La Giunta Regionale di centrodestra in mancanza di idee sulla questione aree interne, fondamentale ad affrontare lo spopolamento e la fuga dei giovani, ricorre alla moltiplicazione delle Aree Interne (dalle attuali quattro a sette). Ma la “moltiplicazione dei pani e dei pesci” è un miracolo che non può riuscire perché l’unico effetto sarà la frantumazione delle risorse finanziarie per altro ancora non definite dal Dipartimento per le Politiche di Coesione del Governo Meloni. A sostenerlo è il consigliere della Provincia di Potenza Carmine Ferrone per il quale intanto ha ragione la Cia-Agricoltori a denunciare che la Giunta Bardi ha fatto tutto di testa propria senza sentire il dovere di consultare, primi fra tutti i Comuni e le Province, e i soggetti sociali come gli agricoltori e gli allevatori che sono rimasti l’ultimo presidio umano nelle nostre zone interne che rifiutano la “condanna” al sottosviluppo. L’autoreferenzialità e la spocchiosità del Governo Regionale, da sempre allergico alla concertazione sociale, anche in questo caso prevalgono con una delibera di Giunta che si limita ad aumentare il numero delle Aree Interne e di conseguenza i Comuni da includere senza dire una sola parola su cosa fare per le comunità di queste aree abbandonate a se stesse. Né la Giunta – continua Ferrone – ha il coraggio di trarre un bilancio degli ultimi anni di spesa nelle Aree Interne conseguenti di una programmazione regionale estemporanea ed improntata sull’assistenzialismo. Se non fosse stato per le Conferenze dei sindaci di ciascuna Area che hanno dovuto intervenire, nonostante il ruolo subalterno voluto dalla Regione e soprattutto le scarse risorse assegnate, i risultati sarebbero scarsi. Ma i sindaci, anche in questo caso, non possono sempre fare battaglie contro il potere politico e burocratico della Regione. Contro la delibera di Giunta – annuncia il consigliere della Provincia di Potenza – va promossa ed organizzata una dura opposizione.