“Occorre dunque un sussulto di responsabilità”-conclude il consiglieredi Fratelli d’Italia-“nella consapevolezza che la scelta che facciamo oggi ci farà stare meglio domani, nella misura in cui non ci fermeremo agli slogan, non ci limiteremo a parlare solo di soldi, ma saremo in grado di garantire l’efficienza della spesa pubblica, la mobilità degli studenti e dei ricercatori, la fine della precarizzazione dei dottorati di ricerca e la lotta senza tregua ai favoritismi e ai nepotismi”.