Si è svolta nel pomeriggio in diretta facebook, la conferenza stampa di “Azzurro Donna Basilicata” per presentare la proposta di Legge Nazionale “Soccorso di Libertà”, a prima firma della deputata Catia Polidori, Coordinatrice Nazionale di Azzurro Donna.
Diversi i temi affrontati durante l’incontro che aveva lo scopo anche di sensibilizzare il territorio al tema purtroppo sempre attuale della parità di genere.
Hanno partecipato alla manifestazione:
Antonella Sasso (Coordinatrice Regionale di Azzurro Donna Basilicata) ha ricordato le motivazioni per cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel 1999 ha istituito la Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne, sottolineando che la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani. La cordinatrice ha esposto i dati ISTAT dei primi 10 mesi del 2020 che purtroppo testimoniano 91 vittime di femminicidio e 7 milioni di donne che hanno subito violenze fisiche e psicologiche. Ha concluso l’incontro invitando i vertici Regionali del partito a farsi promotori di una legge regionale sulla base di quella proposta a livello Nazionale perché la lotta al femminicidio non può essere affidata alle sole donne. Il cambiamento deve essere condiviso da tutta la società per cui scuola, famiglia, istituzioni e media hanno il compito di veicolare il messaggio secondo cui la parità non è una conquista ma un diritto umano e che il femminicidio non può avere giustificazione o movente passionale o alibi alcuno.
Catia Polidori (Coordinatrice Nazionale di Azzurro Donna) ha rimarcato l’importanza della Proposta di legge evidenziando l’intenzione dell’intero gruppo di Forza Italia ad operare in maniera concreta a sostegno delle vittime. L’onorevole ha inoltre fatto notare come purtroppo quella che dovrebbe essere una giornata dedicata alle iniziative ed alle conquiste sociali finisce ogni anno con l’essere una giornata commemorativa perché i dati tristemente peggiorano.
Giuseppe Moles (Coordinatore Regionale Forza Italia Basilicata) ha subito ricordato i vili attacchi del Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Senatore Morra ai danni della compianta Jole Santelli. Ha rimarcato come ogni singolo cittadino debb fare la sua parte ma con il sostegno delle Istituzioni ragion per cui ogni ente deve adottare i giusti strumenti e sposando l’idea che la proposta di legge “Soccorso di Libertà” debba avere un seguito anche in Regione Basilicata. A sostegno della legge Nazionale ha lanciato un appello a tutte le forze presenti nelle due Camere affinchè possa trovare il voto unanime.
Michele Casino (Coordinatore per la Provincia di Matera di Forza Italia) ha ribadito di essere, come sempre in prima linea nelle battaglie per la parità nella speranza che un giorno molto vicino possa essere, come realmente è, normalità.
Ivana Pipponzi (Consigliera di Parità della Regione Basilicata) ha messo in evidenza gli effetti della crisi scaturita dalla pandemia ma soprattutto dal lockdown che ha colpito le fasce più deboli sia sul piano della violenza sia nella perdita dei traguardi sociali raggiunti negli ultimi anni dalle donne. Sono proprio le donne le prime a rischiare di perdere il lavoro ed a subire passivamente la costrizione dello smartworking che nel caso specifico di donne madri è un raddoppio del carico del lavoro poiché impegnate a seguire la DAD dei propri figli. Ha parlato dell’importanza di sostenere i centri antiviolenza, le case rifugio e le associazioni che svolgono un ruolo determinante, della necessità di percorsi formativi, e di simboli della memoria.
Alba Dell’Acqua (Presidente Regionale MOICA Basilicata) le casalinghe vittime sono la fascia più debole proprio per la mancanza di quella minima indipendenza economica che le lega con doppio filo al proprio aguzzino. Ha rimarcato la mancanza di un percorso di reinserimento nella società e di come spesso le sentenze puniscono le poche donne che hanno il coraggio di denunciare sottraendole i figli perché definite consensienti in quanto hanno denunciato tardi. Altro problema rilevante è il supporto agli orfani di femminicidio che nella maggior parte dei casi non hanno un tempestivo supporto psicologico.
Carolina Scavone (Coordinatrice per la Provincia di Matera di Azzurro Donna Basilicata) ha presentato nel dettaglio la proposta di legge “Soccorso di Libertà” analizzando gli aspetti positivi di una eventuale attuazione della stessa. Riferendosi alla convenzione di Istanbul, ha rimarcato come la pdl abbia centrato i tre obbiettivi della prevenzione sulla violenza, protezione delle vittime ed impedimento dell’impunità dei colpevoli. La legge in questione comprende sei articoli ed è finalizzata a garantire un sostegno economico (Soccorso di Libertà) ed agevolare il reinserimento nel mondo sociale e lavorativo e a garantire la fine del percorso scolastico e formativo dei figli delle vittime. La Scavone ha inoltre sottolineato come questo fenomeno sia trasversale e non faccia distinzioni a prescindere dalla condizione sociale ed economica della vittima che spesso per sfuggire al proprio aguzzino è costretta a lasciare tutto ed andare via, questa legge prevede un sostegno anche per queste situazioni. Infine è prevista una fitta rete organizzativa per il monitoraggio sul territorio.
Silvana Sangiorgio (Coordinatrice per la Provincia di Potenza di Azzurro Donna Basilicata) La storia dell’uomo ci insegna quanto labili siano i ricordi e di quanto l’uomo è avvezzo a ripercorrere i propri passi ripetendo sempre gli stessi errori. E’ dunque nel solco della memoria che nasce la nostra proposta di intitolare, in ogni Comune lucano, una strada, uno slargo, una piazza, un monumento alle vittime del femminicidio e o a quelle donne del nostro passato che contro ogni pregiudizio si sono battute e o contraddistinte nella società patriarcale affinchè la loro storia ed il loro esempio o sacrificio si tramandino nel tempo ricordandoci che dietro ogni conquista sociale c’è il racconto di una o più vita da non dimenticare.
-Adriano Violetto (Consigliera al Comune di Matera per il Gruppo di Forza Italia) ha tenuto a precisare che svolgerà il suo ruolo istituzionale in modo “parziale” nella speranza di poter colmare un gap che purtroppo è realtà. La violenza contro le donne ha una vittima ben precisa, un protagonista ben preciso ed un movente unico: imporre la condizione di inferiorità della donna rispetto all’uomo. La politica deve svolgere un ruolo chiave ma il percorso è lungo a cominciare dalle quote di genere ed il doppio voto di preferenza di genere di cui concettualmente dovremmo fare a meno ma che sono fondamentali per garantire la rappresentanza delle donne nelle istituzioni senza la quale le cose potrebbero solo peggiorare.